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Rew kimberley (soft boys) The bible of bop
Lp [edizione] originale  stereo  usa  1982  armalanta 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
Prima stampa americana, copertina cartonata senza barcode, label gialla con scritte viola, e con disegno viola su di una facciata, catalogo BOP1 sul trail off e sulla costola della copertina. Pubblicato nel 1982 dalla Press in Gran Bretagna e dalla Armalanta negli USA, questo album e' una impredibile raccolta di otto brani tratti da tre rari 7'', ovvero i due 7" realizzati a proprio nome su etichetta Armageddon nel 1980 e nel 1981 (che vedono coinvolto Kimberley Rew alla voce, supportato nel primo dai suoi SOFT BOYS con Robyn Hitchcock alla chitarra, nel secondo dagli americani DB's (momentaneamente privi di Chris Stamey, ma con Mitch Easter, gia' negli Sneakers, una delle formazioni che precedettero i DB's, e poi nei Let's Active) ed il misconosciuto singolo realizzato sulla stessa Armageddon nel 1982 a nome WAVES, prima che la stessa band modificasse la sua denominzazione in Kathrina & the Waves, con cui Rew raggiunse un successo effimero ma significativo. Un'occasione per riscoprire questo poco noto protagonista della scena post punk britannica, qui alle prese con brani fra irruenza post punk e bizzarria indie pop di stampo Soft Boys. Questa la scaletta: ''Nightmare'' (dal singolo con i Waves), ''Stomping all over the world'', ''Nothing's going to change'' e ''Fighting someone's war'' (i tre brani del primo 7" del 1980), ''My baby does her hairdo long'' (dal secondo 7"del 1981), ''Walking in the dew'' (inedito, con i dB's), ''Fishing'' (dal secondo 7"), ''Hey, war pig!'' (dal singolo con i Waves). Kimberley Rew e' ricordato per essere stato chitarrista dei Soft Boys di Robyn Hitchcock, originale formazione di culto fra post punk e psichedelia, e per aver formato in seguito il gruppo Katryna And The Waves, con il quale ottenne anche una hit di classifica con il brano ''Walking on sunshine''. Il suo primo vero album solista arrivo' solo nel 2001 con ''Tunnel into Summer''; in seguito partecipo' alla reunion dei Soft Boys con Hitchcock, che frutto' una serie di concerti ed il nuovo album ''Nextdoorland'' (2002).
Euro
32,00
codice 315635
scheda
Ridgway stan (wall of voodoo) calling out to carol / can't stop the show (live)
7" [edizione] originale  stereo  ita  1989  i.r.s. 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
singolo in formato 7", l' originale stampa italiana, copertina con apertura per il disco in alto, etichetta color rame con scritte e logo neri, foro al centro largo, catalogo 06 2410087, data "5-4-89" incisa sul trail off dei due lati. Pubblicato nell' aprile del 1989, giunto al numero 91 delle classifiche inglesi, il secondo singolo tratto dal secondo album solista "Mosquitos" (aprile 1989) del musicista americano ex Wall of Voodoo; contiene sul lato A un brano tratto da quel disco, la memorabile ballata "Calling Out To Carol", e sul lato B una versione dal vivo a Brisbane, in Australia, il 27 febbraio 1987, altrimenti inedita, di "Can't Stop The Show", uno dei brani del primo splendido album "The Big Heat".
Euro
5,00
codice 264572
scheda
12'' [edizione] originale  stereo  fra  1987  carrere 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Good punk new wave
l' originale stampa pressata, in questa versione in formato 12", esclusivamente dalla Carrere in Francia, copertina (con diversi comunque non gravi segni di invecchiamento) con barcode, diversa da quella del formato 7", etichetta rosa, catalogo 8727. Dopo l' album d'esordio, il bellissimo "The Big Heat", ed i tre singoli che ne furono tratti, l' ex Wall Of Voodoo ritorna a collaborare con il cinema come gia' aveva fatto nel 1983 interpretando la celeberrima "Don't Box Me In" per il film di Coppola "Rumblefish". Qui regala al film prodotto in Francia "Terminus" di Pierre William Glenn un bellissimo episodio a meta' tra quelli di "The Big Heat" e certi episodi vagamente morriconiani dei Wall of Voodoo (la versione qui contenuta e' piu' lunga di quella del 7") ed un brano strumentale ("Love Theme Terminus") suggestivo anche se certo non imprescindibile. "End of the Line", comunque, conferma una volta di piu' la possibilita' di Ridgway di confermarsi come solista sugli stessi livelli del gruppo che aveva dato vita a due albums capolavoro come "Dark Continent" e "Call of The West", mettendo a frutto le sue personalissime e straordinarie qualita' interpretative, atrraverso una musica certo meno ostica e cupa, ma altrettanto stimolante, capace di metabolizzare le influenze musicali piu' svariate: il post punk, Morricone, il country, decenni di storia della canzone popolare.
Euro
8,00
codice 249935
scheda
12'' [edizione] originale  stereo  fra  1987  carrere 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
l' originale stampa pressata, in questa versione in formato 12", esclusivamente dalla Carrere in Francia, copertina con barcode, diversa da quella del formato 7", etichetta rosa, catalogo 8727. Dopo l' album d'esordio, il bellissimo "The Big Heat", ed i tre singoli che ne furono tratti, l' ex Wall Of Voodoo ritorna a collaborare con il cinema come gia' aveva fatto nel 1983 interpretando la celeberrima "Don't Box Me In" per il film di Coppola "Rumblefish". Qui regala al film prodotto in Francia "Terminus" di Pierre William Glenn un bellissimo episodio a meta' tra quelli di "The Big Heat" e certi episodi vagamente morriconiani dei Wall of Voodoo (la versione qui contenuta e' piu' lunga di quella del 7") ed un brano strumentale ("Love Theme Terminus") suggestivo anche se certo non imprescindibile. "End of the Line", comunque, conferma una volta di piu' la possibilita' di Ridgway di confermarsi come solista sugli stessi livelli del gruppo che aveva dato vita a due albums capolavoro come "Dark Continent" e "Call of The West", mettendo a frutto le sue personalissime e straordinarie qualita' interpretative, atrraverso una musica certo meno ostica e cupa, ma altrettanto stimolante, capace di metabolizzare le influenze musicali piu' svariate: il post punk, Morricone, il country, decenni di storia della canzone popolare.
Euro
15,00
codice 327253
scheda
Lp [edizione] originale  stereo  ita  1991  irs 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
l' originale stampa italiana, copertina in cartoncino liscio con barcode, inner sleeve con note e testi, etichetta grigio chiara con scritte e logo neri, il terzo album solista del grande ex Wall of Voodoo, dopo gli splendidi "The Big Heat" (1986) e "Mosquitos" (1989), e prima del successivo "Black Diamond" (1995) oltre che del primo degli albums accreditati ai Drywall. Sebbene forse non all' altezza dei primi dua lavori, "Partyball" e' comunque un altro gioiello di moderno songwriting, caratterizzato dai soliti testi di stupefacente bellezza, di cui Ridgway e' interprete personalissimo e straordinario, e da atmosfere cangianti ed evocative, frutto di un immaginario musicale dove le influenze musicali piu' svariate (il post punk, Morricone, il country, decenni di storia della canzone popolare) sono assimilate e riproposte in un disco di grandissimo spessore musicale e letterario (e' il caso di dirlo), dove non mancano brani di grande bellezza, spesso introdotti da brevi suggerstivi episodi strumentali, come l' inziale incalzante "Jack Talked (Like a Man on the Fire)", la magnifica "Snaketrain", di limpida bellezza, la ballata agrodolce e romantica "Right Through You" o l' esotica, solenne ed oscura "Overlords". Tra i musicisti i soliti Pietra Wexstun (compagna di Ridgway e presto con lui nel progetto Drywall) e Joe Ramirez (gia' tra i protagonisti della prima scena punk losangelina, con gli Eyes e Black Randy & the Metrosquad), oltre a Joe Berardi (ex Fibonaccis).
Euro
18,00
codice 220605
scheda
Lp [edizione] originale  stereo  jap  1986  i.r.s. 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
l' originale stampa giapponese, completa dell' originario inserto da compilare e rispedire e dell' esclusivo inserto apribile con foto, note e testi in giapponese e testi in inglese (l' obi, consueto nelle stampe giappjesi, non accompagno' invece l' uscita nipponica di questo disco), copertina con barcode, con prezzo indicato di 2800 Yen sul retro, etichetta grigia con logo amaranto in basso, catalogo 28AP3227. Il magnifico primo album solista dell' ex Wall of Voodoo. Uscito nel 1986 e giunto al 131esimo posto delle classifiche americane, dopo quasi quattro anni dall' ultimo album di Ridgway con i Wall of Voodoo ("Call of the West") e prima del secondo album solista "Mosquitos" del 1989, "The Big Heat" e' un lavoro di rara perfezione formale, risultato di un lunghissimo lavoro con svariati produttori (Hugh Jones, Mitchell Froom, Joe Chiccarelli e Louis Van Den Berg) ed innumerevoli musicisti, senza peraltro che questo infici la grande omogeneita' dell' opera ne' la intensita' dei nove brani che contiene, uno piu' bello dell' altro, e caratterizzati da testi di stupefacente bellezza, di cui Ridgway e' interprete come sempre straordinario ed unico. Le influenze musicali piu' svariate; il post punk, Morricone, il country, decenni di storia della canzone popolare, tutte assimilate e riproposte un disco di tale spessore musicale e letterario, e' il caso di dirlo, da essere inevitabilmente eletto da molte riviste specializzate migliore album del 1986. Brani come la malinconica e desolata "Walkin' Home Alone", l' epica "Camouflage" (che in molti paesi europei fu un sorprendente hit) e la cinica "Drive, She Said" (uno dei brani preferiti di tutti i tempi dal sottoscritto) hanno decisamente la statura del classico, ma tutti andrebbero davvero citati, come le amare e talora cupe "The Big Heat" e "Pick it up and Put It In Your Pocket", l' evocativa "Twisted". Tra i musicisti K.K.Barrett (ex Screamers), Hugo Burham (ex Gang Of Four), Bruce Fowler (gia' con Zappa e Captain Beefheart), Mitchel Froom (ex Gamma e produttore importante), Richard Gibbs (ex Oingo Boingo, poi autore di colonne sonore e numerose collaborazioni, tra cui con Tom Waits), Roger Kleier (tra gli esponenti dell' avanguardia newyorkese), Cliff Martinez (ex Weirdos, Red Hot Chili Peppers, e con Lydia Lunch e Captain Beefheart, presto anche nei Dickies ed autore di colonne sonore...), Steve Reid (gia' con Miles Davis, Ornette Coleman, James Brown, Fela Kuti, Sun Ra e session drummer per la Motown), Mike Watt (ex Minutemen, all' epoca nei Firehose), Pietra Wexstun (compagna di Ridgway e presente anche nei suoi dischi successivi), Tom Recchion (storico cofondatore della Los Angeles Free Music Society - LAFMS), Joe Ramirez (ex Eyes, storica punk band californiana), Bruce Zelesnick (ex Wazmo Nariz) e Bill Noland (anche lui gia' attivo nell' ambito della scena LAMFS e poi negli Human Hands e nei Wall of Voodoo).
Euro
28,00
codice 256056
scheda
Lp [edizione] originale  stereo  can  1986  i.r.s. 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
l' originale stampa canadese, copia promozionale con timbro dorato promozionale sul retro, copertina lucida senza barcode, completa di inner sleeve con testi e foto, etichetta dorata con scritte e logo neri, catalogo IRS-5637. Il magnifico primo album solista dell' ex Wall of Voodoo. Uscito nel 1986 e giunto al 131esimo posto delle classifiche americane, dopo quasi quattro anni dall' ultimo album di Ridgway con i Wall of Voodoo ("Call of the West") e prima del secondo album solista "Mosquitos" del 1989, "The Big Heat" e' un lavoro di rara perfezione formale, risultato di un lunghissimo lavoro con svariati produttori (Hugh Jones, Mitchell Froom, Joe Chiccarelli e Louis Van Den Berg) ed innumerevoli musicisti, senza peraltro che questo infici la grande omogeneita' dell' opera ne' la intensita' dei nove brani che contiene, uno piu' bello dell' altro, e caratterizzati da testi di stupefacente bellezza, di cui Ridgway e' interprete come sempre straordinario ed unico. Le influenze musicali piu' svariate; il post punk, Morricone, il country, decenni di storia della canzone popolare, tutte assimilate e riproposte un disco di tale spessore musicale e letterario, e' il caso di dirlo, da essere inevitabilmente eletto da molte riviste specializzate migliore album del 1986. Brani come la malinconica e desolata "Walkin' Home Alone", l' epica "Camouflage" (che in molti paesi europei fu un sorprendente hit) e la cinica "Drive, She Said" (uno dei brani preferiti di tutti i tempi dal sottoscritto) hanno decisamente la statura del classico, ma tutti andrebbero davvero citati, come le amare e talora cupe "The Big Heat" e "Pick it up and Put It In Your Pocket", l' evocativa "Twisted". Tra i musicisti K.K.Barrett (ex Screamers), Hugo Burham (ex Gang Of Four), Bruce Fowler (gia' con Zappa e Captain Beefheart), Mitchel Froom (ex Gamma e produttore importante), Richard Gibbs (ex Oingo Boingo, poi autore di colonne sonore e numerose collaborazioni, tra cui con Tom Waits), Roger Kleier (tra gli esponenti dell' avanguardia newyorkese), Cliff Martinez (ex Weirdos, Red Hot Chili Peppers, e con Lydia Lunch e Captain Beefheart, presto anche nei Dickies ed autore di colonne sonore...), Steve Reid (gia' con Miles Davis, Ornette Coleman, James Brown, Fela Kuti, Sun Ra e session drummer per la Motown), Mike Watt (ex Minutemen, all' epoca nei Firehose), Pietra Wexstun (compagna di Ridgway e presente anche nei suoi dischi successivi), Tom Recchion (storico cofondatore della Los Angeles Free Music Society - LAFMS), Joe Ramirez (ex Eyes, storica punk band californiana), Bruce Zelesnick (ex Wazmo Nariz) e Bill Noland (anche lui gia' attivo nell' ambito della scena LAMFS e poi negli Human Hands e nei Wall of Voodoo).
Euro
28,00
codice 253666
scheda
Lp [edizione] originale  stereo  hol  1986  irs 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
la prima stampa europea, pressata in Olanda, copertina senza barcode, etichetta argento con scritte amaranto e logo IRS in basso, catalogo ILP26874, poi cambiato, completa di inner sleeve con testi, foto e sagomatura sul lato di apertura. Il magnifico primo album solista dell' ex Wall of Voodoo. Uscito nel 1986 e giunto al 131esimo posto delle classifiche americane, dopo quasi quattro anni dall' ultimo album di Ridgway con i Wall of Voodoo ("Call of the West") e prima del secondo album solista "Mosquitos" del 1989, "The Big Heat" e' un lavoro di rara perfezione formale, risultato di un lunghissimo lavoro con svariati produttori (Hugh Jones, Mitchell Froom, Joe Chiccarelli e Louis Van Den Berg) ed innumerevoli musicisti, senza peraltro che questo infici la grande omogeneita' dell' opera ne' la intensita' dei nove brani che contiene, uno piu' bello dell' altro, e caratterizzati da testi di stupefacente bellezza, di cui Ridgway e' interprete come sempre straordinario ed unico. Le influenze musicali piu' svariate; il post punk, Morricone, il country, decenni di storia della canzone popolare, tutte assimilate e riproposte un disco di tale spessore musicale e letterario, e' il caso di dirlo, da essere inevitabilmente eletto da molte riviste specializzate migliore album del 1986. Brani come la malinconica e desolata "Walkin' Home Alone", l' epica "Camouflage" (che in molti paesi europei fu un sorprendente hit) e la cinica "Drive, She Said" (uno dei brani preferiti di tutti i tempi dal sottoscritto) hanno decisamente la statura del classico, ma tutti andrebbero davvero citati, come le amare e talora cupe "The Big Heat" e "Pick it up and Put It In Your Pocket", l' evocativa "Twisted". Tra i musicisti K.K.Barrett (ex Screamers), Hugo Burham (ex Gang Of Four), Bruce Fowler (gia' con Zappa e Captain Beefheart), Mitchel Froom (ex Gamma e produttore importante), Richard Gibbs (ex Oingo Boingo, poi autore di colonne sonore e numerose collaborazioni, tra cui con Tom Waits), Roger Kleier (tra gli esponenti dell' avanguardia newyorkese), Cliff Martinez (ex Weirdos, Red Hot Chili Peppers, e con Lydia Lunch e Captain Beefheart, presto anche nei Dickies ed autore di colonne sonore...), Steve Reid (gia' con Miles Davis, Ornette Coleman, James Brown, Fela Kuti, Sun Ra e session drummer per la Motown), Mike Watt (ex Minutemen, all' epoca nei Firehose), Pietra Wexstun (compagna di Ridgway e presente anche nei suoi dischi successivi), Tom Recchion (storico cofondatore della Los Angeles Free Music Society - LAFMS), Joe Ramirez (ex Eyes, storica punk band californiana), Bruce Zelesnick (ex Wazmo Nariz) e Bill Noland (anche lui gia' attivo nell' ambito della scena LAMFS e poi negli Human Hands e nei Wall of Voodoo).
Euro
28,00
codice 250181
scheda
12" [edizione] originale  stereo  fra  1985  illegal 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
ep in formato 12", l' originale stampa inglese (il 12" non fu pubblicato negli Usa), con vinile come in tutte le copie pressato in Francia, con copertina lucida senza costola e senza codice a barre, flipback sul retro, etichetta nera con scritte bianche, catalogo STAN12. La prima delle tre versioni uscite, tutte con copertina (qui con un primo piano di Ridgway che suona l' armonica) e retri diversi, Dopo la leggendaria "Don't Box Me In" che nel 1983 aveva registrato insieme a Stewart Copeland per la colonna sonora del film di Coppola "Rusty Il Selvaggio", questo singolo uscito sul finire del 1985, qui nella versione in formato 12" con tre brani, rappresento' l' esordio solista a tutti gli effetti dell' ex Wall of Voodoo. Aveva entusiasmato, dopo la triste notizia della sua fuoriuscita dal grande gruppo californiano, la gia' citata "Don't Box Me In", con la meravigliosa voce di Ridgway piu' evocativa che mai; questo 12" confermo' le possibilita' di Ridgway di confermarsi come solista sugli stessi livelli del gruppo che aveva dato vita a due albums capolavoro come "Dark Continent" e "Call of The West", mettendo a frutto le sue personalissime e straordinarie qualita' interpretative, atrraverso una musica certo meno ostica e cupa, ma altrettanto stimolante, capace di metabolizzare le influenze musicali piu' svariate: il post punk, Morricone, il country, decenni di storia della canzone popolare, qui attraverso tre episodi che saranno tra i piu' belli, qualche mese dopo, del suo primo splendido album "The Big Heat": la evocativa title track, la magnifica "Drive She Said" (uno dei brani preferiti di tutti i tempi dal sottoscritto, qui in una versione diversa rispetto a quella dell' album) e la incalzante "Salesman". Alla batteria l' ex Screamers KK Barrett e l' ex Wazmo Nariz Bruce Zelesnick, alle tastiere l' ex Human Hands e Wall of Voodoo Bill Noland (gia' tra gli storici esponenti della Los Angeles Free Music Society - LAFMS).
Euro
14,00
codice 261862
scheda
12" [edizione] originale  stereo  fra  1985  illegal 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good punk new wave
nella prima delle tre versioni uscite, tutte con copertina (qui con un primo piano di Ridgway che suona l' armonica) e retri diversi, bellissima copia dell' originale stampa, con vinile come in tutte le copie pressato in Francia per i minori costi (mai uscito in America, fu distribuito in Inghilterra proprio in questa versione), con copertina lucida senza costola e senza codice a barre, flipback sul retro, etichetta nera con scritte bianche, catalogo STAN12. Dopo la leggendaria "Don't Box Me In" che nel 1983 aveva registrato insieme a Stewart Copeland per la colonna sonora del film di Coppola "Rusty Il Selvaggio", questo singolo uscito sul finire del 1985, qui nella vesrione in formato 12" con tre brani, rappresento' l' esordio solista a tutti gli effetti dell' ex Wall of Voodoo. Aveva entusiasmato, dopo la triste notizia della sua fuoriuscita dal grande gruppo californiano, la gia' citata "Don't Box Me In", con la meravigliosa voce di Ridgway piu' evocativa che mai; questo 12" confermo' le possibilita' di Ridgway di confermarsi come solista sugli stessi livelli del gruppo che aveva dato vita a due albums capolavoro come "Dark Continent" e "Call of The West", mettendo a frutto le sue personalissime e straordinarie qualita' interpretative, atrraverso una musica certo meno ostica e cupa, ma altrettanto stimolante, capace di metabolizzare le influenze musicali piu' svariate: il post punk, Morricone, il country, decenni di storia della canzone popolare, qui attraverso tre episodi che saranno tra i piu' belli, qualche mese dopo, del suo primo splendido album "The Big Heat": la evocativa title track, la magnifica "Drive She Said" (uno dei brani preferiti di tutti i tempi dal sottoscritto, qui in una versione diversa rispetto a quella dell' album) e la incalzante "Salesman". Alla batteria l' ex Screamers KK Barrett e l' ex Wazmo Nariz Bruce Zelesnick, alle tastiere l' ex Human Hands e Wall of Voodoo Bill Noland (gia' tra gli storici esponenti della Los Angeles Free Music Society - LAFMS).
Euro
10,00
codice 217378
scheda
Rikki and the last days of earth Four minute warning
Lp [edizione] seconda stampa  stereo  uk  1978  djm 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
Rara seconda stampa inglese, peraltro venduta generalmente com originale, copertina (pressata da Robert Stace) non piu' laminata, etichetta custom rossa e grigia, catalogo DJF 20526, completo di inner sleeve con foto e testi. Pubblicato nel 1978 dalla DJM in Gran Bretagna, l' unico album della band di Rikki Sylvan. Dopo un singolo autoprodotto furono messi sotto contratto dalla DJM (solitamente dedita a ben altre sonorita') che pubblico' due singoli di notevole bellezza prima di questo unico album, che ne include le facciate A "City of the Damned" e "Loaded", e da cui venne tratto il terzo singolo "Twilight Jack"; un disco di grande fascino, penalizzato paradossalmente dalla sua stessa originalita': troppo ricco di referimenti al glam piu' decadente degli anni '70 per i punks, troppo grezzo ed a tratti violento per gli altri ("City of the Damned" e' un inno del punk di tutti i tempi), caratterizzato dalla voce enfatica ed intrisa di lirismo del leader, con molte premonizioni della new wave a venire, tastiere ed effetti spesso in primo piano, assolutamente da riscoprire. Rikki Sylvan pubblico' nel 1981 anche un album solista, pero' poco apprezzato.
Euro
30,00
codice 253756
scheda
Rip offs Got a record
Lp [edizione] ristampa  stereo  usa  1994  rip off 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent indie 90
Copia ancora incellophanata, la quarta ristampa con label argento, nella versione con scritte rosse, copertina semilucida senza barcode e senza "printed in Canada" sul retro, catalogo 006. Pubblicato nel 1994 dalla americana Rip Off, l'unico album dei californiani Rip Offs, gruppo di San Francisco attivo inizialmente fra il 1993 ed il 1995, poi riformatosi in alcune occasioni nel primo scorcio del XXI secolo. Autori anche di una manciata di 7", erano composti da Greg Lowery (basso), il fondatore della label Rip Off e membro dei Supercharger, Jon Von Zelowitz (chitarra ritmica), già con i Mr. T Experience, ed i fratelli Shane (chitarra solista) e Jason White (batteria), entrambi membri anche dei Fingers nei primi anni '90, e poi di varie altre bands. Con "Got a record" la band offre quattordici brani di propulsivo e scalcinato garage punk dalla grezza fedeltà di registrazione, una scoppiettante miscela della frenesia ed eccentricità dei primi Dickies, i pochi efficaci accordi dei Ramones, il sound sporco e low fi dei Mummies (con i quali condividevano anche la propensione a mascherarsi) e la spinta protopunk degli Stooges di "Raw power". Tutti i brani sono firmati dal gruppo, con l'eccezione delle covers di "Zodiac" dei Supercharger e di "Shadow" dei Lurkers. Questa la scaletta completa: "Heat Seeker", "Rip Your Heart Out", "Fed Up", "Cops", "My Baby Yeah", "Can't Take It", "Baby Let Go", "Zodiac", "Can't Stop", "Dolemite", "Ugly", "Shadow", "What's In It For Me", "She Said Yeah".
Euro
32,00
codice 335895
scheda
Ripoffs Ripoffs Play a Golden Age of the Beatles
lp [edizione] originale  stereo  ger  1976  stereo gold award 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good rock 60-70
l' originale stampa tedesca, copertina (con moderati segni di invecchiamento) pressata in Inghilterra, come tutte le copie, vinile "Made in W.Germany", etichetta gialla con scritte nere, catalogo MER415. Pubblicato nel 1976, dopo "The Ripoffs Play A Golden Age Of Rock 'N' Roll" (1972), il secondo ed ultimo album pubblicato a nome Ripoffs dal gruppo di musicisti che realizzo' un gran numero di albums per tutti gli anni '70 con varie denominazioni (Carnaby Group, John Hamilton Band, Fabulous Five, The Hobos, Jeff Cooper And The Stoned Wings, Purple Fox...), per solito albums tributo ad una band o una scena del passato o anche contemporanea. Dopo un album dedicato ai classici dell' era d' oro del rock and roll, un nuovo album, che tributa il suo omaggio ai grandi Fab 4, contenendo dodici brani, di cui ben dieci tra i classici delle premiata ditta Lennon-McCartney ("Get Back", "Hey Jude", "Help", "Yellow Submarine", "I Want To Hold Your Hand", "Let It Be", "Yesterday" e "Paperback Writer"), eseguiti in versioni che certo nulla aggiungono a quelle originali ma sono spesso ben piu' che dignitose, mentre gli altri due brani ("Rock Island Twist" e "Long Gone Woman"), e confermano il regame della band con il r'n'roll dei 50's.
Euro
14,00
codice 51286
scheda
Rites of spring all through a life ep
7"ep [edizione] nuovo  stereo  usa  1987  dischord 
punk new wave
Ristampa del 2011 pressocche' identica alla prima rara tiratura, copertina con apertura in alto senza barcode, inserto con testi e foto. Pubblicato nel 1987, questo 7" ep e' il testamento della band americana di Washinton Dc autrice nel 1985 del suo unico splendido album "Rites Of Spring", con quattro bellissimi brani che si allontanano ulteriormente dalle radici hardcore punk della band, piu' implosivi che esplosivi, strutturalmente complessi ed articolati, mai particolarmente aggressivi e veloci, aprendosi ancora di piu' alle influenze piu' svariate, persino la psichedelia degli anni '60, sebbene in una chiave del tutto moderna e personale, mirabile ed illuminante esempio di un alternative rock che avrebbe forse in quel momento trovato maggiore cassa di risonanza se pubblicato attraverso etichette come la SST o la Homestead. I Rites Of Spring sono considerati da molti un gruppo seminale che prelude all' emo, oltre che un anello di congiunzione tra l' hardcore e i prodromi della musica dei Fugazi. Un gruppo da riscoprire, soprattutto per chi ama l'indie rock di Washington D.C. I Rites Of Spring si formano nella capitale statunitense a meta' anni '80, ad opera di Guy Picciotto, Brendan Canty, Eddie Janney e Michael Fellows. Il gruppo propone un hardcore melodico, usando talvolta soluzioni ritmiche variegate e cambi melodici all'interno dello stesso brano, che sembrano preludere al post hardcore dei Fugazi; le canzoni sono cariche di tensione emotiva, mentre i testi sono in gran parte incentrati su temi intimisti e sui rapporti umani. Il gruppo e' considerato da molti critici fra i pionieri dell'emo ed ha avuto una notevole influenza sul rock indipendente americano degli anni a venire, sebbene fosse poco noto al di fuori di Washington durante la sua breve attivita' (1985-86) ed avesse pubblicato un solo album ed un ep. I membri dei Rites Of Spring formeranno in seguito One Last wish e poi Happy Go Licky (raccolte dei due gruppi saranno poi pubblicate postume su Dischord); poco dopo Picciotto e Canty si uniranno ai Fugazi, mentre Fellows suonera' con Silver Jews e Mighty Flashlight.
Euro
11,00
codice 2134921
scheda
Rites of spring rites of spring
Lp [edizione] nuovo  stereo  usa  1985  dischord 
punk new wave
Ristampa pressocche' identica alla prima rara tiratura, corredata di coupon per scaricare l' album in formato MP3, copertina liscia senza codice a barre con prezzo di vendita indicato sul retro di 11$, inner sleeve in bianco e nero con testi, label grigia con scritte e logo neri. Pubblicato nel novembre del 1985 dalla Dischord, questo e' l'unico splendido album dei Rites Of Spring, uscito prima dell' ep ''All through a life'' (1986). Lavoro molto apprezzato dalla critica (l' autorevole Flex, fondamentale guida al punk americano, gli attribuisce un raro 10 di voto!), l'album dei Rites Of Spring e' considerato da molti un disco seminale che prelude all'emo: musicalmente il gruppo parte dalle idee sviluppate dagli Husker Du a partire dal capolavoro ''Zen arcade'' (1984), con forti elementi hardcore ed un approccio melodico, carico di tensione emotiva; brani tirati e diretti come il brano di apertura ''Spring'' si alternano con episodi dalle melodie ed i ritmi piu' complessi ed imprevedibili, in cui avvertono i prodromi della musica dei Fugazi. Un disco da riscoprire, soprattutto per chi ama l'indie rock di Washington D.C. I Rites Of Spring si formano nella capitale statunitense a meta' anni '80, ad opera di Guy Picciotto, Brendan Canty, Eddie Janney e Michael Fellows. Il gruppo propone un hardcore melodico, usando talvolta soluzioni ritmiche variegate e cambi melodici all'interno dello stesso brano, che sembrano preludere al post hardcore dei Fugazi; le canzoni sono cariche di tensione emotiva, mentre i testi sono in gran parte incentrati su temi intimisti e sui rapporti umani. Il gruppo e' considerato da molti critici fra i pionieri dell'emo ed ha avuto una notevole influenza sul rock indipendente americano degli anni a venire, sebbene fosse poco noto al di fuori di Washington durante la sua breve attivita' (1985-86) ed avesse pubblicato un solo album ed un ep. I membri dei Rites Of Spring formeranno in seguito One Last wish e poi Happy Go Licky (raccolte dei due gruppi saranno poi pubblicate postume su Dischord); poco dopo Picciotto e Canty si uniranno ai Fugazi, mentre Fellows suonera' con Silver Jews e Mighty Flashlight.
Euro
27,00
codice 2129065
scheda
Rose of avalanche Always there
Lp [edizione] originale  stereo  hol  1985  emergo 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good punk new wave
Prima stampa europea di pressaggio olandese su Emergo, uscita l'anno successivo a quella inglese su Fire, copertina (con lievi segni di invecchiamento) lucida fronte retro senza barcode, label in azzurro e bianco a sfumare con bordo nero, con logo in basso, catalogo EM9633. Pubblicata nel settembre del 1986 dalla Fire in Gran Bretagna, non uscita all'epoca negli USA, questa parziale raccolta dei Rose Of Avalanche e' successiva al primo lp ''First avalanche'' (1986) e precedente il secondo ''In rock'' (1988). Il disco, che contiene nove brani tratti principalmente da singoli, fra cui la title track all'epoca inedita ed uscita nel gennaio del 1987, fornisce una panoramica sul loro peculiare intreccio fra le sonorita' gotiche dei Sisters Of Mercy, la tensione dei Bauhaus, squarci di hard rock ed influenze di Iggy Pop, attraverso brani in cui si alternano potenza ed abrasivita' con momenti piu' delicati e fluttuanti; fra i brani troviamo una cover di ''Waiting for the sun'' dei Doors, reinterpretata in chiave goth rock ma con echi psichedelici ancora presenti. Questa la scaletta: ''Always there'' (singolo, 1/87, inedito su album), ''Waiting for the sun'' (b-side di ''Always there, 1/87, inedita su album), ''Majesty'' (b-side della versione a 12'' del singolo ''Always there'', 1/87, inedita su album), ''L.A. Rain'' (il primo singolo, 5/85, poi inserito nel primo album), ''Stick in the works'' (dal primo album, 3/86), ''Goddess'' (dal 12'' omonimo, 1/86, poi inserita nel primo album), ''Velveteen'' (singolo, 9/86, inedito su album), ''Rise to the groove'' (dal primo album, 3/86), ''Too many castles in the sky'' (singolo, 5/86, inedito su album). Gli inglesi dello Yorkshire Rose Of Avalanche coniugano il post punk dalle tinte oscure dark wave, vicine ai Sisters Of Mercy, alle sonorita' rock classiche, e si caratterizzano anche per la voce di Philip Morris che per impostazione rimanda alla memoria, talvolta, gli irrangiugibili Lou Reed ed Iggy Pop. Il gruppo si forma nei primi anni ottanta nello Yorkshire da Philip Morris (voce) e Paul James Berry (chitarra); si uniranno Glenn Schultz (chitarra), Alan Davis (basso) e Nicol Mackay (batteria) poi sostituito da Mark Thomson. Appartenenti alla seconda meta' degli anni ottanta, i Rose Of Avalanche pubblicheranno una manciata di singoli e pochi album che nel loro incedersi assumeranno sempre maggiori connotazioni rock abbandonando progressivamente la matrice post-punk degli esordi.
Euro
13,00
codice 247966
scheda
Rose of avalanche Always there
Lp [edizione] originale  stereo  hol  1985  emergo 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
Prima stampa europea di pressaggio olandese su Emergo, uscita l'anno successivo a quella inglese su Fire, copertina lucida fronte retro senza barcode, inner sleeve in carta ruvida sagomata sugli angoli, con foto in bianco e nero e note, label in azzurro sfumato con bordo nero, scritte azzurre lungo il bordo e nere al centro, logo Emergo bianco, azzurro e nero in riquadro in basso, catalogo EM9633. Pubblicata nel settembre del 1986 dalla Fire in Gran Bretagna, non uscita all'epoca negli USA, questa parziale raccolta dei Rose Of Avalanche e' successiva al primo lp ''First avalanche'' (1986) e precedente il secondo ''In rock'' (1988). Il disco, che contiene nove brani tratti principalmente da singoli, fra cui la title track all'epoca inedita ed uscita nel gennaio del 1987, fornisce una panoramica sul loro peculiare intreccio fra le sonorita' gotiche dei Sisters Of Mercy, la tensione dei Bauhaus, squarci di hard rock ed influenze di Iggy Pop, attraverso brani in cui si alternano potenza ed abrasivita' con momenti piu' delicati e fluttuanti; fra i brani troviamo una cover di ''Waiting for the sun'' dei Doors, reinterpretata in chiave goth rock ma con echi psichedelici ancora presenti. Questa la scaletta: ''Always there'' (singolo, 1/87, inedito su album), ''Waiting for the sun'' (b-side di ''Always there, 1/87, inedita su album), ''Majesty'' (b-side della versione a 12'' del singolo ''Always there'', 1/87, inedita su album), ''L.A. Rain'' (il primo singolo, 5/85, poi inserito nel primo album), ''Stick in the works'' (dal primo album, 3/86), ''Goddess'' (dal 12'' omonimo, 1/86, poi inserita nel primo album), ''Velveteen'' (singolo, 9/86, inedito su album), ''Rise to the groove'' (dal primo album, 3/86), ''Too many castles in the sky'' (singolo, 5/86, inedito su album). Gli inglesi dello Yorkshire Rose Of Avalanche coniugano il post punk dalle tinte oscure dark wave, vicine ai Sisters Of Mercy, alle sonorita' rock classiche, e si caratterizzano anche per la voce di Philip Morris che per impostazione rimanda alla memoria, talvolta, gli irrangiugibili Lou Reed ed Iggy Pop. Il gruppo si forma nei primi anni ottanta nello Yorkshire da Philip Morris (voce) e Paul James Berry (chitarra); si uniranno Glenn Schultz (chitarra), Alan Davis (basso) e Nicol Mackay (batteria) poi sostituito da Mark Thomson. Appartenenti alla seconda meta' degli anni ottanta, i Rose Of Avalanche pubblicheranno una manciata di singoli e pochi album che nel loro incedersi assumeranno sempre maggiori connotazioni rock abbandonando progressivamente la matrice post-punk degli esordi.
Euro
20,00
codice 242604
scheda
Rose of avalanche always there + 2
12" [edizione] originale  stereo  uk  1986  fire 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good punk new wave
ep in formato 12", l' originale stampa inglese, copertina (con apertura di circa 4 cm. lungo la costola in alto) lucida senza barcode, etichetta custom nera, bianca e rossa da un lato e nera con scritte rosse e bianche dall' altro, catalogo BLAZE 18T; l' edizione "regolare" del dodici pollici uscito nel 1986, quinto ep della band, contenente tre brani all' epoca inediti, presto tutti inseriti nella raccolta "Always There" (uscita sempre su Fire sul finire del 1986): la bella "Always There", ballata dove il ritmo serrato della chitarra acustica si coniuga con la base ritmica e con la seconda chitarra elettrica che rimane in sottofondo, la personale cover di "Waiting For The Sun" dei Doors, che conferma le matrici rock del gruppo, seguita dalla conclusiva notevole "Majesty". I Rose Of Avalanche coniugano il post punk dalle tinte oscure dark wave, vicine ai Sisters Of Mercy, alle sonorita' rock classiche; chiude questo ibrido la voce di Philip Morris che per impostazione rimanda alla memoria, in alcuni episodi, gli irrangiugibili Lou Reed ed Iggy Pop. Il gruppo si forma nei primi anni ottanta nello Yorkshire da Philip Morris (voce) e Paul James Berry (chitarra); si uniranno Glenn Schultz (chitarra), Alan Davis (basso) e Nicol Mackay (batteria) poi sostituito da Mark Thomson. Appartenenti alla seconda meta' degli anni ottanta, i Rose Of Avalanche pubblicheranno una manciata di singoli e pochi album che nel loro incedersi assumeranno sempre maggiori connotazioni rock abbandonando progressivamnete la matrice post-punk degli esordi.
Euro
8,00
codice 14152
scheda
Rose of avalanche Goddess + 2
12'' [edizione] originale  stereo  uk  1985  L.I.L. 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
Prima stampa inglese, copertina senza barcode, label bianca con scritte blu e logo LIL blu in alto, catalogo 12LIL2, scritta ''MPO'' incisa sul trail off di entrambi i lati. Pubblicato nell'ottobre del 1985 dalla Leeds Independent Label (LIL) in Gran Bretagna, dove giunse al sedicesimo posto nella classifica indipendente, il secondo 12'', successivo al primo ''L.A. rain'' (1985) e precedente l'album d'esordio ''First avalanche'' (1986). Contiene tre brani, ''Goddess'', ''A thousand landscapes'' e ''Gimme some lovin''' (sorprendente cover del vecchio successo degli anni '60 dello Spencer Davis Group), poi tutti inseriti nel primo sopracitato album, e caratterizzati da un sound meno che, pur mantenendo i connotati dark del primo 12'', si articola in brani piu' rock, seguendo un percorso che fu negli stessi anni anche dei piu' noti Sisters of Mercy. Gli inglesi dello Yorkshire Rose Of Avalanche coniugano il post punk dalle tinte oscure dark wave, vicine ai Sisters Of Mercy, alle sonorita' rock classiche, e si caratterizzano anche per la voce di Philip Morris che per impostazione rimanda alla memoria, talvolta, gli irrangiugibili Lou Reed ed Iggy Pop. Il gruppo si forma nei primi anni ottanta nello Yorkshire da Philip Morris (voce) e Paul James Berry (chitarra); si uniranno Glenn Schultz (chitarra), Alan Davis (basso) e Nicol Mackay (batteria) poi sostituito da Mark Thomson. Appartenenti alla seconda meta' degli anni ottanta, i Rose Of Avalanche pubblicheranno una manciata di singoli e pochi album che nel loro incedersi assumeranno sempre maggiori connotazioni rock abbandonando progressivamente la matrice post-punk degli esordi.
Euro
20,00
codice 316939
scheda
Lp [edizione] originale  stereo  uk  1988  fire 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
Prima stampa inglese, copertina lucida fronte retro senza barcode, label nera con scritte in lettere bianche e rosse, logo Fire Records rosso in alto, catalogo FIRE LP12, scritta ''a porky prime cut'' incisa sul trail off di entrambi i lati. Pubblicato nell'aprile del 1988 dalla Fire in Gran Bretagna, dove giunse al decimo posto nella classifica indipendente, e dalla Restless negli USA, il terzo album, successivo a ''Always there'' (1986) e precedente ''Never another sunset'' (1989). Questa terza realizzazione si discosta dalle prime sonorita' dark wave vicine ai Sisters Of Mercy che avevano caratterizzato il gruppo ai suoi esordi, per avvicinarsi, come lo stesso titolo suggerisce, a sonorita' rock vicine allo hard rock underground ed al protopunk, sebbene di indubbia derivazione post punk: la ronzante ''Height of the clouds – part 2'' richiama i Jesus and Mary Chain, mentre la lunga e dirompente quanto minimalista ''Darkjorian'' sembra figlia dell'unione fra gli Stooges e gli Spacemen 3 di ''Suicide''. In altri episodi si avverte un tono epico ed anthemico che sembra superare ormai le ombre del dark. Gli inglesi dello Yorkshire Rose Of Avalanche coniugano il post punk dalle tinte oscure dark wave, vicine ai Sisters Of Mercy, alle sonorita' rock classiche, e si caratterizzano anche per la voce di Philip Morris che per impostazione rimanda alla memoria, talvolta, gli irrangiugibili Lou Reed ed Iggy Pop. Il gruppo si forma nei primi anni ottanta nello Yorkshire da Philip Morris (voce) e Paul James Berry (chitarra); si uniranno Glenn Schultz (chitarra), Alan Davis (basso) e Nicol Mackay (batteria) poi sostituito da Mark Thomson. Appartenenti alla seconda meta' degli anni ottanta, i Rose Of Avalanche pubblicheranno una manciata di singoli e pochi album che nel loro incedersi assumeranno sempre maggiori connotazioni rock abbandonando progressivamente la matrice post-punk degli esordi.
Euro
23,00
codice 327689
scheda
Rose of avalanche L.a. rain
12'' [edizione] originale  stereo  uk  1985  Leeds Independent Label 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good punk new wave
Ep in formato 12", l' originale stampa inglese, copertina (con moderati segni di invecchiamento) lucida senza barcode, label viola e nera, catalogo 12LIL1, versione con "1-LIT·12-A1 I WISH WE COULD ALL MELT IN L.A. A PORKY PRIME CUT." inciso sul trail off del lato A e "1-LIT-12-AA1 NICE SMELL OF ROSES A PORKY PRIME CUT" su quello del lato B. Pubblicato nel maggio del 1985 dalla Leeds Independent Label (LIL) in Gran Bretagna, dove giunse al decimo posto nella classifica indipendente, il notevolissimo primo 12'', precedente il secondo ''Goddess'' (1986). Contiene la lenta e tenebrosa ''L.A. Rain'', seguita dal ritmo incalzante rock di ''Rise To The Groove'' e la conclusiva tirata di ''Conceal Me'', canzoni dai toni abrasivi ed oscuri che mostrano influssi di band quali Bauhaus e Sisters Of Mercy, tutte e tre poi inserite nella raccolta della band "Rose of Avalanche", uscita in Italia, ed in quella ''First avalanche'' che uscira' dopo qualche mese in Inghilterra (con un brani in piu'). Gli inglesi dello Yorkshire Rose Of Avalanche coniugano il post punk dalle tinte oscure dark wave, vicine ai Sisters Of Mercy, alle sonorita' rock classiche, e si caratterizzano anche per la voce di Philip Morris che per impostazione rimanda alla memoria, talvolta, gli irrangiugibili Lou Reed ed Iggy Pop. Il gruppo si forma nei primi anni ottanta nello Yorkshire da Philip Morris (voce) e Paul James Berry (chitarra); si uniranno Glenn Schultz (chitarra), Alan Davis (basso) e Nicol Mackay (batteria) poi sostituito da Mark Thomson. Appartenenti alla seconda meta' degli anni ottanta, i Rose Of Avalanche pubblicheranno una manciata di singoli e pochi album che nel loro incedersi assumeranno sempre maggiori connotazioni rock abbandonando progressivamente la matrice post-punk degli esordi.
Euro
12,00
codice 316938
scheda
Rose of avalanche Never another sunset
Lp [edizione] seconda stampa  stereo  uk  1989  avalantic 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
Seconda stampa inglese, pressoche' identica alla prima tiratura ma senza piu' la distribuzione Cartel sull'etichetta, copertina lucida apribile con barcode, label nera con scritte bianche e logo Avalantic Records bianco e nero in basso, catalogo AVELP1, groove message ''doctor marcus'' sul lato A, scritta ''db. tape one'' incisa sul trail off del lato A e ''bilbo. tape one'' su quello del lato B. Pubblicato nell'aprile del 1989 dalla Avalantic in Gran Bretagna, dove giunse al decimo posto nella classifica indipendente, non uscito negli USA, il terzo album, successivo a ''In rock'' (1988) e precedente ''strings 'a' beads'' (1990). E' un lavoro che, pur mantenendo le sonorita' gotiche e dark degli esordi, sembra risentire non poco dell'avvento della scena shoegazer britannica, le cui sonorita' psichedeliche ed ottundenti riecheggiano in piu' di un brano di questo ''Never another sunset'' e che si amplificheranno nell'album successivo. Gli inglesi dello Yorkshire Rose Of Avalanche coniugano il post punk dalle tinte oscure dark wave, vicine ai Sisters Of Mercy, alle sonorita' rock classiche, e si caratterizzano anche per la voce di Philip Morris che per impostazione rimanda alla memoria, talvolta, gli irrangiugibili Lou Reed ed Iggy Pop. Il gruppo si forma nei primi anni ottanta nello Yorkshire da Philip Morris (voce) e Paul James Berry (chitarra); si uniranno Glenn Schultz (chitarra), Alan Davis (basso) e Nicol Mackay (batteria) poi sostituito da Mark Thomson. Appartenenti alla seconda meta' degli anni ottanta, i Rose Of Avalanche pubblicheranno una manciata di singoli e pochi album che assumeranno connotazioni sempre piu' rock abbandonando progressivamente la matrice post-punk degli esordi.
Euro
18,00
codice 321081
scheda
Rose of avalanche Rose of avalanche
Lp [edizione] originale  stereo  ita  1985  contempo 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Good punk new wave
Prima stampa, realizzata in esclusiva dalla italiana Contempo, copertina (con diversi segni di invecchiamento) lucida fronte retro senza barcode, inner sleeve con testi, label azzurra con scritte bianche, catalogo CONTE104. Pubblicato nel 1985 dalla Contempo in Italia, questo album e' essenzialmente una raccolta dei primi due 12'' del gruppo ''L.A. rain'' e ''Goddess'', piu' il brano ''American girls'', all' epoca noto solo ai pochissimi possessori della compilation "Parkside Shivers". Presto gli stessi brani piu' un' altro saranno pubblicati anche in Inghilterra come ''First avalanche'' (uscito nel marzo 1986, che conteneva anch'esso tutti i brani dei primi due 12''). Reperto quindi "definitivo" della prima fase artistica della eccellente e non abbastanza valutata dark band inglese, l'album da' uno spaccato dell'evoluzione stilistica della band avvenuta fra i primi due 12'', piu' dark e gothico il primo, ancora molto influenzato da gruppi quali Bauhaus e Sisters Of Mercy, piu' rock e meno legato alle atmosfere oscure del dark il secondo. Questi i brani presenti: ''Rise to the groove'' (primo 12'', 5/85), ''A thousand landscapes'' (secondo 12'', 10/85), ''American girls'' (sul primo album ''First avalanche'', 3/86), ''Gimme some lovin''' (secondo 12'', 10/85), ''Goddess'' (secondo 12'', 10/85), ''Conceal me'' (primo 12'', 5/85), ''L.A. rain'' (primo 12'', 5/85). Gli inglesi dello Yorkshire Rose Of Avalanche coniugano il post punk dalle tinte oscure dark wave, vicine ai Sisters Of Mercy, alle sonorita' rock classiche, e si caratterizzano anche per la voce di Philip Morris che per impostazione rimanda alla memoria, talvolta, gli irrangiugibili Lou Reed ed Iggy Pop. Il gruppo si forma nei primi anni ottanta nello Yorkshire da Philip Morris (voce) e Paul James Berry (chitarra); si uniranno Glenn Schultz (chitarra), Alan Davis (basso) e Nicol Mackay (batteria) poi sostituito da Mark Thomson. Appartenenti alla seconda meta' degli anni ottanta, i Rose Of Avalanche pubblicheranno una manciata di singoli e pochi album che nel loro incedersi assumeranno sempre maggiori connotazioni rock abbandonando progressivamente la matrice post-punk degli esordi.
Euro
12,00
codice 256891
scheda
Rose of avalanche Rose of avalanche
Lp [edizione] originale  stereo  ita  1985  contempo 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good punk new wave
Prima stampa italiana, copertina (con lievi segni di invecchiamento) lucida fronte retro senza barcode, inner sleeve con testi, label azzurra con scritte bianche, catalogo CONTE104. Pubblicato nel 1985 dalla Contempo in Italia, questo album e' essenzialmente una raccolta dei primi due 12'' del gruppo ''L.A. rain'' e ''Goddess'', piu' il brano ''American girls'', all' epoca noto solo ai pochissimi possessori della compilation "Parkside Shivers". Presto gli stessi brani piu' un' altro saranno pubblicati anche in Inghilterra come ''First avalanche'' (uscito nel marzo 1986, che conteneva anch'esso tutti i brani dei primi due 12''). Reperto quindi "definitivo" della prima fase artistica della eccellente e non abbastanza valutata dark band inglese, l'album da' uno spaccato dell'evoluzione stilistica della band avvenuta fra i primi due 12'', piu' dark e gothico il primo, ancora molto influenzato da gruppi quali Bauhaus e Sisters Of Mercy, piu' rock e meno legato alle atmosfere oscure del dark il secondo. Questi i brani presenti: ''Rise to the groove'' (primo 12'', 5/85), ''A thousand landscapes'' (secondo 12'', 10/85), ''American girls'' (sul primo album ''First avalanche'', 3/86), ''Gimme some lovin''' (secondo 12'', 10/85), ''Goddess'' (secondo 12'', 10/85), ''Conceal me'' (primo 12'', 5/85), ''L.A. rain'' (primo 12'', 5/85). Gli inglesi dello Yorkshire Rose Of Avalanche coniugano il post punk dalle tinte oscure dark wave, vicine ai Sisters Of Mercy, alle sonorita' rock classiche, e si caratterizzano anche per la voce di Philip Morris che per impostazione rimanda alla memoria, talvolta, gli irrangiugibili Lou Reed ed Iggy Pop. Il gruppo si forma nei primi anni ottanta nello Yorkshire da Philip Morris (voce) e Paul James Berry (chitarra); si uniranno Glenn Schultz (chitarra), Alan Davis (basso) e Nicol Mackay (batteria) poi sostituito da Mark Thomson. Appartenenti alla seconda meta' degli anni ottanta, i Rose Of Avalanche pubblicheranno una manciata di singoli e pochi album che nel loro incedersi assumeranno sempre maggiori connotazioni rock abbandonando progressivamente la matrice post-punk degli esordi.
Euro
18,00
codice 248185
scheda
Rose of avalanche String a beads
Lp [edizione] originale  stereo  fra  1990  new rose 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent punk new wave
Prima stampa europea di pressaggio francese su New Rose, copertina lucida fronte retro con barcode, label bianca con parti nere e rosa in basso, scritte bianche lungo il bordo in basso e nere altrove, logo New Rose bianco e nero in alto, catalogo ROSE228, scritta ''MPO'' incisa sul trail off di entrambi i lati. Pubblicato nell'ottobre del 1990 dalla Avalantic in Gran Bretagna, dopo ''Never another sunset'' (1989) e prima di ''I.C.E.'' (1991), il quarto album della leggendaria band dello Yorkshire, capitanata da Philip Morris e Paul James Berry. Questa quarta realizzazione vedra' un ulteriore cambiamento nelle melodie del gruppo. Infatti partiti da sonorita' dark wave vicine ai Sisters Of Mercy si avvicineranno a sonorita' piu' rock oriented sino a giungere a questo strano ed intrigante ibrido di rock chitarristico, guitar pop, vaghe influenze psichedeliche e wave, con marcati echi anni '60 in molti brani, seppure non in senso derivativo, atmosfere non piu' oscure, ed addirittura qualche suggestione del suono della scena di ''Madchester'' allora in voga in un paio di episodi (''Your lights on'', ''Be true to your love''). Gli inglesi dello Yorkshire Rose Of Avalanche coniugano il post punk dalle tinte oscure dark wave, vicine ai Sisters Of Mercy, alle sonorita' rock classiche, e si caratterizzano anche per la voce di Philip Morris che per impostazione rimanda alla memoria, talvolta, gli irrangiugibili Lou Reed ed Iggy Pop. Il gruppo si forma nei primi anni ottanta nello Yorkshire da Philip Morris (voce) e Paul James Berry (chitarra); si uniranno Glenn Schultz (chitarra), Alan Davis (basso) e Nicol Mackay (batteria) poi sostituito da Mark Thomson. Appartenenti alla seconda meta' degli anni ottanta, i Rose Of Avalanche pubblicheranno una manciata di singoli e pochi album che nel loro incedersi assumeranno sempre maggiori connotazioni rock abbandonando progressivamente la matrice post-punk degli esordi.
Euro
21,00
codice 317814
scheda

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