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Six organs of admittance Asleep on the floodplain
Lp [edizione] nuovo  stereo  usa  2011  city slang 
indie 2000
Copertina lucida senza codice a barre, completa di foglio inserto formato 10", in carta lucida con disegno a colori e crediti, adesivo sul cellophane, etichetta giallo/marrone con disegni e scritte nere e verdi, Lp pubblicato dalla Drag City nel 2011, dopo "Luminous light"(09), l'undicesimo album. Opera quasi interamente acustica, attraverso fluide sovrapposizioni di fingerpicking, una voce soffusa e in taluni episodi, come in "Brilliant blue sea between us", l'harmonium, che crea parvenze da folk acido; presenta, inoltre, sporadici e efficaci interventi sia elettronici sia di chitarra elettrica come nel brano d'inizio della seconda facciata, "Poppies". Nella conclusiva "Dawn, running home" i cori sono affidati alla moglie di Chasny, Elisa Ambrogio. I riferimenti vanno verso il fingerpiking di John Fahey, i mantra di Nico, la sensibilita' di Nick Drake Formatisi in California nel 1998, i Six Organs Of Admittance sono un progetto del chitarrista e cantante Ben Chasny. Uno dei gruppi indipendenti piu' considerati al principio del nuovo secolo, sono artefici di un incrocio fra la particolare musica acustica di chitarristi come John Fahey, la musica cosmica ed ottundente dei Flying Saucer Attack, il minimalismo ed il rock acido. I loro lavori sono centrati sulle ipnotiche melodie della chitarra di Ben Chasny e sul suo canto soffuso e quasi spettrale, alternando scarne composizioni acustiche con raga rock elettrici che talvolta si avvicinano al noise ed allo stoner senza abbracciarli. Il loro primo album eponimo esce nel 1998, seguito da una nutrita discografia di cui fanno parte ''Dark noontide'' (2002), ''School of the flower'' (2005) e ''The sun awakens'' (2006).
Euro
25,00
codice 6001153
scheda
Lp [edizione] nuovo  stereo  usa  2015  drag city 
indie 2000
Copertina senza barcode, completa di inner sleeve, etichetta custom con scritte bianche, Lp pubblicato dalla Drag City durante il febbraio 2015, dopo "Ascent" (12), il quattordicesimo album. Ben Chasny, in questo progetto Six Organs Admittance, si e' sempre mostrato riluttante a fermarsi nei medesimi territori stilistici; nel caso di "Hexadic" si rifa' ad un noise consegnato a note ottundenti di chitarra in uno stile che ricorda alcuni musicisti nipponici, Keiji Kano in primis. Atmosfere sinistre e disorientanti, generate, oltre che dalla chitarra di Chasny, dalla batteria di Noel Von Harmonson (compagno nei Comets on Fire) ed i bassisti Ron Pisk e Charlie Saufley. Formatisi in California nel 1998, i Six Organs Of Admittance sono un progetto del chitarrista e cantante Ben Chasny. Uno dei gruppi indipendenti piu' considerati al principio del nuovo secolo, sono artefici di un incrocio fra la particolare musica acustica di chitarristi come John Fahey, la musica cosmica ed ottundente dei Flying Saucer Attack, il minimalismo ed il rock acido. I loro lavori sono centrati sulle ipnotiche melodie della chitarra di Ben Chasny e sul suo canto soffuso e quasi spettrale, alternando scarne composizioni acustiche con raga rock elettrici che talvolta si avvicinano al noise ed allo stoner senza abbracciarli. Il loro primo album eponimo esce nel 1998, seguito da una nutrita discografia di cui fanno parte ''Dark noontide'' (2002), ''School of the flower'' (2005) e ''The sun awakens'' (2006).
Euro
27,00
codice 6004827
scheda
Slick grace (jefferson airplane) Welcome to the wrecking ball
Lp [edizione] originale  stereo  can  1981  rca victor 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good rock 60-70
prima stampa canadese, nella versione senza la scritta "HEY RUDY" sulla label sotto i crediti del produttore e dell'ingegnere del suono, copertina (con una piccola lacerazione di circa mezzo centimetro sul retro, in prossimità del lato di apertura, e piccolo cut promozionale sul lato inferiore), apribile con barcode, inner sleeve con foto, crediti ed angoli superiori stondati, label marrone con scritte nere, logo RCA Victor bianco e marrone con RCA in verticale a sinistra, catalogo AQL1-3851. Pubblicato nel gennaio del 1981 dalla RCA Victor, giunto al 48esimo posto in classifica negli USA, il terzo album solista, successivo a "Dreams" (1980) e precedente "Software" (1984). Prodotto ed arrangiato da Ron Frangipane ed inciso con un gruppo che include il chitarrista Scott Zito, co-autore con la Slick di tutti i brani, oltre al percussionista Joe Lala ed al tastierista Paul Harris, entrambi già nei Manassas di Stephen Stills, fra gli altri, "Welcome to the wrecking ball" è un album dal sound compatto ed aggressivo, decisamente hard rock e dominato dalle chitarre, che in alcuni passaggi assumono una ruvidità quasi punk, anche se l'impianto musicale rimane ancorato al rock duro degli anni '70. La voce della Slick è costantemente graffiante ed arrabbiata, ancora animata dalla sua caratteristica tensione emotiva. Tra le protagoniste assolute del "San Francisco sound", questa straordinaria cantante milito' tra il '65 ed il '66 nei Great Society, insieme all' allora marito Derby Slick (di cui mantenne sempre il cognome), lasciato il quale fu chiamata a sostituire la pur brava Signe Anderson nei Jefferson Airplane, gia' autori di un ottimo album, legandosi pure sentimentalmente al loro chitarrista Paul Kantner. Porto' con se' in dote due brani, "White Rabbit" e "Somebody to Love", gia' inclusi nell' album dei Great Society, che nelle versioni del nuovo gruppo ottennero uno straordinario successo, divenendo uno dei punti fermi della nuova stagione musicale in corso, di cui gli Airplane furono tra i massimi e piu' celebrati esponenti. Giunta al capolinea l' avventura di quel gruppo, gia' impegnata con Kantner in contemporanei progetti paralleli, la Slick pubblico' il suo primo ambizioso album solista, quasi un album collettivo della grande "famiglia Jefferson", dedicandosi poi, sempre con Kantner, ai Jefferson Starship; assente nei due albums pubblicati dal gruppo nel 1979, rientro' presto nei ranghi, trovando pure il tempo di pubblicare nuovi lavori solisti.
Euro
15,00
codice 335830
scheda
Small faces autumn stone
Lp2 [edizione] ristampa  stereo  ger  1969  bellaphon 
  [vinile]  excellent  [copertina]  excellent rock 60-70
ristampa tedesca realizzata dalla Bellaphon nel 1977, con copertina esclusiva, diversa da quella della prima rara tiratura su Immediate, del doppio album, copertina apribile, etichetta arancio con scritte e logo neri. Uscito dopo ''Grace under pressure'' e prima di ''Hold your fire'', e' un ritorno a sonorita' piu' hard rock classiche dopo la svolta ''techno'' dell' album precedente. Prodotto da Peter Collins, contiene tre brani divenuti classici del repertorio live: ''Manhattan project'', ''Big money'' e ''Territories''. Attivi dal 1969 a Toronto, Canada, si fecero le ossa suonando per anni un repertorio di brani heavy rock devoti a Cream, Led Zeppelin ed Hendrix. Ebbero la grande occasione di mettersi in mostra suonando di spalla nel 1973 per i New York Dolls, e presto realizzarono un singolo ed il loro primo omonimo album per la piccola etichetta autogestita Moon. L' interessse suscitato negli States li porto' ad un fruttuoso contratto con la Mercury, che stampo' anche negli U.S.A questo disco e poi i successivi, tutti caratterizzati da un suono potente ed articolato, tra hard rock e progressivo, e dalla particolarissima timbrica vocale del cantante, con testi di ispirazione fantascientifica. L' ascesa commerciale del gruppo fu costante per tutta la seconda meta' del decennio, sino alle stratosferiche vendite degli anni '80.
Euro
34,00
codice 229037
scheda
Small faces from the beginning (2nd lp)
Lp [edizione] nuovo  mono  eu  1967  decca / back to black 
rock 60-70
Ristampa in mono, in vinile 180 grammi, corredata di coupon con codice per il download digitale, copertina pressocche' identica a quella della prima molto rara tiratura uscita in Uk su Decca. Il secondo lp, pubblicato in Inghilterra nel maggio del 1967 dopo "Small Faces" (il primo album, su Decca) e prima di ''Small faces'' (terzo lavoro, su Immediate), e giunto al numero 17 delle classifiche britanniche, non pubblicato all' epoca in Usa. Questo secondo lavoro fu pubblicato dalla Decca prima che il gruppo passasse alla concorrenza ed usci' un mese prima dell' omonimo terzo album su Immediate. Resta uno dei fondamentali albums del British rock & soul, sullo stesso piano come qualita' di "Rubber Soul" dei Beatles o di "Aftermath" dei Rolling Stones, il disco venne fatto uscire dalla Decca nel tentativo di danneggiare il primo album che il gruppo aveva registrato per la concorrente Immediate nel 1967 dopo l'esordio su decca del 1966. Steve Marriott si produce qui nella celebre cover di Del Shannon "Runaway" che supera in potenza e suggestione Otis Redding o Marvin Gaye, ma ci sono anche le prime cavalcate nella psychedelia "Yesterday, Today and Tomorrow", "You've Really Got a Hold on Me" nello stile distorto dei primi who, "All or Nothing" vero capolavoro del english r'n'b' e composizione del gruppo, un album imperdibile e che chiude idealmente la stagione r'n'b' per aprire le porte all'estate dell'amore.
Euro
21,00
codice 3026163
scheda
Small faces ogdens' nut gone flake (+ 2 tracks)
Lp [edizione] ristampa  stereo  ita  1967  get back 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent rock 60-70
Copia ancora incellophanata, ristampa del 2000, in vinile 180 grammi, e con due tracce aggiunte rispetto all' edizione originaria; copertina sagomata di forma circolare, come quella della prima edizione inglese del disco, ma apribile in quattro parti e non in cinque, senza barcode, corredata di due inserti con lista dei brani (uno dei quali rotondo), etichetta custom, catalogo GET550DL, ancora senza " www.gzvinyl.com" sul trail off del primo lato (presente invece nella ristampa sempre su Get Back del 2008; i brani aggiunti in questa edizione sono "Donkey Rides, A Penny, A Glass", pubblicata su singolo nel 1968, e "Every Little Bits Hurts", cover di un successo Motown, registrata anche questa nel 1968 ma pubblicata solo molti anni dopo. Pubblicato in Inghilterra dalla Immediate il 24 Maggio del 1968, dopo ''There Are But Small Faces'' e prima di ''The Autumn Stone'', giunto al numero 1 delle classifiche UK e non entrato in quelle Usa, il quinto album. Considerato il loro capolavoro assoluto ed uno dei dischi piu' lisergici di tutti i tempi, vede organi e chitarre distorte che si mischiano e sovrappongono a invenzioni sonore con nastri al contrario, effetti, echi, il tutto strutturato in indimenticabili brani mantrici di pura matrice swingin' London. Uno dei capolavori assoluti ed intramontabili dell'estate dell' amore. Lavoro dalla fama leggendaria, rappresenta la summa dell' era classica della psychedelia Inglese, e' un concept album che narra le vicende di Happiness Stan alla ricerca della altra meta' della luna, legato nell'estetica delle immagini dei testi ai periodi Eduardiani e Vittoriani, ma con un clima completamente pop '60, presenta influenze che tracciano il quadro completo degli ultimi 4 anni della musica UK, dal beat al preprogressive, i brani sono composti magnificamente e Ronnie Lane, Ian McLagan e Steve Marriott sono al top della loro carriera, alla sua uscita il disco divenne album del mese su ''Melody Maker'' e su ''Disc'', con un riscontro di pubblico, anche a causa della arcinota copertina, mai piu' ripetuto dal gruppo. Un assoluo archetipo della musica Britannica di ogni epoca.
Euro
30,00
codice 260716
scheda
Small faces small faces
Lp [edizione] originale  stereo  nz  1967  stateside 
  [vinile]  Very good  [copertina]  Good rock 60-70
L' originale rara stampa neozelandese, copia con diversi segni di invecchiamento sulla copertina e moderati sul vinile, copertina laminata sul fronte, flipback sul retro su tre lati, etichetta nera con scritte e logo argento, catalogo SSLM.6034. Pubblicato in Inghilterra nel giugno del 1967 prima di "Odgen's nut gone flakes" e dopo "From the beginning". Giunto al numero 12 delle classifiche Uk, e non pubblicato in Usa. Il terzo album, il secondo con titolo omonimo uscito nello spazio di un anno, dopo quello su Decca del maggio 1966; si tratta del disco che testimonia il passaggio del gruppo dall' iniziale R&B/ mod sound alla psichedelia. Permangono le influenze soul con richiami a James Brown ed Otis Redding ma si mischiano ora a sonorita' tipicamente floreali e moderniste, il disco contiene uno dei maggiori e piu' riusciti brani di tutta la psychedelia inglese , "Green Circles," un vero capolavoro non inferiore ai migliori Pink Floyd dell'era Barrettiana, ma anche "Become Like You", "Get Yourself Together", "Eddie's Dreaming" (registrato con il gruppo di Georgie Fame). Definito da molta della critica d'albione come il loro ''Revolver'', e' certamente uno dei massimi lavori dell'intera scena britannica psychedelic/freakbeat, nonche' il primo episodio a mettere a fuoco le sonorita' che troveranno poi compimento in ''Ogden's Nut Gone Flake'' .
Euro
28,00
codice 261733
scheda
Small faces Small faces (1966 1st lp mono)
Lp [edizione] nuovo  mono  eu  1966  decca / universal 
rock 60-70
ristampa in vinile 180 grammi, in mono, copertina pressoche' identica alla prima molto rara tiratura. Pubblicato in Inghilterra dalla Decca nel maggio del 1966 prima di ''From The Beginning'', e giunto al numero 3 delle classifiche britanniche, non entrato in quelle Usa, il primo album. Uno dei capolavori dell' english r'n'b', grazie a un sound travolgente che sta tra i primi tre albums dei Rolling Stones ed i primi due degli Who, e che coglie in maniera mirabile lo spirito dei tempi, quelli della British Invasion, in cui gli americani bianchi ascoltarono per la prima volta il blues, ma proposto dagli inglesi, visto che negli USa tale genere era ancora ''for black only'' e inserito nei negozi sotto la sigla dei ''racial records''. In questo periodo Steve Marriott aveva un timbro vocale ancora piu' black di quello di Mick Jagger o Roger Daltrey, infatti, la piu' grande influenza degli Small Faces erano Sam Cooke e Marvin Gaye, e su questi suoni il gruppo si era fatto le ossa, ma con le chitarre distorte e la ritmica ultrapotente cio' che ne esce e' piu' simile ai primi Who che ai maestri del soul, il disco e' quello che piu' si avvicina a cio' che diverra' l' American garage e contiene celeberrimi brani entrati nella storia del rock, "What'cha Gonna Do About It", "Shake" and "E to D", ''You better believe it'', ''Sha la la la lee'', solo per citarne alcune. Un capolavoro assoluto ed una pietra miliare della storia dl rock.
Euro
20,00
codice 3035102
scheda
Small faces Small faces (1966 1st lp mono)
Lp [edizione] nuovo  mono  eu  1966  decca / universal 
rock 60-70
ristampa in vinile 180 grammi, in mono, copertina pressoche' identica alla prima molto rara tiratura. Pubblicato in Inghilterra dalla Decca nel maggio del 1966 prima di ''From The Beginning'', e giunto al numero 3 delle classifiche britanniche, non entrato in quelle Usa, il primo album. Uno dei capolavori dell' english r'n'b', grazie a un sound travolgente che sta tra i primi tre albums dei Rolling Stones ed i primi due degli Who, e che coglie in maniera mirabile lo spirito dei tempi, quelli della British Invasion, in cui gli americani bianchi ascoltarono per la prima volta il blues, ma proposto dagli inglesi, visto che negli USa tale genere era ancora ''for black only'' e inserito nei negozi sotto la sigla dei ''racial records''. In questo periodo Steve Marriott aveva un timbro vocale ancora piu' black di quello di Mick Jagger o Roger Daltrey, infatti, la piu' grande influenza degli Small Faces erano Sam Cooke e Marvin Gaye, e su questi suoni il gruppo si era fatto le ossa, ma con le chitarre distorte e la ritmica ultrapotente cio' che ne esce e' piu' simile ai primi Who che ai maestri del soul, il disco e' quello che piu' si avvicina a cio' che diverra' l' American garage e contiene celeberrimi brani entrati nella storia del rock, "What'cha Gonna Do About It", "Shake" and "E to D", ''You better believe it'', ''Sha la la la lee'', solo per citarne alcune. Un capolavoro assoluto ed una pietra miliare della storia dl rock.
Euro
20,00
codice 3033687
scheda
Small faces small faces (1966 1st lp)
Lp [edizione] originale  mono  uk  1966  decca 
  [vinile]  excellent  [copertina]  Good rock 60-70
prima molto rara stampa inglese, ovviamente in mono (il disco non fu all' epoca realizzato in versione stereofonica), copertina (con diversi comunque non gravi segni di invecchiamento) laminata sul fronte, pressata da James Upton, etichetta rosso/marrone con logo "Decca" non riquadrato (unboxed), nella versione senza "deep groove", senza "tax code" "K/T" stampato a destra (ne' sul lato B ne' sul lato A), e con Biem, NCB ed Mpcs riquadrati a destra sul lato A, Biem sul lato B, con anno di uscita sull' etichetta a sinistra in alto e non in basso, e con "Made in England - The Decca Record Co. Ltd." in alto, trail off matrix "-4A" su entrambi i lati. Pubblicato in Inghilterra nel maggio del 1966 prima di ''From The Beginning'', e giunto al numero 3 delle classifiche britanniche, non entrato in quelle USA. Il primo album. Uno dei capolavori dell' english r'n'b', grazie a un sound travolgente che sta tra i primi tre albums dei Rolling Stones ed i primi due degli Who, e che coglie in maniera mirabile lo spirito dei tempi, quelli della British Invasion, in cui gli americani bianchi ascoltarono per la prima volta il blues, ma proposto dagli inglesi, visto che negli USa tale genere era ancora ''for black only'' e inserito nei negozi sotto la sigla dei ''racial records''. In questo periodo Steve Marriott aveva un timbro vocale ancora piu' black di quello di Mick Jagger o Roger Daltrey, infatti, la piu' grande influenza degli Small Faces erano Sam Cooke e Marvin Gaye, e su questi suoni il gruppo si era fatto le ossa, ma con le chitarre distorte e la ritmica ultrapotente cio' che ne esce e' piu' simile ai primi Who che ai maestri del soul, il disco e' quello che piu' si avvicina a cio' che diverra' l' American garage e contiene celeberrimi brani entrati nella storia del rock, "What'cha Gonna Do About It", "Shake" and "E to D", ''You better believe it'', ''Sha la la la lee'', solo per citarne alcune. Un capolavoro assoluto ed una pietra miliare della storia dl rock.
Euro
150,00
codice 258410
scheda
Small faces small faces (1966 1st lp)
Lp [edizione] originale  mono  uk  1966  decca 
  [vinile]  excellent  [copertina]  Very good rock 60-70
prima molto rara stampa inglese in mono, copertina (con moderati segni di invecchiamento) laminata sul fronte, pressata da James Upton, etichetta rosso/marrone con logo "Decca" non riquadrato (unboxed), nella versione senza "deep groove", con "tax code" "K/T" stampato a destra sul lato B e non sul lato A, e con Biem, NCB ed Mpcs riquadrati a destra sul lato A, Biem ed Mpcs sul lato B, con anno di uscita sull' etichetta a sinistra in alto e non in basso, e con "Made in England - The Decca Record Co. Ltd." in alto, trail off matrix "-4A" su entrambi i lati. Pubblicato in Inghilterra nel maggio del 1966 prima di ''From The Beginning'', e giunto al numero 3 delle classifiche britanniche, non entrato in quelle USA. Il primo album. Uno dei capolavori dell' english r'n'b', grazie a un sound travolgente che sta tra i primi tre albums dei Rolling Stones ed i primi due degli Who, e che coglie in maniera mirabile lo spirito dei tempi, quelli della British Invasion, in cui gli americani bianchi ascoltarono per la prima volta il blues, ma proposto dagli inglesi, visto che negli USa tale genere era ancora ''for black only'' e inserito nei negozi sotto la sigla dei ''racial records''. In questo periodo Steve Marriott aveva un timbro vocale ancora piu' black di quello di Mick Jagger o Roger Daltrey, infatti, la piu' grande influenza degli Small Faces erano Sam Cooke e Marvin Gaye, e su questi suoni il gruppo si era fatto le ossa, ma con le chitarre distorte e la ritmica ultrapotente cio' che ne esce e' piu' simile ai primi Who che ai maestri del soul, il disco e' quello che piu' si avvicina a cio' che diverra' l' American garage e contiene celeberrimi brani entrati nella storia del rock, "What'cha Gonna Do About It", "Shake" and "E to D", ''You better believe it'', ''Sha la la la lee'', solo per citarne alcune. Un capolavoro assoluto ed una pietra miliare della storia dl rock.
Euro
210,00
codice 110574
scheda
Small faces There are but four small faces
Lp [edizione] nuovo  stereo  usa  1967  Immediate 
rock 60-70
Ristampa con copertina senza barcode, pressoche' identica alla prima rara tiratura. Originariamente pubblicato nel 1967 negli Usa dalla Immediate, ''There are but four small faces'' e' il primo album americano degli Small Faces, contenente una scaletta di brani quasi completamente diversa dal contemporaneo ''Small Faces'' edito dalla Immediate in Gran Bretagna (anche la copertina e' completamente diversa), che fu il loro secondo album inglese. Questo album americano contiene alcune perle della loro discografia: la splendida psichedelia di ''Itchycoo park'', l'eccezionale assalto freakbeat di ''Tin soldier'', l'innocenza da estate dell'amore di ''Here come the nice'', e nel complesso mostra una significativa maturazione nella musica del gruppo, che supera i confini del mod per addentrarsi in sonorita' piu' variegate ed innovative, a tratti barocche, talora protopsichedeliche o psichedeliche, ma ancora memori delle radici soul/r'n'b e beat; un disco che si puo' accostare a ''Between the buttons'' dei Rolling Stones. Questa la lista completa dei brani: 1. Itchycoo Park 2. Talk To You 3. Up The Wooden Hills 4. My Way Of Giving 5. I'm Only Dreaming 6. I Feel Much Better 7. Tin Soldier 8. Get Yourself Together 9. Show Me The Way 10. Here Comes The Nice 11. Green Circles 12. (Tell Me) Have You Ever Seen Me.
Euro
21,00
codice 2128649
scheda
Smell of incense A curious miscellany
Lp [edizione] originale  stereo  ger  2010  september gurls 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent indie 90
L' originale stampa, realizzata in esclusiva dalla tedesca September Gurls, copertina senza codice a barre, completa di libretto di 4 pagine con foto a colori, crediti e note, etichetta custom in bianco e nero, catalogo SGLP 42. Pubblicato dalla September Gurls nel 2010, questo album raccoglie brani, incisi fra il 1992 e il 2007, tratti dai primi singoli, da demos, versioni con differenti missaggi e inediti dalle sessions del terzo album "Of ullages and dottles" del 2007, la maggioranza delle quali sono covers piu' 2 brani della band: "I wanna live in the golden state" e "Cristopher's journey", entrambi fra i primissimi demos mai registrati. Ecco la scaletta delle covers: United States of America ("Coming down"), Fifty Foot Hose ("If not this time"), Peanut Butter Conspiracy ("Why I get so high"), Incredible String Band ("Witch's hat"), West Coast Pop Art Experimental Band ("The smell of incense"), Folque ("Varluv"), Merrell Fankhauser ("A visit with Ashiya"), William Penn and his pals ("Swami"), Czar ("Tread softly my dreams"), Jefferson Handkerchief/Dave Burgess ("I'm allergic to flowers"). Band norvegese interamente votata ad un suono nostalgico dell'epopea psichedelica, attiva dai primi anni novanta; hanno pubblicato, oltre ad alcuni singoli, splits e Ep's, solamente tre albums: "All mismy were the borgoves" (94), "Through the gates of deeper slumber" (97) e "Of ullages and dottles" (07).
Euro
30,00
codice 258664
scheda
Snakes of shake southern cross
lp [edizione] originale  stereo  uk  1985  tense but confident records 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
L' originale stampa inglese, copertina senza barcode, etichetta nera con scritte e logo bianchi, catalogo GOBL1; uscito nel marzo del 1985, prima di "Graceland And The Natural Wood" (1986), il primo dei due albums per la band scozzese di Glasgow. "Southern Cross" sara' l' unico album frutto della originale line up del gruppo, qui composto da Seori Burnett (voce/chitarra /armonica), Tzen Vermillion (chitarra), Sandy Brown (piano e voce), Robert Renfrew (basso, chitarra slide e voce) e Rhod Burnett (batteria). Il gruppo propone in questo esordio una riuscitissima formula che rivela composizioni dove sfumature country si uniscono a ballate pop, mantenendo una propria autonomia indie rock. Gli Snakes Of Shake riescono a manipolare melodie e sensibilita' pop con attitudini e formati rock, "Southern Cross" ne e' esempio mirabile, durante il suo evolversi i dieci brani proposti non accennano ad alcuna caduta di stile riuscendo a catturare i plausi della critica e del pubblico. Dopo la realizzazione dell' album Vermillion e Rhod Burnett lasceranno la formazione alla quale si uniranno Neil Scott e Iain Shedden. Il gruppo firmera' un contratto con l' etichetta Making Waves che ne pubblico' l' album "Gracelands And The Natural Wood" nel 1986. Purtroppo il fallimento dell'etichetta costituira' anche l'atto conclusivo degli Shakes Of Snake dalle cui ceneri nasceranno i Summerhill, autori di due albums, ''Lowdown'' (1988) e ''West of here'' (1990), che riscossero la stima della critica ma non il successo di pubblico; si congederanno nel 1990 con il singolo ''Wild horses'', cover dei Rolling Stones, per riapparire brevemente nel 1995 con un ultimo singolo, ''No matter what you do''.
Euro
18,00
codice 500195
scheda
Snatches of pink Send in the clowns
Lp [edizione] originale  stereo  usa  1988  dog gone 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
Bella copia con lievi segni di invecchiamento sulla copertina, prima stampa USA, copertina lucida fronte retro senza barcode, label bianca con scritte nere e disegno con logo Dog Gone Records in alto, diverso su ciascuna facciata, catalogo DOG-7777. Pubblicato nel 1988 dalla Dog Gone negli USA; il primo album, precedente ''Dead men'' (1989). Il gruppo americano e' qui artefice di un vibrante rock chitarristico, che si colloca alla convergenza fra il roots rock piu' sanguigno ed elettrificato, echi dell'irruenza del punk e lo sporco sentore dei Rolling Stones; la voce del cantante Andy McMillan e' comunque piu' morbida e compassata rispetto sia a Jagger che al tipico cantante punk. Questo gruppo americano venne formato ad Athens in Georgia nel 1985; formati nei loro primi anni da Andy McMillan (voce, poi basso), Michael Rank (chitarra, voce) e Sara Romweber (batteria, gia' con i Let's Active), pubblicarono alcuni apprezzati lp fra la fine degli anni '80 ed i primi '90, partendo con ''Send in the clowns'' (1988), fra roots, punk e Stones, quindi proseguendo con ''Dead men'' (1989), che si apriva alle influenze grunge, e con ''Bent with prey'' (1992), lavoro intenso ed introspettivo nei testi. Rank in seguito pubblico' un disco solista, ''Coral'' (1993), quindi i tre Snatches Of Pink si rimisero insieme sotto la sigla Clarissa, ralizzando con questo nuovo nome un album eponimo nel 1996. Ulteriori lavori hanno visto la luce nel primo decennio del nuovo secolo, con il solo Michael Rank quale membro originario, circondato da nuovi compagni.
Euro
20,00
codice 318681
scheda
Sofa Source crossfire
Lp2 [edizione] nuovo  stereo  can  1997  constellation 
indie 90
doppio vinile, copertina apribile ruvida cartonata, due posters, mp3 coupon. Raccolta del gruppo Sofa, che nel 1997 furono i primi ad uscire per l'etichetta, fondata da Ian Ilavsky del gruppo, con l'album "grey", pubblicato solo su cd, qui incluso insieme a brani estratti da due demos del 1995. I Sofa sono un quartetto canadese, descritti come una band che riuniscono influenze dal post-punk inglese con slowcore e math-rock degli anni 90 americano ("Like Slint and Big Black meeting for a Joy Division reunion" riporta l'adesivo di presentazione sul disco).
Euro
35,00
codice 2106762
scheda
Sofa head Twat! e.p.
lpm [edizione] originale  stereo  uk  1991  workers playtime 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good indie 90
prima stampa inglese, copertina (con moderati segni di invecchiamento) lucida fronte retro con barcode 5016691121172, label bianca con scritte rosse stilizzate, catalogo PLAY17T, groove message "cherry blossom cottage, or, cherry bastards cottage?" sul lato A e "where are you?" sul lato B, scritte "orlake" e "a porky prime cut" incise sul trail off di entrambi i lati. Pubblicato nel 1991 dalla Workers Playtime nel Regno Unito, questo minialbum uscì fra il secondo album "What a predicament" (1990) ed il terzo "Acres of geeses" (1992). Il disco si divide fra una facciata a 45 giri, la prima, incisa in studio e contenente una punkeggiante cover di "Feel a whole lot better" dei Byrds, ed una più lunga e lenta "Father's day", brano noise rock in gran parte strumentale dominato da chitarre distorte, ed una facciata a 33 giri, la seconda, registrata dal vivo allo Square di Harlow il 22 dicembre del 1990, contenente ben otto brani di punk rock tirato e stradaiolo con voce femminile: "Our hero", "Boys will Be boys", "Respect", "One foot on the ladder", "I can see you", "Friendship lost", "Barbie & ken", "Grown ups plus". Tutte le tracce sono inedite su album, per lo meno in queste versioni. Gli inglesi Sofa Head erano un gruppo indie rock dalle tendenze punk e noise composto dalla cantante Claire Sykes, dal chitarrista e cantante Ian Wallis, dal bassista Ian Armstrong e dal batterista Andrew Laing. Pubblicarono quattro album fra il 1989 ed il 1992, l'ultimo dei quali un live uscito solo negli Stati Uniti: "Pre marital yodeling (1127 walnut ave.)" (1989), "What a predicament" (1990), "Acres of geeses" (1992, senza più Andrew Laing, che si sarebbe poi unito ai Leatherface, sostituito da un nuovo batterista) e "More is not a word in our vocabulary" (1992). Si sciolsero nel 1994, quindi Sykes che si unì agli Elliot, mentre Armstrong formò con Laing i Rugrat, autori di alcuni ep, e poi trasformatisi nei Bulltaco, autori di un solo ep nel 1995.
Euro
10,00
codice 332830
scheda
Soft canyon Broken spirit, i will mend your wings
Lp [edizione] originale  stereo  can  2003  alien8 recordings 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent indie 2000
Prima stampa, copertina senza barcode, inner sleeve in cartoncino con artwork e crediti, label nera con disegno di teschio bianco e nero su di una facciata e di due teschi piu' piccoli sull'altra, catalogo ALIENLP40. Pubblicato nell'agosto del 2003 dalla canadese Alien8, l'unico album del quintetto di Montreal nato dalle ceneri dei Tricky Woo. Composti da Phil Burns, Andrew Dickson, Jason Kent, Ryan Myshrall e Jason Tustin, i Soft Canyon erano autori di un rock neopsichedelico che elaborava massicce influenze dello acid rock westcoastiano di fine anni '60 e dei primi '70 e dello space rock pinkfloydiano senza risultare derivativo, pur mantenendo la fascinosa aura conferita da sonorita' dai richiami vintage. Suscitarono l'entusiasmo nella scena indipendente canadese con i loro notevoli concerti e pubblicarono purtroppo solo questo album, un disco in equilibrio fra potenti partiture chitarristiche, solenni tastiere space rock, armonie vocali che riportano agli anni '60 e '70, oscillazioni fra muri chitarristici quasi hard e passaggi ipnotici e psichedelici, il tutto senza rinchiudersi nel revivalismo; il matrimonio fra moderno indie rock ed illustri influenze d'alta epoca raggiunge forse il suo punto piu' alto nel lungo ed articolato brano di chiusura, ''We threw our love into the universe'', in cui si sentono fortemente le influenze dei Pink Floyd degli anni '70.
Euro
20,00
codice 326584
scheda
Soft cell Bedsitter / facility girls
12'' [edizione] originale  stereo  uk  1981  some bizzare 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
Singolo in formato 12", prima stampa inglese, copertina lucida fronte retro senza barcode e senza costola, label custom azzurra e bianca, catalogo BZS612, "BZS612 A//1 E PS 1 1 2 A Porky Orime Cut" e "BZS612 B//2 E PS 1 1 2 Porky" incisi sul trail off dei rispettivi lati. Pubblicato nel novembre del 1981 dalla Some Bizzare in Gran Bretagna, dove giunse al quarto posto in classifica, il terzo singolo, uscito dopo il celebre ''Tainted love'' (1981) e prima del primo album ''Non-stop erotic cabaret'' (1981). Contiene due lunghi brani: la splendida ''Bedsitter'', che per quanto irresistibilmente danzabile e' intensa e fornisce ad Almond modo di esprimere tutte le sue superbe qualita' di interprete, in una versione molto piu' lunga di quella inserita nel primo album, e l' inedita ''Facility girls'', rarefatta ed atmosferica, episodio molto poco noto della discografia del gruppo ma assai interessante. La storia dei Soft Cell inizia nel 1977, all'epoca Marc Almond e Dave Ball frequentano i corsi di arte del Politecnico di Leeds dove scoprono di avere una particolare sintonia sulla musica elettronica, qui sperimentano inoltre una loro prima performance musicale traendo spunti dal teatro e dalle ultime tendenze glamour, esperienza che risultera' preziosa e fondamentale per il loro successo. Dopo un primo singolo autoprodotto, oggi considerata tra le massime rarita' del gruppo, l'artista e produttore Steve 'Stevo' Phillips li fece debuttare per la sua etichetta Some Bizzare. Nel 1981 usci' il dodici pollici Tainted Love che arrivo' al numero uno delle classifiche in Gran Bretagna e l'anno successivo figurava sempre nella top ten americana, inizia cosi' la breve ma fondamentale carriera musicale dei Soft Cell. Nel 1981 venne pubblicato il primo album del gruppo "non-stop erotic cabaret" al quale segui', dopo la pubblicazione del mini album "non-stop ecstatic dancing" ed alcuni singoli, il secondo lavoro della strana coppia formata da Marc Almond e Dave Ball, che torno' in pista nel 1983 con "The art of falling apart". Difficile dar seguito a un lavoro del genere, felice negli esiti commerciali e artistici, e in grado di fornire una fotografia sociale ambigua e vivida di certa Inghilterra tatcheriana. Almond e Ball si separarono poco dopo, non prima di un altro album ancora di vaglia (il malato "Last night in Sodom"): il primo per iniziare una felice carriera solista, il secondo lontano dalle scene, a parte l'ottimo progetto dei Grid. La riuscita reunion di qualche anno fa avrebbe poi ribadito il consenso e l'ammirazione per il cabaret targato Soft Cell: sempre scintillante, proprio come quella vecchia insegna a Soho.
Euro
18,00
codice 261452
scheda
Soft cell down in the subway (1st label)
7" [edizione] originale  stereo  uk  1984  some bizzare 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
la prima stampa inglese, nella primissima versione del formato in 7", con copertina in cartoncino con apertura per il disco in alto, sagomata sul retro, flipback, ed etichetta "custom" rossa con scritte dorate, foro al centro piccolo, catalogo BZS22. Uscito nel febbraio del 1984 e giunto al 24esimo posto delle classifiche inglesi, il secondo dei singoli che anticiparono il terzo ed ultimo album "This Last Night In Sodom" del duo di Leeds di Marc Almond e Dave Ball. La title track e' tratta da quel disco, efficacissima nel suo incedere quasi cabarettistico che lascia esprimere Almond nelle sue corde piu' teatrali. Sul retro un prezioso inedito: "Disease and Desire", che alterna estasi e tormento, e nella sua complessita' si avvicina ai contemporanei esperimenti di Almond come Marc and the Mambas. La storia dei Soft Cell inizia nel 1977, all'epoca Marc Almond e Dave Ball frequentano i corsi di arte del Politecnico di Leeds dove scoprono di avere una particolare sintonia sulla musica elettronica, qui sperimentano inoltre una loro prima performance musicale traendo spunti dal teatro e dalle ultime tendenze glamour, esperienza che risultera' preziosa e fondamentale per il loro successo. Dopo un primo singolo autoprodotto, oggi considerata tra le massime rarita' del gruppo, l'artista e produttore Steve 'Stevo' Phillips li fece debuttare per la sua etichetta Some Bizzare. Nel 1981 usci' il dodici pollici Tainted Love che arrivo' al numero uno delle classifiche in Gran Bretagna e l'anno successivo figurava sempre nella top ten americana, inizia cosi' la breve ma fondamentale carriera musicale dei Soft Cell. Nel 1981 venne pubblicato il primo album del gruppo "non-stop erotic cabaret" al quale segui', dopo la pubblicazione del mini album "non-stop ecstatic dancing" ed alcuni singoli, il secondo lavoro della strana coppia formata da Marc Almond e Dave Ball, che torno' in pista nel 1983 con "The art of falling apart". Difficile dar seguito a un lavoro del genere, felice negli esiti commerciali e artistici, e in grado di fornire una fotografia sociale ambigua e vivida di certa Inghilterra tatcheriana. Almond e Ball si separarono poco dopo, non prima di un altro album ancora di vaglia (il malato "Last night in Sodom"): il primo per iniziare una felice carriera solista, il secondo lontano dalle scene, a parte l'ottimo progetto dei Grid. La riuscita reunion di qualche anno fa avrebbe poi ribadito il consenso e l'ammirazione per il cabaret targato Soft Cell: sempre scintillante, proprio come quella vecchia insegna a Soho.
Euro
10,00
codice 217202
scheda
Soft cell down in the subway + 2
12" [edizione] originale  stereo  ger  1984  vertigo 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
ep in formato 12", l' originale stampa europea, pressata in Germania, coeprtina lucida senza barcode, etichetta rossa e nera, catalogo 818437-1. Uscito nel febbraio del 1984 e giunto al 24esimo posto delle classifiche inglesi, il secondo dei singoli che anticiparono il terzo ed ultimo album "This Last Night In Sodom" del duo di Leeds di Marc Almond e Dave Ball. La title track e' tratta da quel disco, efficacissima nel suo incedere quasi cabarettistico che lascia esprimere Almond nelle sue corde piu' teatrali. Sul retro preziosi inediti: "Disease and Desire", che alterna estasi e tormento, e nella sua complessita' si avvicina ai contemporanei esperimenti di Almond come Marc and the Mambas, ed una cover decisamente trasfigurata di "Born To Lose" degli Heartbreakers di Johnny Thunders. La storia dei Soft Cell inizia nel 1977, all'epoca Marc Almond e Dave Ball frequentano i corsi di arte del Politecnico di Leeds dove scoprono di avere una particolare sintonia sulla musica elettronica, qui sperimentano inoltre una loro prima performance musicale traendo spunti dal teatro e dalle ultime tendenze glamour, esperienza che risultera' preziosa e fondamentale per il loro successo. Dopo un primo singolo autoprodotto, oggi considerata tra le massime rarita' del gruppo, l'artista e produttore Steve 'Stevo' Phillips li fece debuttare per la sua etichetta Some Bizzare. Nel 1981 usci' il dodici pollici Tainted Love che arrivo' al numero uno delle classifiche in Gran Bretagna e l'anno successivo figurava sempre nella top ten americana, inizia cosi' la breve ma fondamentale carriera musicale dei Soft Cell. Nel 1981 venne pubblicato il primo album del gruppo "non-stop erotic cabaret" al quale segui', dopo la pubblicazione del mini album "non-stop ecstatic dancing" ed alcuni singoli, il secondo lavoro della strana coppia formata da Marc Almond e Dave Ball, che torno' in pista nel 1983 con "The art of falling apart". Difficile dar seguito a un lavoro del genere, felice negli esiti commerciali e artistici, e in grado di fornire una fotografia sociale ambigua e vivida di certa Inghilterra tatcheriana. Almond e Ball si separarono poco dopo, non prima di un altro album ancora di vaglia (il malato "Last night in Sodom"): il primo per iniziare una felice carriera solista, il secondo lontano dalle scene, a parte l'ottimo progetto dei Grid. La riuscita reunion di qualche anno fa avrebbe poi ribadito il consenso e l'ammirazione per il cabaret targato Soft Cell: sempre scintillante, proprio come quella vecchia insegna a Soho.
Euro
14,00
codice 11671
scheda
Soft cell down in the subway + 2
12" [edizione] originale  stereo  uk  1984  some bizzare 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good punk new wave
la prima stampa inglese, copia con lievi segni di invecchiamento, nella versione in formato 12", con copertina in cartoncino lucido con apertura per il disco in alto, sagomata sul retro, etichetta "custom" rossa con scritte dorate, catalogo BZS2212. Uscito nel febbraio del 1984 e giunto al 24esimo posto delle classifiche inglesi, il secondo dei singoli che anticiparono il terzo ed ultimo album "This Last Night In Sodom" del duo di Leeds di Marc Almond e Dave Ball. La title track e' tratta da quel disco, efficacissima nel suo incedere quasi cabarettistico che lascia esprimere Almond nelle sue corde piu' teatrali. Sul retro preziosi inediti: "Disease and Desire", che alterna estasi e tormento, e nella sua complessita' si avvicina ai contemporanei esperimenti di Almond come Marc and the Mambas, ed una cover decisamente trasfigurata di "Born To Lose" degli Heartbreakers di Johnny Thunders. La storia dei Soft Cell inizia nel 1977, all'epoca Marc Almond e Dave Ball frequentano i corsi di arte del Politecnico di Leeds dove scoprono di avere una particolare sintonia sulla musica elettronica, qui sperimentano inoltre una loro prima performance musicale traendo spunti dal teatro e dalle ultime tendenze glamour, esperienza che risultera' preziosa e fondamentale per il loro successo. Dopo un primo singolo autoprodotto, oggi considerata tra le massime rarita' del gruppo, l'artista e produttore Steve 'Stevo' Phillips li fece debuttare per la sua etichetta Some Bizzare. Nel 1981 usci' il dodici pollici Tainted Love che arrivo' al numero uno delle classifiche in Gran Bretagna e l'anno successivo figurava sempre nella top ten americana, inizia cosi' la breve ma fondamentale carriera musicale dei Soft Cell. Nel 1981 venne pubblicato il primo album del gruppo "non-stop erotic cabaret" al quale segui', dopo la pubblicazione del mini album "non-stop ecstatic dancing" ed alcuni singoli, il secondo lavoro della strana coppia formata da Marc Almond e Dave Ball, che torno' in pista nel 1983 con "The art of falling apart". Difficile dar seguito a un lavoro del genere, felice negli esiti commerciali e artistici, e in grado di fornire una fotografia sociale ambigua e vivida di certa Inghilterra tatcheriana. Almond e Ball si separarono poco dopo, non prima di un altro album ancora di vaglia (il malato "Last night in Sodom"): il primo per iniziare una felice carriera solista, il secondo lontano dalle scene, a parte l'ottimo progetto dei Grid. La riuscita reunion di qualche anno fa avrebbe poi ribadito il consenso e l'ammirazione per il cabaret targato Soft Cell: sempre scintillante, proprio come quella vecchia insegna a Soho.
Euro
12,00
codice 222066
scheda
Soft cell down in the subway + 2
12" [edizione] originale  stereo  uk  1984  some bizzare 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
la prima stampa inglese, copertina lucida senza costola e senza barcode, leggermente sagomata sul retro sul lato dell' apertura per il disco, etichetta "custom" rossa e oro, catalogo BZS2212. Uscito nel febbraio del 1984 e giunto al 24esimo posto delle classifiche inglesi, il secondo dei singoli che anticiparono il terzo ed ultimo album "This Last Night In Sodom" del duo di Leeds di Marc Almond e Dave Ball. La title track e' tratta da quel disco, efficacissima nel suo incedere quasi cabarettistico che lascia esprimere Almond nelle sue corde piu' teatrali. Sul retro due preziosi inediti: "Disease and Desire", che alterna estasi e tormento, e nella sua complessita' si avvicina ai contemporanei esperimenti di Almond come Marc and the Mambas, e la cover inattesa di "Born To Lose" dei punk rockers newyorkesi Heartbreakers, riletta alla maniera dei Soft Cell, naturalmente. La storia dei Soft Cell inizia nel 1977, all'epoca Marc Almond e Dave Ball frequentano i corsi di arte del Politecnico di Leeds dove scoprono di avere una particolare sintonia sulla musica elettronica, qui sperimentano inoltre una loro prima performance musicale traendo spunti dal teatro e dalle ultime tendenze glamour, esperienza che risultera' preziosa e fondamentale per il loro successo. Dopo un primo singolo autoprodotto, oggi considerata tra le massime rarita' del gruppo, l'artista e produttore Steve 'Stevo' Phillips li fece debuttare per la sua etichetta Some Bizzare. Nel 1981 usci' il dodici pollici Tainted Love che arrivo' al numero uno delle classifiche in Gran Bretagna e l'anno successivo figurava sempre nella top ten americana, inizia cosi' la breve ma fondamentale carriera musicale dei Soft Cell. Nel 1981 venne pubblicato il primo album del gruppo "non-stop erotic cabaret" al quale segui', dopo la pubblicazione del mini album "non-stop ecstatic dancing" ed alcuni singoli, il secondo lavoro della strana coppia formata da Marc Almond e Dave Ball, che torno' in pista nel 1983 con "The art of falling apart". Difficile dar seguito a un lavoro del genere, felice negli esiti commerciali e artistici, e in grado di fornire una fotografia sociale ambigua e vivida di certa Inghilterra tatcheriana. Almond e Ball si separarono poco dopo, non prima di un altro album ancora di vaglia (il malato "Last night in Sodom"): il primo per iniziare una felice carriera solista, il secondo lontano dalle scene, a parte l'ottimo progetto dei Grid. La riuscita reunion di qualche anno fa avrebbe poi ribadito il consenso e l'ammirazione per il cabaret targato Soft Cell: sempre scintillante, proprio come quella vecchia insegna a Soho.
Euro
16,00
codice 6368
scheda
Soft cell Non stop ecstatic dancing
lpm [edizione] originale  stereo  fra  1982  celluloid 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
l' originale stampa francese, copertina lucida senza barcode, etichetta grigia e azzurra, catalogo 529815, versione corrispondente a quella inglese, con il brano ''Chips on my shoulder'' e non "Insecure... me?'' presente invece nella versione americana e canadese. Pubblicato nel giugno del 1982 dalla Some Bizzare in Gran Bretagna, dove giunse al sesto posto in classifica, ed un mese dopo dalla Sire negli USA, dove giunse alla 57esima posizione, il ricercato mini album del duo di Leeds di Marc Almond e Dave Ball, uscito dopo il primo album "Non Stop Erotic Cabaret" (1981) e prima del secondo ''The art of falling apart'' (1983). Sei brani del repertorio del gruppo in versioni molto "danceable" inedite altrove, molto diverse dagli originali: le storiche "Memorabilia" e "A Man Could Get Lost" dal primo singolo per la Some Bizarre, "Where did our love go", retro del singolo successivo, "Chips on My Shoulder" e "Sex Dwarf" dall' album d' esordio e "What", poi riregistrata per il secondo album "The Art of Falling Apart" ma all' epoca inedita. Autori di un ep autoprodotto e poi messi sotto contratto dalla Some Bizarre. La storia dei Soft Cell inizia nel 1977, all'epoca Marc Almond e Dave Ball frequentano i corsi di arte del Politecnico di Leeds dove scoprono di avere una particolare sintonia sulla musica elettronica, qui sperimentano inoltre una loro prima performance musicale traendo spunti dal teatro e dalle ultime tendenze glamour, esperienza che risultera' preziosa e fondamentale per il loro successo. Dopo un primo singolo autoprodotto, oggi considerata tra le massime rarita' del gruppo, l'artista e produttore Steve 'Stevo' Phillips li fece debuttare per la sua etichetta Some Bizzare. Nel 1981 usci' il dodici pollici Tainted Love che arrivo' al numero uno delle classifiche in Gran Bretagna e l'anno successivo figurava sempre nella top ten americana, inizia cosi' la breve ma fondamentale carriera musicale dei Soft Cell. Nel 1981 venne pubblicato il primo album del gruppo "non-stop erotic cabaret" al quale segui', dopo la pubblicazione del mini album "non-stop ecstatic dancing" ed alcuni singoli, il secondo lavoro della strana coppia formata da Marc Almond e Dave Ball, che torno' in pista nel 1983 con "The art of falling apart". Difficile dar seguito a un lavoro del genere, felice negli esiti commerciali e artistici, e in grado di fornire una fotografia sociale ambigua e vivida di certa Inghilterra tatcheriana. Almond e Ball si separarono poco dopo, non prima di un altro album ancora di vaglia (il malato "Last night in Sodom"): il primo per iniziare una felice carriera solista, il secondo lontano dalle scene, a parte l'ottimo progetto dei Grid. La riuscita reunion di qualche anno fa avrebbe poi ribadito il consenso e l'ammirazione per il cabaret targato Soft Cell: sempre scintillante, proprio come quella vecchia insegna a Soho.
Euro
18,00
codice 231008
scheda
Soft cell Non-stop extended cabaret (rsd 2024)
lp2 [edizione] nuovo  stereo  eu  1982  emi / universal / mercury 
punk new wave
Doppio album in vinile 140 grammi, EDIZIONE LIMITATA, DI 4000 COPIE, REALIZZATA IN OCCASIONE DEL RECORD STORE DAY DELL' APRILE 2024, copertina apribile, con adesivo di presentazione sul cellophane, corredata di inner sleeves. Questo doppio album contiene sostanzialmente una versione rinnovata ed ampliata del primo storico album "Non Stop Erotic Cabaret", originariamente uscito in Inghilterra nel dicembre 1981, con i dieci brani di quel disco presenti nello stessa sequenza ma in versioni diverse, remixate e/o extended, frutto di rimaneggiamenti delle versioni originali effettuati tra il 2018 ed il 2023, con l' eccezione di "Bedsitter", presente nella versione uscito su 12" nel 1981; a questi brani si aggiungono le storiche "Memorabilia" e "A Man Could Get Lost", dal primo singolo per la Some Bizarre, anche queste in versioni "aggiornate". Questa la lista completa dei brani e la specifica sulle versioni contenute: "Frustration" (2023 Extended Version), "Tainted Love" (2021 10” Extended Version), "Seedy Films" (2023 Extended Version), "Youth" (2018 Wasted On The Young Extended Version), "Sex Dwarf" (2023 Extended Version), "Entertain Me" (2023 Extended Version), "Chips On My Shoulder" (2018 Extended Mix), "Bedsitter" (1981 Original 12” Mix), "Secret Life" (2018 Extended Version), "Say Hello, Wave Goodbye" (2018 Dave Ball Lateral Mix), "A Man Could Get Lost" (2023 Extended Version), "Memorabilia" (Daniel Miller 2023 Remix), "Memorabilia" (The Hacker 2023 Remix). Pubblicato nel dicembre del 1981 dalla Some Bizzare in Gran Bretagna, dove giunse al quinto posto in classifica, e nel gennaio del 1982 dalla Sire negli USA, dove arrivo' alla 22esima posizione, il primo album dei Soft Cell di Peter Marc Almond e David Ball, inserito nella lista dei cinquanta albums fondamentali della musica elettronica dallo staff della rivista Rumore. "Non Stop Erotic Cabaret", il cui nome era tratto da un night di Soho, e' indiscutibilmente una delle piu' eccitanti espressioni delle sonorita' synth-wave sviluppatesi sin dal nascere della scena post punk inglese, ed espresse prima in una direzione soprattutto sperimentale e minimale, quindi fiorite in mille direzioni diverse, qui fornendo la prova di come un' elettronica mai banale possa produrre una musica straordinariamente intrigante, irresistibilmente pop, spesso danzabile, illuminata gia' in questo album d'esordio dalla scintilla del genio, e da una verve interpretativa straordinariamente personale, quella di Marc Almond, che si confermera' negli anni a venire talentuosissimo personaggio. Una vera pietra miliare degli anni ottanta, l' album e' caratterizzato da atmosfere talora oscure ma tutt' altro che dark, bensi' notturne , un po' torbide talora, da night club metropolitano, sensuali e voluttuose. Benche' sia soprattutto conosciuto per la cover di "Tainted Love", vecchio hit di Ed Cobb portato al successo nel 1964 da Gloria Jones, nell'album trovano spazio alcune delle piu' originali soluzioni sonore pop degli anni ottanta. I brani "Sex Dwarf", "Frustration", "Say Hello Wave Goodbye", "My Secret Life", "Bedsitter" e la gia' citata "Tainted Love" costituiscono l' apice del disco e costituiranno inoltre una delle chiavi di lettura del sound del decennio appena iniziato grazie agli intrecci sinfonici di David Ball che enfatizzano alla perfezione il pathos di Marc Almond, riuscendo ad ottenere una geniale alchimia che rende questo piccolo gioiello ancora insuperato nel suo genere a trenta anni dalla sua pubblicazione. La storia dei Soft Cell inizia nel 1977, all'epoca Marc Almond e Dave Ball frequentano i corsi di arte del Politecnico di Leeds dove scoprono di avere una particolare sintonia sulla musica elettronica, qui sperimentano inoltre una loro prima performance musicale traendo spunti dal teatro e dalle ultime tendenze glamour, esperienza che risultera' preziosa e fondamentale per il loro successo. Dopo un primo singolo autoprodotto, oggi considerata tra le massime rarita' del gruppo, l'artista e produttore Steve 'Stevo' Phillips li fece debuttare per la sua etichetta Some Bizzare. Nel 1981 usci' il dodici pollici Tainted Love che arrivo' al numero uno delle classifiche in Gran Bretagna e l'anno successivo figurava sempre nella top ten americana, inizia cosi' la breve ma fondamentale carriera musicale dei Soft Cell.
Euro
48,00
codice 3034648
scheda

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