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Angels of light (swans)
we are him
lp2 [edizione] nuovo stereo eu 2007 mute
punk new wave
punk new wave
Doppio album, ristampa del 2022, copertina apribile. Uscito come da tradizione per la Young God Records, ufficiale testamentario degli Swans ma casa per alcune realizzazioni dei Calla, Ulan Bator e Devendra Banhart, pubblicato nell' Agosto del 2007, "We Are Him" e' il quinto album del progetto di Michael Gira, segue lo split con gli Akron/Family del 2005. Per questo album Gira e' andato in studio con il gruppo drone-folk Akron/Family come backing band, sulle basi realizzate insieme nell'arco di una settimana con una strumentazione costituita da batteria, basso, chitarra, piano e backing vocals, Gira ha sentito l'esigenza di lavorarci ancora chiamando alcuni dei suoi amici/collaboratori, tra cui Christoph Hahn da Berlino alla chitarra (in passato aveva suonato con gli Swans per un periodo, oltre che presenziare nelle varie incarnazioni degli Angels, tra gli altri suoi progetti il gruppo Les Hommes Sauvage), il polistrumentista Bill Rieflin (attuale batterista dei R.E.M., ha suonato con i Ministry, Robert Fripp e Robyn Hitchcock). Sin dal debutto degli Angels Of Light del 1999, "New Mother", Gira si e' dedicato ad una ricerca musicale che trae ispirazione dal folk Americano dalle sonorita' primitive e dal folk d'autore alla Leonard Cohen, e "We Are Him", ad oggi risulta il tentavivo meglio riuscito di Gira nel tenere insieme queste infuenze. Il tutto, sia che si tratti di brani acustici minimali o altri episodi piu' arrangiati e pieni, e' suonato con una fortissima energia, la struttura canzone di gran parte dell'album e' caratterizzata da una ripetivita' quasi maestosa, i pezzi risultano, ciclici e potentemente mantrici, su questi si staglia la voce profonda e tormentata di Gira, ricordando a tratti i lavori solisti di Daniel Higgs dei Lungfish. Lo stile delle canzoni include blues elettrici, che risultano anche gli episodi piu' incisivi, oltre a brani acustici e ballate country, che al di sotto della superficie piu' solare ed accessibile mostrano una atmosfera sinistra.
Ar skloferien
Folk celtique
Lp [edizione] originale stereo ita 1973 vogue
[vinile] Excellent [copertina] Good rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Good rock 60-70
Copia con alcuni segni di usura sulla copertina, prima stampa italiana, uscita nel 1974, copertina flipback su due lati sul retro, etichetta bianca con logo multicolore in basso e fascia esterna rossa, catalogo LDM30194, data sul trail off 21/6/74, timbro SIAE del primo tipo, con diametro di circa 13/13,5 mm, piu' piccolo dei successivi, in uso dal '70 al '75. Pubblicato nel 1973 dalla Vogue in Francia, il primo bell' album, precedente ''Keltia'' (1974). Il gruppo francese e' qui artefice di un folk celtico acustico per lo piu' strumentale, con sonorita' ed atmosfere vicine al maestro Alan Stivell, ma senza l'iconica arpa celtica, sostituita qui da un interazione fra violini, flauti e chitarra acustica, che danno un tono piu' ''terreno'' e meno etereo rispetto ai dischi di Stivell. Particolarmente belle in questo ''Folk celtique'' sono le interpretazioni delle gavotte tradizionali, splendida quella che apre la prima facciata, ''Gavotte a deus violons''. Questa formazione francese di Nantes fu tra quelle interpreti della rinascita del folk celtico in Francia in un contesto moderno, sulla scia del grande Alan Stivell ed insieme a gruppi quali i Tri Yann; rispetto a questi ultimi gli Ar Skloferien avevano un approccio ancora piu' acustico e meno rock. Pubblicarono due album a nome Ar Skloferien, ''Folk celtique'' (1973) e ''Keltia'' (1974), quindi un ulteriore lp, ''Folk celtic'' (1975), che usci' a nome Sklof.
Lp [edizione] nuovo stereo ger 2012 clostridium records
indie 2000
indie 2000
copertina apribile senza codice a barre, completa di tre cartoline ritratto dei tre membri del gruppo, etichetta marrone con scritte e disegni grigi, Lp pubblicato dalla tedesca Clostridium Records nell'aprile 2012, dopo "Circle of the sun" (11), il secondo album per il gruppo neozelandese, formato nel 2008 dal bassista/cantante Graig Williamson, personaggio molto attivo della scena psichedelico/stoner neozelandese, prima nei Datura, poi recentemente attivo nel progetto interamente personale, denominato Lamp the Universe. Questo secondo full lenght dei Arc of Ascent" e' sulla stessa linea del precedente, con potenti e magnetici fuzz ed esplosioni stoner-doom in aloni fumosi psichedelici e acidi, fra Tool, Cult of Luna, Neurosis, Moster Magnet, Kyuss e i seminali Black Sabbath. Williamson e' un musicista neozelandese, attivo in varii progetti, Azazel e quello interamente solista, sotto il moniker, Lamp the Universe, con cui attua una folk mistico-cosmico con elementi indiani, espresso attraverso "The cosmic union" del 2001, "Echo in light" (02), "Earth, spirit and sky" e "Heru" (05), "From mystic rayss of astrological light" (06), "Arc of ascent" (07) e "Acid Mantra" (09). Con i Datura, Williamson condivide quest'eperienza con il chitarrista Brent Middlemiss e il batterista Jon Burnside, con una musica che si inserisce in un contesto stoner, vicino allo stile dei Kyuss, con inserimenti ancor piu' spaziali e psichedelici che contemplano uso di tastiere, flauti, clarinetti e percussioni.
Architects office
caswallon the headhunter
Lp [edizione] originale stereo usa 1986 silent
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
l' originale stampa americana, copertina (con moderati segni di invecchiamento) lucida senza barcode, etichetta nera con scritte bianceh, catalogo 8602. L' unico vinile, realizzato dalla piccola ma attivissima etichetta Silent, da parte del progetto di Boulder, Colorado, autore di una nutrita serie di cassette tra il 1984 ed il 1991; attivi sin dal 1983, erano guidati da Joel Heartling, filmaker ed autore di molte colonne sonore per le pellicole proprie e di Stan Brackage (dal suo film "Fireloop" il fotogramma della copertina). Sebbene "Caswallon the Headhunter" non sia esattamente una colonna sonora, il legame con un immaginario cinematografico e' comunque molto forte, trattandosi di una sorta di concept album con brani letti su un oscuro tessuto musicale a base di sperimentazioni sonore, tra rumore e musica concreta, con interventi vocali recitati.
Area (Arms Of Someone New, Moon seven times)
Fragments of the morning (white vinyl)
Lp [edizione] originale stereo usa 1990 c'est la mort
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Prima rara stampa USA, vinile bianco, copertina in cartoncino neutro nero, con sagomatura al centro ed adesivo con informazioni sul disco applicato sul fronte, label bianca con scritte nere su di una facciata e con foto in bianco e nero e scritta ''area'' in nero sull'altra, catalogo CLM031. Pubblicato nel 1990 dalla C'Est La Mort, il quinto (considerando anche il primo, uscito su cassetta) ed ultimo album, uscito dopo ''Between purple and pink'' (1989). Il gruppo americano e' qui artefice di un delicato ed essenziale sound tra influssi post punk ed indie pop dai toni sognanti, attraverso brani melodici e ''minimal'', scanditi da ritmi lenti, che rimandano sia a molti gruppi britannici della 4AD come ai primi frutti del progetto newyorchese Ultra Vivid Scene. Gruppo di Champaign, Illinois, attivo dal 1985, questo progetto capeggiato dalla cantante Lynn Canfield e dal chitarrista Henry Frayne, poi entrambi nei Moon Seven Times prima di separarsi (la prima negli Shotgun Wedding e poi solista, il secondo nei Lanterna), e dal tastierista Steve Jones, gia' negli Arms Of Someone New, era all'insegna di una musica tra post punk dalle chiare influenze inglesi (gli amanti della 4AD sono avvisati) ed un approccio vicino a quello di certi gruppi della scena "trance" di Los Angeles. Magnifica la voce delicata ed eterea di Kynn, su una musica essenziale e malinconica. Pubblicarono cinque lp prima di sciogliersi all'inizio degli anni '90.
Arms of someone new
Tape-recordigs 1983-1985 (444 numbered copies)
lp2 [edizione] nuovo stereo ger 1983 vinyl on demand
punk new wave
punk new wave
Doppio album in vinile pesante, edizione limitata a 444 copie numerate sul piccolo inserto cartolina, copertina apribile senza codice a barre, label bianca e nera, catalogo VOD146.AOSM1/2. Pubblicata nel 2016 dalla Vinyl On Demand, questa raccolta compila materiale raro o inedito di questa oscura band americana: si tratta delle prime pubblicazioni, uscite su tre rare cassette fra il 1983 ed il 1985, ''Significant others'' (12/83), ''Occam's razor'' (2/84) e ''Notes from the underground' (4/84), pubblicate dalla Hysterical Records, a cui si aggiungono sei brani inediti incisi nello stesso periodo, fra cui ''Illusions'', il primo brano composto insieme dai due membri del gruppo, poi recuperato in un disco dei First Things, e ''A second at a time'', ''Balance'' e ''Seventy years'', originariamente pubblicate nel 1985 su di una cassetta allegata ad una fanzine locale. The Arms Of Someone New erano un progetto americano avviato nel 1983 a Champaign-Urbana, nello Illinois, da Mel Eberle, all'epoca membro del gruppo The First Things, e da Steve Jones, che era produttore e mangaer di questi ultimi. La loro musica era ricchissima delle piu' disparate influenze, che andavano dai Beatles, dalla psichedelia e dal blues alla new wave ed al post punk, con utilizzo di ritmi elettronici e di chitarre acustiche, spunti minimal synth, il tutto espresso efficacemente con le loro prime pubblicazioni su cassetta (che in alcuni casi mostrano un lato aggressivo e vicino ai primissimi e caustici Cabaret Voltaire, in altri invece un sound molto piu' disteso e riflessivo), per poi spostarsi su di un sound piu' duro con le loro poche pubblicazioni viniliche della seconda meta' degli anni '80. Questa la scaletta: ''Hit the pavement'', ''A separate reality'', ''Give god some praise'', ''Whitefriars'' (dalla cassetta ''Significant others''); ''Watching the time'' (inedito); ''Renespeak'', ''The miracle power'', ''Perfect window'', ''Oppression'', ''Oppressed dub'', ''Carole'' (dalla cassetta ''Occam's razor''); ''Sell the earth'' (inedito); ''The lines on your face'', ''This old country'', ''Just a feeling'', ''Dream 1'', ''Nothing goes unsaid 8'', ''The falling'', ''Pieces'', ''Dream 2'', ''Shadowland'', ''Nothing goes unsaid 2'', ''Weltuntergangstimmung'', ''The lines on your face'', ''My friend'' (dalla cassetta ''Notes from the underground''); ''Illusions'', ''Journey of an exile'', ''Broken backs'' (inediti); ''A second at a time'', ''Balance'', ''Seventy years'' (da una rara cassetta allegata a fanzine, 1985); ''A different light'' (inedito); ''Give god some praise (intermix)''.
Arnalds olof
Innundir skinni
Lp [edizione] nuovo stereo Uk 2010 one little indian
indie 2000
indie 2000
Copertina lucida apribile, etichetta rosa con disegni geometrici rossi, grigi e celesto e scritte rosse e nere, Lp pubblicato dalla One Little Indian nel settembre 2010, dopo "Vio Og Vio" (07), il secondo album della cantante/musicista islandese. Prodotto da Kjartan Sveinsonn (Sigur Ros), al lavoro con la Arnalds anche nell'Lp debutto, con lal partecipazione di Skuli Sverisson, David Por Jonsonn, Shahzad Ismaily e Bjork, che duetta alla voce in "Surrender", e' un album costituito da folk ancestrale, basato sulle melodie della voce, a sua volta circondate da una sere di strumenti, che comprendono oltre alla chitarra acustica, violini, percussioni, il charango (piccola chitarra sudamericana) e l'ukulele. I rimandi portano a paragoni con Joanna Newson e in maniera minore verso le Coco Rosie. Cantante, compositrice e polistrumentista islandese, nativa del 1980, e gia' attiva in patria, nei primi anni 2000 come collaboratrice di band come i Mum ed artisti come Storsveit Nix Noltes, Mugison, Slowblow e Skuli Sverisson. Nel 2007 realizza il primo album solista, "Vio og vio", caratterizzato esclusivamente da voce e chitarra e da liriche cantate in islandese. L'album ha uno sfogo commerciale limitato all' Islanda, dove, viene accolto discretamente. Nel frattempo la Arnalds studia violino e composizione classica, cosicche' il secondo disco ha una struttura sempre folk, ma molto piu'articolata, oltre a presentare qualche pezzo cantato in inglese.
Arnalds olof
Palme
Lp [edizione] nuovo stereo uk 2014 one little indian
indie 2000
indie 2000
Allegato coupon per il download dell'album da internet, copertina a busta, label custom, inner sleeve con testi, catalogo TPLP1238. Pubblicato nel settembre del 2014 dalla One Little Indian, il quarto album, successivo a ''Sudden elevation'' (2013). ''Palme'' vede l'artista islandese arricchire le sue sonorita', tipicamente scarne e basate sulle chitarre acustiche negli album precedenti, con innesti elettrici e un pop ''da camera'' etereo e raffinato; tutto questo mantenendo le atmosfere delicate e gli arrangiamenti mai barocchi ne' sopra le righe che la contraddistinguono, mentre il suo stile vocale appare qui piu' elaborato ed intricato. Cantante, compositrice e polistrumentista islandese nata nel 1980, Olof Arnalds e gia' attiva in patria nei primi anni 2000 come collaboratrice di band quali i Mum e di artisti come Storsveit Nix Noltes, Mugison, Slowblow e Skuli Sverisson. Nel 2007 realizza il primo album solista, ''Vid og vid'', suonato in gran parte con voce e chitarra e caratterizzato da liriche cantate in islandese. L'album ha uno successo commerciale limitato all'Islanda, dove, viene ben accolto dalla critica. Nel frattempo la Arnalds studia violino e composizione classica, cosicche' il secondo disco ha una struttura sempre folk, ma molto piu' articolata, oltre a presentare qualche pezzo cantato in inglese.
Arnalds olof
Sudden elevation
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2013 one little indian
indie 2000
indie 2000
Copertina a busta con scritta ''made in EU'' sul retro in basso, label custom, catalogo TPLP1152. Pubblicato dalla One Little Indian nel febbraio del 2013 in Gran Bretagna ed un mese dopo negli USA, il terzo album, successivo a ''Innundir skinni'' (2010) e precedente ''Palme'' (2014). Co-prodotto dall'autrice insieme a Skuli Sverisson, ''Sudden elevation'' e' il primo album di Olof Arnalds ad essere cantato completamente in inglese; lavoro che ha portato la critica ad accostare la cantante islandese a Joni Mitchell, Vashti Bunyan e Johanna Newsom, e' un disco dalle sonorita' ancora austere e principalmente acustiche, che ben si combinano con il canto etereo e mai sopra le righe di Arnalds, che fa pensare al folk delle isole britanniche con i suoi toni autunnali e sognanti, ma che non appartiene affatto al filone tradizionale, sebbene ci sia qualcosa in ''Sudden elevation'' che suggerisce ambientazioni cortigiane o silvestri di altri secoli. Cantante, compositrice e polistrumentista islandese nata nel 1980, Olof Arnalds e gia' attiva in patria nei primi anni 2000 come collaboratrice di band quali i Mum e di artisti come Storsveit Nix Noltes, Mugison, Slowblow e Skuli Sverisson. Nel 2007 realizza il primo album solista, ''Vid og vid'', suonato in gran parte con voce e chitarra e caratterizzato da liriche cantate in islandese. L'album ha uno successo commerciale limitato all'Islanda, dove, viene ben accolto dalla critica. Nel frattempo la Arnalds studia violino e composizione classica, cosicche' il secondo disco ha una struttura sempre folk, ma molto piu' articolata, oltre a presentare qualche pezzo cantato in inglese.
Art ensemble of chicago
a jackson in your house (ltd. marbled 180 gr.)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1969 byg / actuel / charly
jazz
jazz
Ristampa del 2024, rimasterizzata ed in vinile 180 grammi, edizione limitata in vinile colorato con effetto marmorizzato, copertina apribile senza barcode, pressoche' identica a quella della prima rara tiratura. Il primo storico album, capolavoro che ne ha di poco preceduto un altro, "Message to our folks", sempre del 1969, del progetto ritenuto da molti il piu' importante ed influente nell' ambito dell' "avant-garde jazz" degli anni '70 ed '80. Registrato a Parigi da Roscoe Mitchell, Lester Bowie, Malachi Favors (questi tre gia' insieme nel Roscoe Mitchell Sextet) e Joseph Jarman (che si era aggiunto ai tre nell' album solista di Bowie "2"), e' un' opera di sintesi mirabile, capace di mettere insieme jazz (dalla sua preistoria al free jazz di Coleman), sperimentazione ed orgogliosi riferimenti alla musica africana. Un capitolo importante nella storia del jazz. Gli Art Ensemble Of Chicago sono stati uno dei gruppi jazz d'avanguardia più importanti ed originali degli anni '70 ed '80: il gruppo si formò dal Roscoe Mitchell Sextet, attivo intorno al 1966, trasformandosi in Roscoe Mitchell Art Ensemble l'anno successivo; la formazione di questo ultimo gruppo ruotava attorno al sassofonista Roscoe Mitchell, al trombettista Lester Bowie ed al contrabbassista Malachi Favors. Nei due anni successivi l'Art Ensemble incise alcuni album, per poi trasferirsi in Europa con l'aggiunta del flautista Joseph Jarman. Un promoter europeo pubblicizzò il gruppo come Art Ensemble Of Chicago (sebbene il nome fosse Roscoe Mitchell Art Ensemble), che accettò e fece suo il nuovo nome. Nel 1970, a Parigi, il gruppo accolse nel proprio organico il percussionista Don Moye, e dette inizio al suo periodo d'oro che si protrasse anche dopo il ritorno negli Stati Uniti nel 1972 fino agli anni '80. Il gruppo continua la propria attività, che si protrae con cambi di formazione oltre il 2000. La musica degli Art Ensemble Of Chicago è un mirabile amalgama di musica africana, free jazz, avanguardia e di vari stili storici della musica afroamericana del '900.
Art ensemble of chicago
Les stances a sophie (ltd.)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1970 pathe marconi / play loud
jazz
jazz
Ristampa del 2023, rimasterizzata, edizione limitata di 1000 copie, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura, e corredata di esclusivo inserto con note, dell' album originariamente pubblicato nel 1970 dalla Pathe' Marconi in Francia (e dalla Nessa negli USA, ma con retrocopertina diverso). Registrato a Boulogne in Francia il 22 luglio del 1970 con formazione composta da Roscoe Mitchell (sassofoni, flauto, clarinetto, percussioni), Joseph Jarman (sassofoni, flauto, percussioni), Lester Bowie (tromba, flicorno, percussioni), Malachi Flavors (contrabbasso, basso elettrico, percussioni), Don Moye (batteria) e Fontella Bass (voce, pianoforte). Uno dei primi lp dello storico gruppo jazz americano, questo acclamato lavoro venne realizzato quando l'Art Ensemble si era trasferito in Francia; composto come colonna sonora dell'omonimo film della nouvelle vague francese girato da Moshe Misrahi, non venne pero' utilizzato. Il gruppo dette luogo ad una delle sue piu' ammirate perfomance, mostrando il proprio stile eclettico nelle formule espressive e nelle influenze, ed avventuroso negli esperimenti, attraverso un selvaggio caleidoscopio sonoro in cui si incrociano o si inseguono funk, free jazz, suggestioni classiche (Monteverdi), musica etnica e jazz melodico. Questa la scaletta: ''Theme de yoyo'', ''Theme de Celine'', ''Variations sur un theme de Monteverdi (I)'', ''Variations sur un theme de Monteverdi (II)'', ''Proverbes (I)'', ''Theme amour universal'', ''Theme libre'', ''Proverbes (II)''. Gli Art Ensemble Of Chicago sono stati uno dei gruppi jazz d'avanguardia piu' importanti ed originali degli anni '70 ed '80: il gruppo si formo' dal Roscoe Mitchell Sextet, attivo intorno al 1966, trasformandosi in Roscoe Mitchell Art Ensemble l'anno successivo; la formazione di questo ultimo gruppo ruotava attorno al sassofonista Roscoe Mitchell, al trombettista Lester Bowie ed al contrabbassista Malachi Flavors. Nei due anni successivi l'Art Ensemble incise alcuni album, per poi trasferirsi in Europa con l'aggiunta del flautista Joseph Jarman. Un promoter europeo pubblicizzo' il gruppo come Art Ensemble Of Chicago (sebbene il nome fosse Roscoe Mitchell Art Ensemble), che accetto' e fece suo il nuovo nome. Nel 1970, a Parigi, il gruppo accolse nel proprio organico il percussionista Don Moye, e dette inizio al suo periodo d'oro che si protrasse anche dopo il ritorno negli Stati Uniti nel 1972 fino agli anni '80. Il gruppo continua la propria attivita', che si protrae con cambi di formazione oltre il 2000. La musica degli Art Ensemble Of Chicago e' un mirabile amalgama di musica africana, free jazz, avanguardia e di vari stili storici della musica afroamericana del '900.
Art ensemble of chicago
message to our folks (ltd. marbled)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1969 byg / actuel / charly
jazz
jazz
Ristampa del 2024, rimasterizzata ed in vinile 180 grammi, edizione limitata in vinile colorato con effetto marmorizzato, copertina apribile senza barcode, pressoche' identica a quella della prima rara tiratura. Dopo il primo storico album "A Jackson in Your House", il secondo disco pubblicato sempre nel '69 dalla francese BYG, del progetto ritenuto da molti il piu' importante ed influente nell' ambito dell' "avant-garde jazz" degli anni '70 ed '80. Registrato a Parigi da Roscoe Mitchell, Lester Bowie, Malachi Favors (questi tre gia' insieme nel Roscoe Mitchell Sextet) e Joseph Jarman (che si era aggiunto ai tre nell' album solista di Bowie "2"), e' un' altro straordinario capolavoro, mirabile sintesi di jazz (dalla sua preistoria al free jazz di Coleman, passando per Charlie Parker di cui viene affettuosamente mirabilmente riproposta "Dexterity"), sperimentazione (la conclusiva "A Brain For The Seine" che occupa l' intera seconda side sfocia nella musica contemporanea) ed orgogliosi riferimenti alla musica africana, che sfociano, come nell' iniziale "Old Time Religion", in richiami quasi tribali. Uno straordinario capolavoro. Gli Art Ensemble Of Chicago sono stati uno dei gruppi jazz d'avanguardia più importanti ed originali degli anni '70 ed '80: il gruppo si formò dal Roscoe Mitchell Sextet, attivo intorno al 1966, trasformandosi in Roscoe Mitchell Art Ensemble l'anno successivo; la formazione di questo ultimo gruppo ruotava attorno al sassofonista Roscoe Mitchell, al trombettista Lester Bowie ed al contrabbassista Malachi Favors. Nei due anni successivi l'Art Ensemble incise alcuni album, per poi trasferirsi in Europa con l'aggiunta del flautista Joseph Jarman. Un promoter europeo pubblicizzò il gruppo come Art Ensemble Of Chicago (sebbene il nome fosse Roscoe Mitchell Art Ensemble), che accettò e fece suo il nuovo nome. Nel 1970, a Parigi, il gruppo accolse nel proprio organico il percussionista Don Moye, e dette inizio al suo periodo d'oro che si protrasse anche dopo il ritorno negli Stati Uniti nel 1972 fino agli anni '80. Il gruppo continua la propria attività, che si protrae con cambi di formazione oltre il 2000. La musica degli Art Ensemble Of Chicago è un mirabile amalgama di musica africana, free jazz, avanguardia e di vari stili storici della musica afroamericana del '900.
Art ensemble of chicago
Sixth decade from paris to paris (ltd.)
LP2 [edizione] nuovo stereo ger 2020 rogueart
jazz
jazz
Edizione limitata a mille copie, vinile doppio, copertina apribile, catalogo ROD-0122. Pubblicato nel gennaio del 2023 dalla Rogueart, questo album contiene le registrazioni della acclamata performance dal vivo data dagli Art Ensemble Of Chicago nel febbraio del 2020 presso il festival parigino Sons d'Hiver, e che celebra il sesto decennio di carriera della seminale formazione jazz afroamericana, la quale proprio a Parigi ebbe le sue prime incoraggianti affermazioni, nei tardi anni '60 del XX secolo. Numerosi furono i musicisti saliti sul palco in occasione di questo concerto: Roscoe Mitchell (sax alto, sopranino), Famoudou Don Moye (batteria, percussioni), Moor Mother (spoken word, testi), Roco Córdova (voce baritona), Erina Newkirk (voce soprano), Nicole Mitchell (flauto, ottavino), Hugh Ragin (tromba, flicorno, campane thailandesi), Simon Sieger (trombone, tuba), Jean Cook (violino), Eddy Kwon (viola), Tomeka Reid (violoncello), Brett Carson (pianoforte), Silvia Bolognesi (contrabbasso), Junius Paul (contrabbasso), Jaribu Shahid (contrabbasso, basso elettrico), Dudu Kouaté (percussioni), Enoch Williamson (percussioni), Babu Atiba (percussioni), Doussou Touré (percussioni) e Steed Cowart (direzione). Il gruppo, in questo configurazine allargata come una piccola orchestra, propone brani inediti, brani di recente pubblicazione ed episodi classici del loro repertorio storico, esprimendosi con un linguaggio ricco e cosmopolita, in cui diversi caratteri stilistici africani si incontrano con differenti correnti del jazz, dal free al modale, dalla musica per big band allo spiritual jazz ed al jazz funk, e con la poesia di Moor Mother. Una festa comunicativa in cui radici, transculturalismo, poesia e spiritualità convivono dinamicamente. Questa la scaletta: "Leola", "Introduction To Cards", "Cards", "Improvisation One", "Ritual “Great Black Music”", "Kumpa", "Stormy Weather", "New Coming", "Jigiba", "I Feel Like Dancing", "Bulawayo Korokokoko", "We Are On The Edge", "Variations And Sketches From The Bamboo Terrace", "I Greet You With Open Arms", "Funky AECO", "Improvisation Two". Gli Art Ensemble Of Chicago sono stati uno dei gruppi jazz d'avanguardia più importanti ed originali degli anni '70 ed '80: il gruppo si formò dal Roscoe Mitchell Sextet, attivo intorno al 1966, trasformandosi in Roscoe Mitchell Art Ensemble l'anno successivo; la formazione di questo ultimo gruppo ruotava attorno al sassofonista Roscoe Mitchell, al trombettista Lester Bowie ed al contrabbassista Malachi Favors. Nei due anni successivi l'Art Ensemble incise alcuni album, per poi trasferirsi in Europa con l'aggiunta del flautista Joseph Jarman. Un promoter europeo pubblicizzò il gruppo come Art Ensemble Of Chicago (sebbene il nome fosse Roscoe Mitchell Art Ensemble), che accettò e fece suo il nuovo nome. Nel 1970, a Parigi, il gruppo accolse nel proprio organico il percussionista Don Moye, e dette inizio al suo periodo d'oro che si protrasse anche dopo il ritorno negli Stati Uniti nel 1972 fino agli anni '80. Il gruppo continua la propria attività, che si protrae con cambi di formazione oltre il 2000. La musica degli Art Ensemble Of Chicago è un mirabile amalgama di musica africana, free jazz, avanguardia e di vari stili storici della musica afroamericana del '900.
Art ensemble of chicago
Tutankhamun (+2 tracks)
Lp [edizione] nuovo stereo usa 1969 org music
jazz
jazz
Vinile pressato nei prestigiosi stabilimenti della tedesca Pallas. Ristampa del 2018 ad opera della ORG Music, pressoché identica alla prima tiratura, ma con due bonus tracks, ''Tthinitthedalen: part 1'' e ''Tthinitthedalen: part 2'', incise delle stesse sessioni (ciascuno brano è posto alla fine di una delle due facciate del vinile). Originariamente pubblicato nel 1974 dalla Freedom in Europa, inciso ai Polydor Studios di Parigi il 26 giugno del 1969 da Lester Bowie (tromba, flicorno, ottoni, percussioni), Joseph Jarman (sassofoni, flauti, clarinetto, oboe, pianoforte, clavicembalo, chitarra, percussioni), Roscoe Mitchell (sassofoni, flauti, clarinetto, siren, percussioni, campanelli) e Malachi Favors (contrabbasso, basso elettrico Fender, banjo, sitar, percussioni), questo storico album è ricordato dalla critica come un importante documento della sperimentazione jazz più radicale dell'epoca. L'impiego di percussioni atipiche, che in alcuni passaggi del primo dei due lunghi brani rimangono assenti propiziando un sound rarefatto e dilatato, la creatività delle improvvisazioni sassofonistiche di Mithcell e Jarman, fra free jazz e post bop avanzato, modernissime, rendono quest'opera un ascolto entusiasmante per chi è sensibile alle sperimentazioni del jazz più anticonvenzionale. Gli Art Ensemble Of Chicago sono stati uno dei gruppi jazz d'avanguardia più importanti ed originali degli anni '70 ed '80: il gruppo si formò dal Roscoe Mitchell Sextet, attivo intorno al 1966, trasformandosi in Roscoe Mitchell Art Ensemble l'anno successivo; la formazione di questo ultimo gruppo ruotava attorno al sassofonista Roscoe Mitchell, al trombettista Lester Bowie ed al contrabbassista Malachi Favors. Nei due anni successivi l'Art Ensemble incise alcuni album, per poi trasferirsi in Europa con l'aggiunta del flautista Joseph Jarman. Un promoter europeo pubblicizzò il gruppo come Art Ensemble Of Chicago (sebbene il nome fosse Roscoe Mitchell Art Ensemble), che accettò e fece suo il nuovo nome. Nel 1970, a Parigi, il gruppo accolse nel proprio organico il percussionista Don Moye, e dette inizio al suo periodo d'oro che si protrasse anche dopo il ritorno negli Stati Uniti nel 1972 fino agli anni '80. Il gruppo continua la propria attività, che si protrae con cambi di formazione oltre il 2000. La musica degli Art Ensemble Of Chicago è un mirabile amalgama di musica africana, free jazz, avanguardia e di vari stili storici della musica afroamericana del '900.
Art ensemble of chicago
We are on the edge
LP2 [edizione] nuovo stereo eu 2018 erased tapes
jazz
jazz
Vinile doppio, copertina apribile senza codice a barre, label custom rossa e bianca sulla prima e terza facciata, nera e bianca sulla seconda e quarta facciata, catalogo ERATP123LP. Pubblicato dalla Erased Tapes nell'aprile del 2019 in cd e nel luglio successivo in vinile, il nuovo album in studio che commemora i cinquant'anni di attività dello storico gruppo jazz di Chicago. L'album fu inciso fra il 16 ed il 20 ottobre del 2018 al Big Sky Recording di Ann Arbor, Michigan, con una folta formazione che includeva ancora due dei membri storici dello Ensemble, Roscoe Mitchell (sax sopranino, sax soprano, sax alto) e Famoudou Don Moye (batteria, percussioni), insieme a numerosi collaboratori, fra cui una sezione di archi ed una unità di percussionisti; "We are on the edge" è dedicato a tre membri del nucleo del gruppo, Lester Bowie, Shaku Joseph Jarman e Malachi Favors Maghostut, purtroppo ormai scomparsi all'epoca della pubblicazione dell'album (Jarman, l'ultimo dei tre ad andarsene, è morto nel gennaio del 2019). E' il primo album in studio degli AEOC in quindici anni, ed il gruppo non si adagia su allori autocelebrativi, ma si sforza di creare una musica ancora vivacemente proiettata nell'esplorazione, partendo dai classici punti di riferimento del free jazz, della musica africana e delle influenze della musica colta contemporanea, con la propulsione di una vitale e ricchissima sezione ritmica, e con il contributo di una vena poetica espressa nelle parti vocali presenti in alcuni brani. Questa la scaletta: "Bell song", "We are on the edge", "I greet you with open arms", "Chi-congo 50", "Jamaican farewell, part I", "Villa tiamo", "Saturday morning", "Jamaican farewell, part II", "Mama koko", "Fanfare and bell", "Variations and sketches from the bamboo terrace", "Oasis at dusk". Gli Art Ensemble Of Chicago sono stati uno dei gruppi jazz d'avanguardia più importanti ed originali degli anni '70 ed '80: il gruppo si formò dal Roscoe Mitchell Sextet, attivo intorno al 1966, trasformandosi in Roscoe Mitchell Art Ensemble l'anno successivo; la formazione di questo ultimo gruppo ruotava attorno al sassofonista Roscoe Mitchell, al trombettista Lester Bowie ed al contrabbassista Malachi Favors. Nei due anni successivi l'Art Ensemble incise alcuni album, per poi trasferirsi in Europa con l'aggiunta del flautista Joseph Jarman. Un promoter europeo pubblicizzò il gruppo come Art Ensemble Of Chicago (sebbene il nome fosse Roscoe Mitchell Art Ensemble), che accettò e fece suo il nuovo nome. Nel 1970, a Parigi, il gruppo accolse nel proprio organico il percussionista Don Moye, e dette inizio al suo periodo d'oro che si protrasse anche dopo il ritorno negli Stati Uniti nel 1972 fino agli anni '80. Il gruppo continua la propria attività, che si protrae con cambi di formazione oltre il 2000. La musica degli Art Ensemble Of Chicago è un mirabile amalgama di musica africana, free jazz, avanguardia e di vari stili storici della musica afroamericana del '900.
Art of lovin'
Art of lovin'
lp [edizione] nuovo stereo eu 1968 audio clarity
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa del 2021, copertina senza barcode pressoche' identica alla prima assai rara tiratura. Originariamente pubblicato dalla Mainstream in Usa nel 1968, l' unico album del gruppo americano del Massachussets guidato dal chitarrista Paul Applebaum, uscito per l' etichetta di culto Mainstream, autore anche di tutti i brani del disco a parte la cover di "(How Can We) Hang On To A Dream" di Tim Hardin. Segnato dall' influenza dei Jefferson Airplane, a cui rimanda anche la bella voce della cantante Gail Winnick, che ricorda talora quella della ben piu' famosa Grace Slick, paragonato ad albums di culto della psichedelia americana "minore" come quelli di Neighb'rhood Childr'n o Yenkee Dollar, questo album propone una brillante miscela di psichedelia e flower power, dalle efficaci venature pop e caratterizzato dalla solita, ottima produzione di Bob Shad (come gran parte dei dischi su Mainstream), che esalta le buone qualita' del suono del gruppo, ed in particolare la bella chitarra di Applebaum e l' organo. Dall' album fu tratto un singolo, poi il gruppo si disperse nel nulla.
Art of noise
In no sense? nonsense!
Lp [edizione] originale stereo ita 1987 china records / chrysalis
[vinile] Excellent [copertina] Good punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Good punk new wave
l' originale stampa italiana, copertina (con diversi segni di invecchiamento) lucida senza barcode, etichetta bianca con logo rosso a sinistra, catalogo CHR1570. Pubblicato nell' agosto del 1987 dalla China Records in Gran Bretagna e dalla Chrysalis negli USA, giunto al 55esimo posto delle classifiche inglesi, il terzo album degli Art Of Noise, uscito dopo ''In visible silence'' (1986) e prima di ''Below the waste''. Realizzato dopo l'abbandono di Gary Langan, questo album del gruppo inglese si caratterizza per il maggior peso dato agli elementi pop rock ed orchstrali rispetto ai lavori precedenti, per mantendendo il gusto per i campionamenti e per la dance elettronica, e lasciandosi andare ancora ad alcuni episodi piu' rarefatti ed atmosferici. Progetto inglese messo in piedi nel 1982 dai produttori Anne Dudley (gia' al lavoro con Frankie Goes to Hollywood ed ABC) e Trevor Horn (creatore della influentissima etichetta ZZT, ma uscito dal gruppo dopo il primo album), gli Art Of Noise hanno ottenuto un discreto successo negli anni '80, con un sound tra elettronica, pop, influenze funky e sperimentazione. Il gruppo che ha lasciato una traccia profonda nella scena elettronica inglese, con la loro musica intrigante e mai banale, ipnotica e rarefatta.
Art of noise
In no sense? nonsense! (1st version)
Lp [edizione] originale stereo Usa 1987 china records / chrysalis
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Prima stampa americana, nella primissima versione in cui sul retrocopertina a sinistra non e' accreditato Walter Schumann come autore del brano "Dragnet", copertina lucida sul fronte e con parti lucide sul retro, con cut corner promozionale in basso a destra, etichetta bianca con venature azzurre, e logo rosso con drago verde in alto, catalogo OV51570. Pubblicato nell' agosto del 1987 dalla China Records in Gran Bretagna e dalla Chrysalis negli USA, giunto al 55esimo posto delle classifiche inglesi, il terzo album degli Art Of Noise, uscito dopo ''In visible silence'' (1986) e prima di ''Below the waste''. Realizzato dopo l'abbandono di Gary Langan, questo album del gruppo inglese si caratterizza per il maggior peso dato agli elementi pop rock ed orchstrali rispetto ai lavori precedenti, per mantendendo il gusto per i campionamenti e per la dance elettronica, e lasciandosi andare ancora ad alcuni episodi piu' rarefatti ed atmosferici. Progetto inglese messo in piedi nel 1982 dai produttori Anne Dudley (gia' al lavoro con Frankie Goes to Hollywood ed ABC) e Trevor Horn (creatore della influentissima etichetta ZZT, ma uscito dal gruppo dopo il primo album), gli Art Of Noise hanno ottenuto un discreto successo negli anni '80, con un sound tra elettronica, pop, influenze funky e sperimentazione. Il gruppo che ha lasciato una traccia profonda nella scena elettronica inglese, con la loro musica intrigante e mai banale, ipnotica e rarefatta.
Art of noise
In visible silence
Lp [edizione] originale stereo uk 1986 china records
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Prima stampa inglese, copertina con barcode e con distribuzione Chrysalis sul retro in basso, label bianca con scritte nere e blu, titolo in rosso e logo China Records bianco e rosso con drago grigio in basso su di una facciata, custom con particolari dello artwork di copertina a colori sull'altra facciata, catalogo WOL2. Pubblicato in Inghilterra nell' aprile del 1986 dopo ''Who is afraid of '' e prima di ''In no sense? Nonsense!'', giunto al numero 18 delle classifiche uk ed al numero 53 di quelle Usa. Il secondo album del progetto inglese messo in piedi nel 1982 dai produttori Anne Dudley (gia' al lavoro con Frankie Goes to Hollywood ed ABC) e Trevor Horn (creatore della influentissima etichetta ZZT, ma uscito dal gruppo dopo il primo album). Album di notevole successo, e' quello che mette a fuoco il suono del gruppo in maniera completa, contine diversi brani epici, "Peter Gunn" con la chitarra di Duane Eddy, "Legs" e la versione originale di "Paranoimia" senza gli interventi di Max Headroom a cura di Matt Frewer presenti sul 12''. Tra elettronica, pop, influenze funky e sperimentazione, il gruppo che ha lasciato una traccia profonda nella scena elettronica inglese, con la loro musica intrigante e mai banale.
Art of noise
In visible silence
Lp [edizione] originale stereo usa 1986 Chrysalis
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Very good punk new wave
Copia con cut promozionale sull'angolo superiore destro della copertina, e con lievissimi segni di invecchiamento sulla stessa, prima stampa USA, copertina con barcode, inner sleeve in carta lucida, label bianca con venature verdi, scritte nere, logo China Records bianco e rosso in alto e logo Chrysalis verde in basso, catalogo BFV41528. Pubblicato in Inghilterra nell' aprile del 1986 dopo ''Who is afraid of '' e prima di ''In no sense? Nonsense!'', giunto al numero 18 delle classifiche uk ed al numero 53 di quelle Usa. Il secondo album del progetto inglese messo in piedi nel 1982 dai produttori Anne Dudley (gia' al lavoro con Frankie Goes to Hollywood ed ABC) e Trevor Horn (creatore della influentissima etichetta ZZT, ma uscito dal gruppo dopo il primo album). Album di notevole successo, e' quello che mette a fuoco il suono del gruppo in maniera completa, contine diversi brani epici, "Peter Gunn" con la chitarra di Duane Eddy, "Legs" e la versione originale di "Paranoimia" senza gli interventi di Max Headroom a cura di Matt Frewer presenti sul 12''. Tra elettronica, pop, influenze funky e sperimentazione, il gruppo che ha lasciato una traccia profonda nella scena elettronica inglese, con la loro musica intrigante e mai banale.
Art of noise
In Visible Silence
Lp [edizione] originale stereo ita 1986 china records
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
prima stampa Italiana, copertina in cartoncino liscio fronte retro completa di inner sleeve, etichetta "custom". Pubblicato in Inghilterra nell' aprile del 1986 dopo ''Who is afraid of '' e prima di ''In no sense? Nonsense!'', giunto al numero 18 delle classifiche uk ed al numero 53 di quelle Usa. Il secondo album del progetto inglese messo in piedi dai produttori Anne Dudley (gia' al lavoro con Frankie Goes to Hollywood ed ABC) e Trevor Horn (creatore della influentissima etichetta ZZT, ma uscito dal gruppo dopo il primo album). Album di notevole successo, e' quello che mette a fuoco il suono del gruppo in maniera completa, contine diversi brani epici, "Peter Gunn" con la chitarra di Duane Eddy, "Legs" e la versione originale di "Paranoimia" senza gli interventi di Max Headroom a cura di Matt Frewer presenti sul 12''. Tra elettronica, pop, influenze funky e sperimentazione, il gruppo che ha lasciato una traccia profonda nella scena elettronica inglese, con la loro musica intrigante e mai banale.
Art of noise
In visible silence (+bonus ep)
LP+12 [edizione] originale stereo ita 1986 chrysalis
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Copia ancora avvolta nel cellophane (aperto) su cui e' apposto adesivo con scritta ''il d.j. Elettronico di ''domenica deejay'' su italia uno'', prima stampa italiana, completa del bonus 12'' ''With Max Headroom 12'''', (dotato di sua copertina in cartoncino senza costola, senza barcode e con vinile estraibile dall'alto, scritta ''speciale art of noise album e maxi single non possono essere venduti separatamente – vendita abbinata chrysalis'' sul fronte copertina, label blu che sfuma in bianco con scritte nere e logo Chrysalis bianco un basso, catalogo CHSC418), copertina lucida fronte retro con barcode, inner sleeve in carta con foto e note, label bianca con scritte nere e blu, titolo in rosso e logo China Records rosso e bianco su di una facciata, custom con artwork di copertina sull'altra, doppio catalogo CHR1528. Pubblicato in Inghilterra nell' aprile del 1986 dopo ''Who is afraid of '' e prima di ''In no sense? Nonsense!'', giunto al numero 18 delle classifiche uk ed al numero 53 di quelle Usa. Il secondo album del progetto inglese messo in piedi nel 1982 dai produttori Anne Dudley (gia' al lavoro con Frankie Goes to Hollywood ed ABC) e Trevor Horn (creatore della influentissima etichetta ZZT, ma uscito dal gruppo dopo il primo album). Album di notevole successo, e' quello che mette a fuoco il suono del gruppo in maniera completa, contine diversi brani epici, "Peter Gunn" con la chitarra di Duane Eddy, "Legs" e la versione originale di "Paranoimia" senza gli interventi di Max Headroom a cura di Matt Frewer presenti sul 12''. Tra elettronica, pop, influenze funky e sperimentazione, il gruppo che ha lasciato una traccia profonda nella scena elettronica inglese, con la loro musica intrigante e mai banale.
Art of noise
Who's afraid of the art of noise
Lp [edizione] seconda stampa stereo ita 1984 island/ztt
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
Bella copia con leggerissimi segni di usura sul vinile, che producono lievissimi rumori di fondo all'ascolto, seconda stampa italiana di meta' anni '80, pressoche' identica alla prima tiratura ma con etichetta cambiata, copertina senza barcode, inner sleeve in carta liscia con note, label label bianca con fascia esterna multicolorata e logo con palma a sinistra, catalogo ZITTIQ2. Pubblicato nel 1984 dalla ZTT in Gran Bretagna e dalla Island negli USA, giunto al 27esimo posto delle classifiche inglesi ed all' 85esimo di quelle americane, il primo album degli Art Of Noise, uscito dopo il primo mini ''Into battle'' (1983) e prima del secondo lp ''In visible silence'' (1986). Tra elettronica, pop, influenze funky e sperimentazione, un disco che ha lasciato una traccia profonda nella scena elettronica inglese, inserito nella lista dei cento albums fondamentali della musica elettronica dallo staff della rivista Rumore, intrigante e mai banale, con un paio di episodi che hanno lasciato il segno, come, soprattutto, la bellissima "Moments in love", ipnotica e rarefatta, che gia' era stata proposta nel primo mini lp del gruppo; contiene lo hit single ''Close (to the edit)'', giunto all'ottavo posto in classifica in Gran Bretagna. Progetto inglese messo in piedi nel 1982 dai produttori Anne Dudley (gia' al lavoro con Frankie Goes to Hollywood ed ABC) e Trevor Horn (creatore della influentissima etichetta ZZT, ma uscito dal gruppo dopo il primo album), gli Art Of Noise hanno ottenuto un discreto successo negli anni '80, con un sound tra elettronica, pop, influenze funky e sperimentazione. Il gruppo che ha lasciato una traccia profonda nella scena elettronica inglese, con la loro musica intrigante e mai banale.
Artificial peace (marginal man)
complete session november 1981
lp [edizione] originale stereo usa 1981 dischord
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
[vinile] Excellent [copertina] Excellent punk new wave
copia ancora incellophanata, l' originale stampa, nella versione in vinile nero, copertina senza barcode, con adesivo argento e nero della Dischord sul cellophane, corredata di inner sleeve fotografica e di copupon con codice per il download digitale (non sappiamo se ancora utilizzabile), etichetta custom, catalogo DIS167V. Pubblicato nel novembre del 2020 dalla Dischord, questo album contiene diciassette brani registrati in studio nel novembre del 1981; la Dischord tira quindi fuori dai cassetti l' intera session da cui furono scelti i tre brani inseriti su "Flex Your Head" del 1982, che qui aprono la raccolta ("Artificial Peace", "Outside Looking In" e "Suburban Wasteland"). Si tratta della testimonianza dell' indiscutibile valore non solo storico di questa band di Washington Dc, poi autrice di un 7"ep condiviso con gli Exiles nel 1983, oltre che apparso in un paio di raccolte uscite in vinile o su cassetta. Nati dalle ceneri dei seminali Assault & Battery, in cui aveva militato tre quarti del gruppo, suonavano un hardcore affilatissimo e serrato, pieno di cambi di ritmo ed imprevedibile, estremamente aggressivo ma dotato anche di qualita' compositive notevoli; tra i brani anche una cover, ovviamente riletta liberamente, della classica "Wild Things" dei Troggs. Dopo lo scioglimento del gruppo tre quarti della line-up andarono a formare i grandi Marginal Man, che pubblicheranno nel 1984 il loro primo album, il classico "Identity", e nel 1985 il secondo ed ultimo "Double Image", ma Rob Moss sara' anche nei Government Issue e, in tempi piu' recenti, alla guida di Rob Moss and Skin-Tight Skin.
Artificial peace (marginal man)
complete session november 1981
lp [edizione] nuovo stereo usa 1981 dischord
punk new wave
punk new wave
copertina senza barcode, corredata di inner sleeve fotografica. Pubblicato nel novembre del 2020 dalla Dischord, questo album contiene diciassette brani registrati in studio nel novembre del 1981; la Dischord tira quindi fuori dai cassetti l' intera session da cui furono scelti i tre brani inseriti su "Flex Your Head" del 1982, che qui aprono la raccolta ("Artificial Peace", "Outside Looking In" e "Suburban Wasteland"). Si tratta della testimonianza dell' indiscutibile valore non solo storico di questa band di Washington Dc, poi autrice di un 7"ep condiviso con gli Exiles nel 1983, oltre che apparso in un paio di raccolte uscite in vinile o su cassetta. Nati dalle ceneri dei seminali Assault & Battery, in cui aveva militato tre quarti del gruppo, suonavano un hardcore affilatissimo e serrato, pieno di cambi di ritmo ed imprevedibile, estremamente aggressivo ma dotato anche di qualita' compositive notevoli; tra i brani anche una cover, ovviamente riletta liberamente, della classica "Wild Things" dei Troggs. Dopo lo scioglimento del gruppo tre quarti della line-up andarono a formare i grandi Marginal Man, che pubblicheranno nel 1984 il loro primo album, il classico "Identity", e nel 1985 il secondo ed ultimo "Double Image", ma Rob Moss sara' anche nei Government Issue e, in tempi piu' recenti, alla guida di Rob Moss and Skin-Tight Skin.
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