Hai cercato:  dall'anno 60 all'anno 69 --- Titoli trovati: : 3346
 
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Yes yes
Lp [edizione] seconda stampa  stereo  uk  1969  atlantic 
  [vinile]  excellent  [copertina]  excellent rock 60-70
Seconda stampa inglese del 1971/72, copertina apribile pressoche' identica alla prima tiratura del 1969 (si tratta della versione inglese del disco, con copertina completamente diversa da quella della versione americana), etichetta arancio e verde, senza piccolo logo 'W'' lungo la circonferenza, catalogo K40034, versione con "Made in Uk" a sinistra e una "V" sotto il numero di catalogo a destra sia sul lato A che sul lato B, trail off matrix "A//1" e "B//1" sulle rispettive facciate. Pubblicato in Uk nel luglio del 1969 prima di ''Time and a World", non entrato in classifica in Uk ne' negli Usa dove usci' il 15 ottobre dello stesso anno. Il primo album, registrato da Bill Bruford, Tony Kaye, Peter Banks, Chris Squire e Jon Anderson alla fine della stagone classica della psichedelia ed agli albori del progressive. Il gruppo presenta un lavoro deciso e con un suono assai diverso da quello a cui ci abitueranno, in un esordio che si apre con il brano "Beyond and Before" dai sapori quasi hard-psych, ma e' con il secondo, la cover dai Byrds' "I See You", che si coprende come la miscela di psichedelia, progressive e jazz sia un mezzo perfetto per illustrare la capacita' tecnica del gruppo, con Peter Banks e Bill Bruford che costruiscono spirali sonore e trasformano completamente il brano, "Harold Land" sara' l'archetipo del suono che rendera' celebre il basso di Chris Squire ed anticipa anche le strutture concept a venire, "Every Little Thing", considerata la piu' riuscita cover dei Beatles ad essere registrata su un album inglese, vede una grandiosa performance di Jon Anderson. Durante la realizzazione del disco vi furono numerosissimi problemi, il produttore Paul Clay ed i tecnici non comprendevano la natura della musica del gruppo che frustrato per la propria inesperienza di studio, non riusciva ad essere soddisfatto della qualita' della registrazione; il volume della chitarra e della batteria e' alto in maniera inusuale per i loro lavori, e questo rende il suono il piu' particolare della loro produzione.
Euro
50,00
codice 253207
scheda
Yes yes (expanded edition)
lp2 [edizione] nuovo  stereo  eu  1969  music on vinyl 
rock 60-70
doppio album in vinile 180 grammi per audifili; ristampa ampliata a doppio album, con copertina apribile che riprende quella della versione inglese del disco, inserto apribile con testi e note e l' immagine della copertina della versione americana dell' album, con l' originario album contenuto nel primo disco ed un secondo disco contenente sei tracce aggiunte ("Something's Coming", presente in due versioni: una del tutto inedita e l' altra facciata B, inedita su album, del singolo tratto dall' album, "Sweetness"; "Dear Father", retro inedito su album del singolo "Sweet Dreams", tratto dal secondo album "Time and a World", presente anch' essa in due versioni; "Everydays", brano del secondo album "Time and a World" ma qui' presente nella versione uscita su singolo, diversa da quella dell' album, ed in una inedita "early version"). Pubblicato in Uk nel luglio del 1969 prima di ''Fragile'' non entrato in classifica in Uk ne' negli Usa dove usci' il 15 ottobre dello stesso anno. Il primo album. Registrato da bill bruford, tony kaye, peter banks, chris squire, jon anderson alla fine della stagone classica della psychedelia ed agli albori del progressive, il gruppo presenta un lavoro deciso e con un suono assai diverso da quello a cui ci abitueranno, si apre con il brano "Beyond and Before," dai sapori quasi psych hard, ma e' con il secondo, la cover del dai Byrds' "I See You," che si coprende come la miscela di psychedelia, progressive e jazz sia un mezzo perfetto per illustrare la capacita' tecnica del gruppo, Peter Banks e Bill Bruford costruiscono spirali sonore e trasformano completamente il brano, "Harold Land" sara' l'archetipo del suono che rendera' celebre il basso di Chris Squire ed anticipa anche le strutture concept a venire, "Every Little Thing," considerata la piu' riuscita cover dei Beatles ad essere registrata su un album inglese, vede una grandiosa performance di Jon Anderson. durante la realizzazione del disco vi furono numerosissimi problemi, il produttore Paul Clay ed i tecnici non comprendevano la natura della musica del gruppo che frustrato per la propria inesperienza di studio, non riusciva ad essere soddisfatta della qualita' della registrazione. il volume della chitarra e della batteria e' alto in maniera inusuale per i loro lavori, e questo rende il suono il piu' particolare della loro produzione.
Euro
38,00
codice 2128034
scheda
Yes yes (ltd. neon orange vinyl rsd 2019)
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1969  atlantic 
rock 60-70
EDIZIONE LIMITATA DI 6500 COPIE, REALIZZATA IN OCCASIONE DEL RECORD STORE DAY DELL' APRILE 2019, nella ristampa in vinile colorato "neon orange", copertina cartonata apribile, pressoche' identica alla prima rara tiratura nella sua versione uscita in Inghilterra su Atlantic (completamente diversa da quella americana). Pubblicato in Uk nel luglio del 1969 prima di ''Time and a World", non entrato in classifica in Uk ne' negli Usa dove usci' il 15 ottobre dello stesso anno. Il primo album, registrato da Bill Bruford, Tony Kaye, Peter Banks, Chris Squire e Jon Anderson alla fine della stagone classica della psichedelia ed agli albori del progressive. Il gruppo presenta un lavoro deciso e con un suono assai diverso da quello a cui ci abitueranno, in un esordio che si apre con il brano "Beyond and Before" dai sapori quasi hard-psych, ma e' con il secondo, la cover dai Byrds' "I See You", che si coprende come la miscela di psichedelia, progressive e jazz sia un mezzo perfetto per illustrare la capacita' tecnica del gruppo, con Peter Banks e Bill Bruford che costruiscono spirali sonore e trasformano completamente il brano, "Harold Land" sara' l'archetipo del suono che rendera' celebre il basso di Chris Squire ed anticipa anche le strutture concept a venire, "Every Little Thing", considerata la piu' riuscita cover dei Beatles ad essere registrata su un album inglese, vede una grandiosa performance di Jon Anderson. Durante la realizzazione del disco vi furono numerosissimi problemi, il produttore Paul Clay ed i tecnici non comprendevano la natura della musica del gruppo che frustrato per la propria inesperienza di studio, non riusciva ad essere soddisfatto della qualita' della registrazione; il volume della chitarra e della batteria e' alto in maniera inusuale per i loro lavori, e questo rende il suono il piu' particolare della loro produzione.
Euro
38,00
codice 3024187
scheda
Yesterday's children To Be Or Not To Be + 3 (french ep)
7" [edizione] nuovo  stereo  eu  1967  cameleon 
rock 60-70
ep in formato 7"; ristampa del 2021, copertina lucida senza barcode pressoche' identica alla prima molto rara tiratura. Originariamente pubblicato solo in Francia dalla Disc'Az nel 1967, questo imperdibile ep del gruppo americano del Connecticut contiene quattro brani, due dei quali, "To Be Or Not To Be" e Baby I Want You", gia' usciti nel primo singolo americano della band, realizzato dalla Parrot nel gennaio del 1967, mentre gli altri due, "Love and Things" e "Dance All Night", erano altrimenti inediti ed esclusivi di questa uscita francese. Il sound e la musica del gruppo sono qui assai distanti da quelli dell' unico peraltro notevole album, uscito nel 1969 in Usa su Map City (e curiosamente all' epoca pubblicato anche in Italia): qui gli Yesterday's Children danno vita a quattro brani, due dei quali ancora piacevolissimi ma certo acerbi, tra pop, garage e beat, mentre gli altri due, "To Be Or Not To be" e "Love and Things" splendidamente sospesi tra garage-punk e psichedelia. L' album, di oltre due anni successivo a questi brani, sara' un piccolo capolavoro di grezzo, distorto e potente hard-rock chitarristico, a tratti vicino ai migliori Blue Cheer (e paragonato anche ai meno noti Stack). Uno dei migliori gruppi dell' underground americano dell' epoca.
Euro
12,00
codice 3026581
scheda
Yetis Los yetis
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1966  vinilisssimo 
rock 60-70
Vinile da 180 grammi, copertina senza codice a barre. Ristampa del 2018 ad opera della Vinilisssimo, la prima in assoluto in vinile, e pressoche' identica alla rara prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1966 dalla Discos Fuentes in Colombia, prima di ''Vol. 2'' (1967), questo e' il primo album del gruppo beat colombiano Los Yetis, fra i piu' considerati nell'ambito del rock sudamericano degli anni '60. La scaletta da' modo di gustare il loro garage beat influenzato da gruppi americani come i Blues Magoos e addirittura dal Dylan del '65 e da quelli inglesi (Kinks, Stones); lo stile ricorda quello dei peruviani Los York e dei cileni Los Mac's, sebbene meno abrasivo rispetto ai primi. Molti brani sono cover adattate in lingua spagnola di brani beat e garage internazionali ed ispanici dell'epoca, di autori come Beatles, Wayne Fontana, Little Anthony & the Imperials e Los Brincos, ma troviamo anche una perla originale come ''Ya no te aguanto mas'', graffiante beat che ci riporta al Merseybeat dei primi Beatles ma con sfumature surf e garagistiche. Formatisi a Medellin nel 1964, i colombiani Los Yetis sono uno dei gruppi beat storici dell'America latina, inizialmente dedito a cover di classici r'n'b e rock, spesso cantate in spagnolo. Influenzati dal beat inglese come dal garage americano, furono autori di quattro album fra il 1966 ed il 1968, l'ultimo dei quali, ''Olividate'', li vedeva addentrarsi nella psichedelia.
Euro
24,00
codice 2088733
scheda
Young flowers On air
LP2 [edizione] nuovo  stereo  ger  1969  long hair 
rock 60-70
Vinile doppio, copertina apribile, inserto con note ed artwork, label custom a colori, catalogo LHC000207/8. Per la prima volta disponibili in vinile grazie a questa edizione del 2018 ad opera della Long Hair, le eccezionali registrazionioni dal vivo effettuate per la Danish Radio fra l'agosto del 1960 e l'aprile del 1970 dalla leggendaria band nordeuropea. Una qualità sonora più che buona permette di gustare pezzi per lo più di lunga durata, che evidenziano la propensione del gruppo verso la jam e lunghe escursioni strumentali fra tarda psichedelia e progressive blues (ed anche certi Traffic più aperti all'improvvisazione strumentale), favorita senz'altro dall'ambientazione live; in quattro brani il trio è accompagnato da un flautista e da un secondo chitarrista, Peter Thorup della grande blues band danese Beefeaters. La compattezza del trio risplende in queste sessioni, in una combinazione della potente batteria e dell'energico e caldo basso di Ingemann e Gudman, e dell'acida chitarra di Frost. Questa la scaletta: "The pusher" (23/8/69), "I can't believe it" (23/8/69), "Drifter's escape" (23/8/69), "Come along" (7/2/70), "I want you to know" (7/2/70), "What went wrong" (19/4/70), "Looking for fun" (19/4/70), "Won't sit down" (23/8/69), "Turn me on" (19/4/70), "Pioneer / Leave me cryin'" (19/4/70). Gli Young Flowers sono considerati come il primo e più puro dei gruppi hippies ad emergere da Copenhagen negli anni '60: la loro musica traeva ispirazione da band quali Cream, Jimy Hendrix, o i Beatles più psichedelici, ed aveva anche radici blues, mentre i testi erano generalmente cantati in inglese con qualche episodio madrelingua. La loro formazione a trio, per gli anni '60 avanguardistica in Danimarca, ispirò molti altri gruppi, tra i quali ricordiamo Moses, Blues Addicts, Terje Jesper & Joachim. Il loro primo album "Blomsterpistolen" (1968), registrato per musicare un loro film televisivo dallo stesso titolo, è senza dubbio uno dei più rilevanti e riusciti esempi di acid rock europeo degli anni '60, trasudante influenze dei Cream e dei primi dischi di Hendrix cos^ come dei Beatles psichedelici, ma suonato con personalità, in un tripudio di chitarre distorte, sezione ritmica super-freak, boogie blues distorti dalla psichedelia ed intrecci fra raga e rock lisergico. Il secondo lp "Vol. 2" uscì nel 1969 e rese il loro sound più denso ed ombroso, da un lato, dall'altro evidenziò ancor di più la loro attitudine alla jam. Il gruppo si sciolse dopo il secondo lp, ma i membri continuarono l'attività e formarono alcune tra le più note band danesi degli anni '70, collaborando con Midnight Sun, Rainbow Band, Savage Rose, No Name, Culpeper's Orchard.
Euro
41,00
codice 2124467
scheda
Young la monte / marian zazeela 31 Vii 69 10:26 - 10:49 pm / 23 viii 64 2:50:45 - 3:11 am the volga delta
Lp [edizione] nuovo  stereo  usa  1969  superior viaduct 
classica cont.
Allegato codice per il download digitale dell'album, copertina senza codice a barre. Ristampa del 2023 ad opera della Superior Viaduct, la prima ufficiale in assoluto e pressoché identica alla rarissima prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1969 dalla Edition X solo in Germania Occidentale, il primo storico album realizzato da LaMonte Young in collaborazione con Marian Zazeela. Conosciuto anche come "The black record" per il colore predominante sulla sua copertina, contiene due lunghissimi brani: uno fu inciso nel 1969 in una galleria d'arte di Monaco di Baviera, durante una prima dell'installazione sonora e di luci "dream house" messa in atto da Young e Zazeela, i quali eseguono un'ipnotizzante armonia vocale dai richiami mistici contro un drone sconfinato, ispirandosi al cantante indiano Pandit Pran Nath; il brano è una sezione di una composizione più lunga, intitolata "Map of 49's dream the two systems of eleven sets of galactic intervals ornamenal lightyears tracery". Il brano sulla seconda facciata fu invece inciso nel 1964 nello studio newyorchese dei due artisti, ed è a sua volta sezione di una composizione più lunga, "Studies in the bowed disc": si tratta di un lungo pezzo di rumorismo astratto suonato con un "bowed gong" donato dallo scultore Robert Morris. Il newyorchese La Monte Young è diffusamente considerato il primo musicista minimalista ed è senza dubbio uno dei pionieri di quella scuola musicale. La sua formazione musicale all'università californiana UCLA fu ricca di spunti cosmopoliti, passando da Webern al raga indiano, dal gagaku giapponese ai gamelan indonesiani, così come alla musica liturgica europea a base di voci ed organo. La sua composizione ''Trio for strings'' del 1958 è considerata da alcuni critici il primo esempio di minimalismo moderno; entra poi in contatto con le teorie di Stockhausen e John Cage e, quando si trasferisce a New York nel 1960, è già considerato un visionario sperimentatore musicale. Nella Grande Mela sviluppa appieno le sue idee minimaliste che lo portano ad essere uno dei punti di riferimento di quel nuovo movimento musicale: fra le altre cose, fonda il collettivo musicale minimalista The Theatre Of Eternal Music, noto anche come The Dream Syndicate (da non confondere con il gruppo rock di Steve Wynn), di cui fecero parte giovani artisti quali John Cale ed Angus MacLise (futuri Velvet Underground), Tony Conrad, Jon Hassel e Marian Zazeela, fra gli altri.
Euro
33,00
codice 2132351
scheda
Young larry Complete Blue Note Recordings Of Larry Young (9lp box+ booklet)
LPBOX [edizione] originale  stereo  usa  1964  mosaic 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good jazz
Imponente e molto raro box di nove albums, realizzato in 7500 copie dalla Mosaic Records nel 1991, copertina (con segni di invecchiamento moderati, considerando la delicatezza della confezione) in cartone rigido senza barcode, con superfice con effetto textured in rilievo e scritte sulla costola in caratteri argentati in leggero rilievo, foto incollata sul fronte, bellissimo booklet di 20 pagine con foto, note e dettagli sulle incisioni, etichetta bianca in basso, con tessere di mosaico colorate in alto, catalogo MR)-137. Contiene i nove albums pubblicati dalla Blue Note che, tra il 1964 ed il 1969, videro la presenza del grande organista jazz, tre dei quali pubblicati a nome del chitarrista Grant Green, nella band del quale Young suono' per alcuni anni. Questa la lista degli albums: Grant Green "Talking About" (1964), Larry Young "Into Something" (1964), Grant Green "Street Of Dreams" (1967), Grant Green "I Want To Hold Your Hand" (1965), Larry Young "Unity" (1966), Larry Young "Of Love And Peace" (1966), Larry Young "Contrasts" (1967), Larry Young "Heaven On Earth" (1968), Larry Young "Mother Ship" (1969). Uno dei maggiori organisti jazz, Larry Young (1940-1978) mosse i primi passi influenzato dallo stile di Jimmy Smith, in cui il jazz si mescolava con il blues ed il soul, ma gia' a meta' anni '60 aveva sviluppato un proprio stile, che risentiva maggiormente delle innovazioni del ''post bop'' e di John Coltrane. Aveva esordito come leader giovanissimo, a soli vent'anni, e nel 1969 partecipo', non casualmente, alle sessioni di incisione di ''Bitches brew'' di Miles Davis; in seguito fu con John McLaughlin e poi con i Lifetime di Tony Williams, operando dunque nel cuore della nascente fusion.
Euro
180,00
codice 259634
scheda
Young larry Into somethin'
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1964  blue note 
jazz
Ristampa in vinile da 180 grammi, rimasterizzata dai nastri analogici originali, copertina pressoché identica alla assai rara e ricercata prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1965 dalla Blue Note, inciso al Rudy Van Gelder Studio di Englewood Cliffs, New Jersey, il 12 novembre del 1964, da Sam Rivers (sax tenore), Larry Young (organo), Grant Green (chitarra) ed Elvin Jones (batteria). Uno dei primi album di Young come band leader, ed il suo debutto per la prestigiosa Blue Note, "Into somethin'" mostra che il giovane organista già si stava staccando dalla potente influenza di Jimmy Smith per elaborare un proprio linguaggio che, muovendosi ancora nello hard bop e nel soul jazz, si addentra anche in territori meno battuti, mostrando l'influenza del jazz modale esplorato da colleghi come Miles Davis e John Coltrane. Questa la scaletta: "Tyrone", "Plaza de toros", "Paris eyes", "Backup", "Ritha". Uno dei maggiori organisti jazz, Larry Young (1940-1978) mosse i primi passi influenzato dallo stile di Jimmy Smith, in cui il jazz si mescolava con il blues ed il soul, ma già a metà anni '60 aveva sviluppato un proprio stile, che risentiva maggiormente delle innovazioni del ''post bop'' e di John Coltrane. Aveva esordito come leader giovanissimo, a soli vent'anni, e nel 1969 partecipò, non casualmente, alle sessioni di incisione di ''Bitches brew'' di Miles Davis; in seguito fu con John McLaughlin e poi con i Lifetime di Tony Williams, operando dunque nel cuore della nascente fusion.
Euro
28,00
codice 3028542
scheda
Young larry Unity
Lp [edizione] ristampa  stereo  usa  1966  blue note 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent jazz
Rara ristampa americana del 1986, rimasterizzata con sistema DMM (Direct Metal Mastering), copertina senza codice a barre, pressoche' identica alla prima tiratura, etichetta blu e bianca, catalogo BST-84221, dell' album originariamente pubblicato nel 1966 dalla Blue Note. Inciso al Rudy Van Gelder Studio di Englewood Cliffs, New Jersey, il 10 novembre del 1965, con formazione composta da Larry Young (organo), Woody Shaw (tromba), Joe Henderson (sax tenore) ed Elvin Jones (batteria). In questo apprezzato album il giovane organista si cimenta con un jazz basato su di un agile bop, in cui spicca il suo organo, strumento in genere utilizzato nel soul jazz piuttosto che nel jazz ''piu' serio'', almeno fino alla svolta della fusion; questo lavoro si colloca piuttosto nelle vicinanze dell'agile e sfuggente ''post bop'' del secondo quintetto di Miles Davis. Non a caso ritroveremo Young nelle sessioni che daranno vita al capolavoro ''Bitches brew'' di Davis. Questa la scaletta: ''Zoltan'', ''Monk's dream'', ''If'', ''The moontrane'', ''Softly as a morning sunrise'', ''Beyond all limits''. Uno dei maggiori organisti jazz, Larry Young (1940-1978) mosse i primi passi influenzato dallo stile di Jimmy Smith, in cui il jazz si mescolava con il blues ed il soul, ma gia' a meta' anni '60 aveva sviluppato un proprio stile, che risentiva maggiormente delle innovazioni del ''post bop'' e di John Coltrane. Aveva esordito come leader giovanissimo, a soli vent'anni, e nel 1969 partecipo', non casualmente, alle sessioni di incisione di ''Bitches brew'' di Miles Davis; in seguito fu con John McLaughlin e poi con i Lifetime di Tony Williams, operando dunque nel cuore della nascente fusion.
Euro
28,00
codice 254760
scheda
Young Neil Everybody knows this is nowhere
Lp [edizione] seconda stampa  stereo  ita  1969  reprise 
  [vinile]  Very good  [copertina]  Excellent rock 60-70
seconda stampa italiana del 1972, copertina apribile, copia con lievi segni di invecchiamento sul vinile, etichetta marroncina senza logo "W" lungo la circonferenza, con "small deep groove", con distribuzione Dischi Ricordi indicata lungo la circonferenza, con data 1971 a destra, senza timbro Siae, data sul trail off "20/7/72", catalogo K44073. Pubblicato in Usa nel maggio 1969 dopo ''Neil Young'' e prima di ''After the goldrush'', giunto al numero 24 delle classifiche americane e non entrato in quelle Uk, dove usci' nel luglio dello stesso anno. Il secondo lp. Pubblicato soltanto quattro mesi dopo il primo, e' un lavoro dalla natura completamente diversa: i brani che hanno un feeling vicino al folk country del debutto sono pochi, "Round Round (It Won't Be Long)" e "The Losing End (When You're On)", la grande differenza e' da ricercarsi nel fatto che mentre il primo lp e' un vero e proprio solo, "Everybody Knows This Is Nowhere" rappresenta l' inizio della collaborazione tra Young ed i Crazy Horse, un trio composto da Danny Whitten (chitarra), Ralph Molina (batteria), and Billy Talbot (basso) e basati a Los Angeles dove si esibivano con il nome di Rockets. In loro compagnia emerge il sound chitarristico potente e dilatatao, che insieme alle ballate, fara' la storia della musica di Young , i frutti di questa collaborazione sono qui "Cinnamon Girl," "Down by the River," e "Cowgirl in the Sand" solo per citarne tre, anche i testi e la struttura dei brani si fano ora piu' frammentari e sfumati, lasciando spazio all'improvvisazione ed all'emotivita' strumentale che sboccia in tutti i brani dell'album senza soluzione di continuita', inoltre la durata di alcuni dei pezzi si avvicina ai 10 minuti, abbandonando di fatto la struttura classica della canzone per avventurarsi in territori per Young allora sconosciuti. anche la voce e' molto piu' ricca nei toni rispetto al debutto, le partiture vocali, a volte doppiate da Whitten e su "Round Round" da Robin Lane sono enormemente piu' complesse e cariche di sfumature. dopo appena un mese dall' uscita del disco, Neil Young si unira' a Crosby, Stills & Nash , ( con cui registrera' l'album in studio ''deja vu'' nel marzo del 1970 ed il live '' four way street'' uscito nell'aprile del 1971 ), questo contribui' enormemente alla sua popolarita' ed anche questo lp ne beneficio', divenendo disco d'oro un anno e mezzo dopo la sua uscita, per poi divenire di platino, continuando a vendere in maniera regolare fino ai giorni nostri, oltre 30 anni dopo. Everybody knows this is nowhere sara' inoltre un influenza enorme per molte generazioni di musicisti, non ultima quella dell'indie rock degli anni ''90 , dello lo slow core e per molte delle contemporanee bands americane.
Euro
20,00
codice 262853
scheda
Young Neil Neil young (1st album 1968)
Lp [edizione] originale  stereo  ita  1968  reprise 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent rock 60-70
prima stampa italiana del 1973 (in Italia il disco non era stato stampato fino a quel momento), copertina non apribile, etichetta marroncina senza logo "W" lungo la circonferenza, con "small deep groove", con distribuzione Dischi Ricordi indicata lungo la circonferenza (cosi' come sul retrocopertina), catalogo K444059, data sul trail off dei due lati "12-12-72", timbro Siae del primo tipo, in uso tra il 1970 ed il 1975, con diametro di circa 13 mm., piu' piccolo dei successiv. Pubblicato negli Usa nel dicembre del 1968 prima di ''Everybody knows this is nowhere'' non entrato in classifica in Usa ne' in Uk. Il primo lp. Registrato dopo lo scioglimento dei Buffalo Springfield avvenuta nel maggio del 1968, il disco e' prodotto da Dave Briggs e Neil Young, eccetto tre brani che sono prodotti da Jack Nitzsche, Ryland Cooder (ovvero Ry Cooder) e Neil Young. E' lavoro acerbo ma gia' splendido nella sua semplicita' e freschezza, gia' caratterizzao dalle spettrali ballate alternate a brani potenti e catartici; e' durante la lavorazione di questo album che il grande artista canadese incontra il gruppo californiano dei Rockets, che assunti come backing band per il tour e l' album successivo, diverranno Crazy Horse. Registrato con il produttore ed arrangiatore Jack Nitzsche, con il quale aveva lavorato in "Expecting to Fly" sull' album dei Buffalo Springfield ''Again'', il disco ha un tono folk-rock e discreto, anche con alcune partiture orchestrali. Gli elementi country & western tipici degli Springfield sono ancora presenti, specie in tracce quali "The Emperor of Wyoming", il tono della voce e' molto alto e tormentato ed ancora lontano dalle complesse sfumature dei dischi dei primi anni '70. Da notare anche l' ultimo brano, della durata di quasi 10 minuti, "The Last Trip to Tulsa", nel quale accompagnato dalla chitarra acustica Young fornisce una performance che nelle liriche e nell' intensita' di interpretazione e' stata accostata al Bob Dylan di "Highway 61 Revisited". Tuttavia il capolavoro dell'album e' "The Loner", traccia in cui si presagisce il futuro sound che verra' creato con i Crazy Horse, e restera' tra i grandi classici di Neil Young. Sara' un insuccesso commerciale totale, il suo unico album a non entrare nelle classifiche, dopo pochi mesi lo stesso Neil Young insoddisfatto dei risultati remixo' l' intero album, alzando il volume della voce e sovraincidendo alcune parti di chitarra, che caratterizzano questa seconda versione negli Stati Uniti, mentre nel resto del mondo l' album continuo' ad essere stampato con il primo mix.
Euro
30,00
codice 262852
scheda
Young Neil Neil young (no name on cover, first mix!)
Lp [edizione] originale  stereo  usa  1968  reprise 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Good rock 60-70
Prima davvero rarissima stampa americana con IL PRIMO INTROVABILE MIX DEL DISCO, copia con diversi segni di invecchiamento, come quasi inevitabile per questo disco, sulla copertina, copertina apribile cartonata anch' essa ovviamente nella prima versione senza il nome ''Neil Young'', interno della copertina nella versione con foto, testi e note nella versione in tono seppia, etichetta Reprise bicolore, marrone ed arancio, catalogo RS6371. Il primo mixaggio del disco, riconoscibile per l'assenza della scritta "RE1" sul trail off (assente sia nel lato A che nel lato B), sara' cambiato molto presto per volere di Neil Young. Quattro brani in particolari risultano parecchio diversi nelle due versioni: "If I Could Have Her Tonight", "I've Been Waiting For You", "Here We Are In The Years" e "What Did You Do To My Life". Pubblicato negli Usa nel dicembre del 1968 prima di ''Everybody knows this is nowhere'' non entrato in classifica in Usa ne' in Uk. Il primo lp. Registrato dopo lo scioglimento dei Buffalo Springfield avvenuta nel maggio del 1968, il disco e' prodotto da Dave Briggs e Neil Young, eccetto tre brani che sono prodotti da Jack Nitzsche, Ryland Cooder (ovvero Ry Cooder) e Neil Young. E' lavoro acerbo ma gia' splendido nella sua semplicita' e freschezza, gia' caratterizzao dalle spettrali ballate alternate a brani potenti e catartici; e' durante la lavorazione di questo album che il grande artista canadese incontra il gruppo californiano dei Rockets, che assunti come backing band per il tour e l' album successivo, diverranno Crazy Horse. Registrato con il produttore ed arrangiatore Jack Nitzsche, con il quale aveva lavorato in "Expecting to Fly" sull' album dei Buffalo Springfield ''Again'', il disco ha un tono folk-rock e discreto, anche con alcune partiture orchestrali. Gli elementi country & western tipici degli Springfield sono ancora presenti, specie in tracce quali "The Emperor of Wyoming", il tono della voce e' molto alto e tormentato ed ancora lontano dalle complesse sfumature dei dischi dei primi anni '70. Da notare anche l' ultimo brano, della durata di quasi 10 minuti, "The Last Trip to Tulsa", nel quale accompagnato dalla chitarra acustica Young fornisce una performance che nelle liriche e nell' intensita' di interpretazione e' stata accostata al Bob Dylan di "Highway 61 Revisited". Tuttavia il capolavoro dell'album e' "The Loner", traccia in cui si presagisce il futuro sound che verra' creato con i Crazy Horse, e restera' tra i grandi classici di Neil Young. Sara' un insuccesso commerciale totale, il suo unico album a non entrare nelle classifiche, dopo pochi mesi lo stesso Neil Young insoddisfatto dei risultati remixo' l' intero album, alzando il volume della voce e sovraincidendo alcune parti di chitarra, che caratterizzano questa seconda versione negli Stati Uniti, mentre nel resto del mondo l' album continuo' ad essere stampato con il primo mix.
Euro
190,00
codice 243937
scheda
Young Neil Neil young (wlp, first mix!)
Lp [edizione] originale  stereo  usa  1968  reprise 
  [vinile]  Very good  [copertina]  Good rock 60-70
Copia con striscia di nastro adesivo trasparente lungo al costola della copertina, e lievi segni di invecchiamento sul vinile, prima davvero rarissima stampa americana con IL PRIMO INTROVABILE MIX DEL DISCO, nella ancora piu' rara versione PROMOZIONALE CON ETICHETTA "WHITE LABEL PROMO", copertina apribile cartonata con adesivo "Promotion - Not For Sale" in basso sul fronte, anch' essa ovviamente nella prima versione senza il nome ''Neil Young'', interno della copertina nella versione con foto, testi e note in nero e non in tono seppia, catalogo RS6317. Il primo mixaggio del disco, riconoscibile per l'assenza della scritta "RE1" sul trail off, sara' cambiato molto presto per volere di Neil Young. Quattro brani in particolari risultano parecchio diversi nelle due versioni: "If I Could Have Her Tonight", "I've Been Waiting For You", "Here We Are In The Years" e "What Did You Do To My Life". Pubblicato negli Usa nel dicembre del 1968 prima di ''Everybody knows this is nowhere'' non entrato in classifica in Usa ne' in Uk. Il primo lp. Registrato dopo lo scioglimento dei Buffalo Springfield avvenuta nel maggio del 1968, il disco e' prodotto da Dave Briggs e Neil Young, eccetto tre brani che sono prodotti da Jack Nitzsche, Ryland Cooder (ovvero Ry Cooder) e Neil Young. E' lavoro acerbo ma gia' splendido nella sua semplicita' e freschezza, gia' caratterizzao dalle spettrali ballate alternate a brani potenti e catartici; e' durante la lavorazione di questo album che il grande artista canadese incontra il gruppo californiano dei Rockets, che assunti come backing band per il tour e l' album successivo, diverranno Crazy Horse. Registrato con il produttore ed arrangiatore Jack Nitzsche, con il quale aveva lavorato in "Expecting to Fly" sull' album dei Buffalo Springfield ''Again'', il disco ha un tono folk-rock e discreto, anche con alcune partiture orchestrali. Gli elementi country & western tipici degli Springfield sono ancora presenti, specie in tracce quali "The Emperor of Wyoming", il tono della voce e' molto alto e tormentato ed ancora lontano dalle complesse sfumature dei dischi dei primi anni '70. Da notare anche l' ultimo brano, della durata di quasi 10 minuti, "The Last Trip to Tulsa", nel quale accompagnato dalla chitarra acustica Young fornisce una performance che nelle liriche e nell' intensita' di interpretazione e' stata accostata al Bob Dylan di "Highway 61 Revisited". Tuttavia il capolavoro dell'album e' "The Loner", traccia in cui si presagisce il futuro sound che verra' creato con i Crazy Horse, e restera' tra i grandi classici di Neil Young. Sara' un insuccesso commerciale totale, il suo unico album a non entrare nelle classifiche, dopo pochi mesi lo stesso Neil Young insoddisfatto dei risultati remixo' l' intero album, alzando il volume della voce e sovraincidendo alcune parti di chitarra, che caratterizzano questa seconda versione negli Stati Uniti, mentre nel resto del mondo l' album continuo' ad essere stampato con il primo mix.
Euro
140,00
codice 51009
scheda
Young rascals collections (pink/brown label!)
Lp [edizione] originale  mono  usa  1967  atlantic 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent rock 60-70
prima rara stampa americana in MONO, copertina cartonata, etichetta rosso/arancio e porpora con scritta "Atlantic" in orizzontale sotto il logo di destra, con l' ultimo brano della prima facciata erroneamente indicato come "Love Lights" ed accreditato a Gerald Roslie dei Sonics, che avevano in repertorio un brano con quel titolo; presto il titolo sara' invece correttamente indicato come "Turn On Your Love Light". Il secondo album, uscito nel gennaio del 1967 dopo ''The Young Rascals'' e prima di ''Groovin' '', e giunto al 15esimo posto delle classifiche americane. Lavoro assai diverso dal primo, molto meno garage, piu' languido ed introspettivo, mantiene le influenze soul del primo album. Poco noto ai piu', ma invece consideratissimo dalla critica ed amatissimo dai dee jays per le sue atmosfere ''cool and danceable'', mantiene comunque un attitudine tra blues e r'n'r'. Ne vennero tratti i singoli "You Better Run", "Come On Up" e "(I've Been) Lonely Too Long", ma tra i brani ci sono anche ''What is the reason'', ''Come on up'', ''Land of 1000 dances'', ''Love is a beautiful thing''. A differenza dell' esordio, questo secondo lavoro mette in risalto le qualita' compositive del gruppo, con ben sei brani originali su undici.
Euro
50,00
codice 226931
scheda
Young rascals groovin' (Original Master Recording, 2x12")
Lp [edizione] nuovo  mono  usa  1967  mobile fidelity sound lab 
rock 60-70
ristampa del 2022, edizione per audiofili "Original Master Recording" limitata in 5000 copie numerate sul retrocopertina, rimasterizzata dai nastri analogici originali nella loro versione monofonica, con i brani originari distribuiti su due vinili che girano a 45 giri, per una migliore qualita' di ascolto, ma con l' aggiunta di una traccia in piu', il singolo del 1968 "A Beautiful Morning" (la loro prima uscita con il nome accorciato in Rascals), copertina apribile (l' originale non lo era) e cartonata, vinile 180 grammi di alta qualita' come il pressaggio, catalogo MFSL 2-503. Pubblicato in Usa il 31 luglio del 1967 prima di "Once upon a dream" (a nome Rascals'') e dopo "Collections", giunto al numero 5 delle classifiche Usa, e non entrato in quelle inglesi, il terzo lp. I Rascals entrano nell' era della psichedelia con il miglior lavoro della loro storia, un album che mantiene la groove soul e ve ne aggiunge una latina nella ritmica, oltre a suonare decisamente acido e completamente druggy oriented. Contiene il loro brano simbolo, l' epocale ''Groovin' '', numero 1 in classifica , ma e' solo una piccola parte dei tesori che si trovano in questo album, vi sono anche le altrettanto splendide "Find Somebody", tra garage e psichedelia, "How Can I Be Sure", "I'm So Happy Now", il brano di Gene Cornish "I Don't Love You Anymore", "You Better Run", "Find Somebody", la magnifica cover Motown "A Place in the Sun" ed infine la leggendaria "It's Love", con Hubert Laws al flauto; da qui in poi la band si dedichera' con impegno alla musica ''seria'' togliendo dal loro nome ''Young'' e divenendo semplicemente ''Rascals'', ma l' equilibrio tra passato e futuro che riescono a trovare con questo lavoro non verra' mai piu' ripetuto. Un vero capolavoro.
Euro
46,00
codice 3031962
scheda
Young Rascals How can i be sure/I'm so happy now
[edizione] originale  stereo  ita  1967  atlantic 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Excellent rock 60-70
Prima stampa Italiana, 45 con copertina a colori in cartoncino liscio fronte retro, etichetta nera e rossa. Pubblicato in Italia nel 1967. Contiene due brani- How can i be sure/I'm so happy now
Euro
18,00
codice 47936
scheda
Young roger it's been nice
7" [edizione] nuovo  stereo  eu  1966  columbia 
rock 60-70
ristampa con copertina neutra bianca (anche l' originale tiratura non aveva una sua copertina), etichetta bianca e verde da un lato e verde dall' altro, approntata su quella dell' edizione promozionale del disco, del rarissimo secondo ed ultimo singolo di Roger Young, realizzato in Uk dalla Columbia nel 1966, piccola oscura gemma della scena freakbeat dell' epoca, con la produzione di Chris Sanford, all' epoca al lavoro anche con gli Zombies. Sul alto A la aggressiva "It's Been Nice", con i suoi suoni secchi e potenti, e sul retro una oscura ballata, "No Address".
Euro
10,00
codice 3007718
scheda
Young steve Rock salt and nails (white "rock salt" vinyl)
Lp [edizione] nuovo  stereo  usa  1969  real gone music 
rock 60-70
Vinile di colore bianco (presentato dall'etichetta come "rock salt vinyl"), copertina senza codice a barre. Ristampa del 2022 ad opera della Real Gone Music, la prima in assoluto realizzata in vinile negli USA e pressoché identica alla rara prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1969 dalla A&M negli USA, il primo album solista, precedente "Seven bridges road" (1972). Apprezzato lavoro di culto inciso con un cast di illustri colleghi fra i quai citiamo Gene Clark, Chris Hillman e Gram Parsons (tutti legati alla "famiglia" dei Byrds e tutti protagonisti della nascita del country rock), "Rock salt and nail" è un album in cui il country ed il folk rock si ammantano di toccante lirismo, emotivamente intenso ma mai cadente nell'eccesso melodrammatico; alcuni lo considerano uno dei primissimi lavori di outlaw country, ma il disco porta su di sé anche una profonda impronta del nuovo cantautorato americano degli anni '60, esemplificato nella splendida ballata acustica (con misurati arrangiamenti di archi) "Seven brides road", il suo brano più famoso, divenuto col tempo uno standard del country e del country rock, coverizzato dagli Eagles e da altri artisti. Notevole anche la rilettura del brano soul di Otis Redding "That's how strong my love is". Questa la scaletta completa: "That's How Strong My Love Is", "Rock Salt & Nails", "I'm A One Woman Man", "Coyote", "Gonna Find Me A Bluebird", "Love In My Time", "7 Bridges Road", "Kenny's Song", "Holler In The Swamp", "Hoboin'", "My Sweet Love Ain't Around". Originario della Georgia, ma cresciuto in Alabama ed in Texas in una famiglia di contadini mezzadri itineranti, e poi stabilitosi in California nel 1964, Steve Young (1942-2016) è stato uno stimato cantautore e protagonista della musica del Sud degli Stati Uniti a partire dagli anni '60, fondendo nelle sue canzoni il ricco retaggio di blues, country, gospel, rock e musica celtica. Autore di una nutrita discografia nel corso di quasi cinquant'anni di carriera, le sue canzoni sono però famose più per le interpretazioni di successo che ne hanno date colleghi più conosciuti quali Townes Van Zandt, Lucinda Williams e Waylon Jennings; in particolare la sua canzone "Seven bridges road" (dal suo primo album solista del 1969), splendida ballata di moderno country folk, è divenuta un classico coverizzato da tanti artisti, fra cui gli Eagles e Dolly Parton. Dopo aver inciso per etichette major negli anni '60 e '70, nei decenni successivi lavorò esclusivamente con labels indipendenti, mantenendo una notevole integrità artistica; Young era molto ammirato anche per la sua attività concertistica.
Euro
26,00
codice 3516119
scheda
Young tradition galleries revisited
lp [edizione] seconda stampa  stereo  uk  1968  Transatlantic 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good rock 60-70
seconda rara stampa inglese del 1973, con titolo e copertina diversi dalla prima edizione del 1968 (che era intitolata semplicemente "Galleries", copertina (con moderati segni di invecchiamento) pressata da "Howards Printers", etichetta bianca e viola con logo al centro (nella versione che riporta sul lato A nei crediti per il terzo brano il nome di Dolly Collins correttamente riportato, ma per il sesto brano riporta erroneamente A. Davidson invece di A. Davisson). Pubblicato in Inghilterra nel 1968 dopo "So cheerfully round", pubblicato anche in America dalla Vanguard, il terzo splendido album, ristampato nel 1973 con copertina diversa come "Galleries Revisited". "Galleries" e' il piu' peculiare e compesso album del trio, registrato dai tre cantanti con l' accompagnamento stavolta di un supporto strumentale, invero straordinario, orientato sulla musica inglese medioevale, registrato con Dolly Collins che suona il piano ed arrangia il tutto, Dave Swarbrick, e la leggendaria David Munrow's Early Music Ensemble che suona in diversi brani; e' un opera magnifica, notturna e maestosa a meta' strada tra la Shirley Collins del periodo Harvest, i Watersons di Martin Carthy e nelle melodie vicino agli Amazing Blondel di ''Fantasia Lindum''. Peter Bellamy e Royston Wood iniziarono a suonare folk, specializzandosi in ''Sea shanties'', nel tradizionale circuito dei picoli locali inglesi. Quando Heather Wood (non era parente di Royston) entro' nel gruppo, la Transatlantic gli propose un contratto. La loro musica era caratterizzata dalle eccezionali melodie vocali, tra le migliori in assoluto di tutto il folk inglese. Da notare la presenza nella loro discografia della sottovalutata raccolta ''Young Tradition Sampler'' che include tutti i brani dal leggendario, seminale e rarissimo ep ''Chicken On A Raft''. Il gruppo si sciolse dopo un grande ultimo concerto al Cecil Sharpe House a Camden, Londra al quale parteciparono numerosissimi musicisti inglesi.
Euro
23,00
codice 252752
scheda
Young tradition young tradition sampler
lp [edizione] originale  stereo  uk  1969  Transatlantic 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Good rock 60-70
prima rara stampa inglese, copertina con diversi segni di invecchiamento, label bianca con scritte viola e nere e logo Transatlantic viola al centro, catalogo TRASAM13. Pubblicata nel 1969 dalla Transatlantic in Gran Bretagna, la bella raccolta dedicata al gruppo folk inglese; di particolare interesse e' l' inserimento in scaletta di tutti i brani del loro ep del 1968 ''Chicken on a raft'', divenuto ormai molto raro e difficilmente reperibile. Le loro tre voci, due maschili ed una femminile, ricamano evocative armonie senza tempo, che suonano pionieristiche rispetto allo stile vocale maturato pochi anni dopo da gruppi folk rock elettrici britannici di primo piano come gli Steelye Span. Questa la scaletta: ''chicken on a raft'' (dall'ep del 1968), ''The innocent hare'' (da ''Young tradition'', 1966), ''The whitsuntide carol'' (da ''So cheerfully round'', 1967), ''Pretty nancy of yarmouth'' (da ''Young tradition'', 1966), ''The banks of the claudy'' (da ''Young tradition'', 1966), ''Randy dandy o'' (dall'ep del 1968), ''Byker hill'' (da ''Young tradition'', 1966), ''Daddy fox'' (da ''So cheerfully round'', 1967), ''The fox hunt'' (da ''So cheerfully round'', 1967), ''The lyke wake dirge'' (da ''Young tradition'', 1966), ''Shanties'' (dall'ep del 1968). Gli Young Tradition si formarono a Kilburn, Londra, nel 1964: Peter Bellamy e Royston Wood iniziarono a suonare folk, specializzandosi in ''Sea shanties'', nel tradizionale circuito dei piccoli locali inglesi. Quando Heather Wood (non era parente di Royston) entro' nel gruppo, la Transatlantic gli propose un contratto. La loro musica era caratterizzata dalle eccezionali melodie vocali, tra le migliori in assoluto di tutto il folk inglese. Da notare la presenza nella loro discografia della sottovalutata raccolta ''Young Tradition Sampler'' (uscita nel 1969), che include tutti i brani dal leggendario, seminale e rarissimo ep ''Chicken On A Raft'' (uscito nel 1968). Il gruppo si sciolse nel 1969, dopo tre album ed un grande ultimo concerto alla Cecil Sharpe House di Camden, Londra, al quale parteciparono numerosissimi musicisti inglesi.
Euro
23,00
codice 33721
scheda
Young tradition Young tradition sampler
Lp [edizione] originale  stereo  uk  1966  transatlantic 
  [vinile]  Excellent  [copertina]  Very good rock 60-70
Bella copia con molto leggeri segni di invecchiamento sulla copertina, prima rara stampa inglese, label bianca con scritte viola e nere e logo Transatlantic viola al centro, catalogo TRASAM13. Pubblicata nel 1969 dalla Transatlantic in Gran Bretagna, la bella raccolta dedicata al gruppo folk inglese; di particolare interesse e' l'inserimento in scaletta di tutti i brani del loro ep del 1968 ''Chicken on a raft'', divenuto ormai molto raro e difficilmente reperibile. Le loro tre voci, due maschili ed una femminile, ricamano evocative armonie senza tempo, che suonano pionieristiche rispetto allo stile vocale maturato pochi anni dopo da gruppi folk rock elettrici britannici di primo piano come gli Steelye Span. Questa la scaletta: ''chicken on a raft'' (dall'ep del 1968), ''The innocent hare'' (da ''Young tradition'', 1966), ''The whitsuntide carol'' (da ''So cheerfully round'', 1967), ''Pretty nancy of yarmouth'' (da ''Young tradition'', 1966), ''The banks of the claudy'' (da ''Young tradition'', 1966), ''Randy dandy o'' (dall'ep del 1968), ''Byker hill'' (da ''Young tradition'', 1966), ''Daddy fox'' (da ''So cheerfully round'', 1967), ''The fox hunt'' (da ''So cheerfully round'', 1967), ''The lyke wake dirge'' (da ''Young tradition'', 1966), ''Shanties'' (dall'ep del 1968). Gli Young Tradition si formarono a Kilburn, Londra, nel 1964: Peter Bellamy e Royston Wood iniziarono a suonare folk, specializzandosi in ''Sea shanties'', nel tradizionale circuito dei piccoli locali inglesi. Quando Heather Wood (non era parente di Royston) entro' nel gruppo, la Transatlantic gli propose un contratto. La loro musica era caratterizzata dalle eccezionali melodie vocali, tra le migliori in assoluto di tutto il folk inglese. Da notare la presenza nella loro discografia della sottovalutata raccolta ''Young Tradition Sampler'' (uscita nel 1969), che include tutti i brani dal leggendario, seminale e rarissimo ep ''Chicken On A Raft'' (uscito nel 1968). Il gruppo si sciolse nel 1969, dopo tre album ed un grande ultimo concerto alla Cecil Sharpe House di Camden, Londra, al quale parteciparono numerosissimi musicisti inglesi.
Euro
30,00
codice 327268
scheda
Lp [edizione] nuovo  stereo  eu  1969  absinthe 
rock 60-70
ristampa del 2021 con copertina apribile, pressoche' identica alla prima straordinariamente rara tiratura giapponese uscita su Columbia nel 1969. Il primo ed unico album del gruppo di Uchida Yuya, personaggio storico ed animatore del rock psichedelico giapponese negli anni '60 e '70; il disco e' composto quasi esclusivamente da covers di brani dell' underground inglese ed americano del periodo, tra cui ''Greasy heart'' dei Jefferson Airplane, ''Stone free'' ed ''Hey Joe'' di Hendrix (si, beh, quest' ultima non e' esattamente di Hendrix...), ''White room'' dei Cream, ''Piece of my heart '' e "Summertime" dei Big Brother & the Holding Co. (anche "Summertime" in realta' ha crediti autoriali ben diversi). Da un punto di vista artistico si tratta di un' opera rilevante soprattutto nell' ambito della scena nipponica, con versioni dei brani efficaci, rispettose dei maestri anglosassoni, sebbene spesso sopra le righe e spinte in una direzione piu' acida ed aggressiva, il che le rende particolarmente interessanti; inoltre soprattutto si tratta di un disco molto importante per cio' che riguarda la storia del rock giapponese perche' i Flowers furono il gruppo da cui naquero i Flower Travelling Band, autori tra gli altri di ''Satori'' (1971), uno dei massimi capolavori dell' hard/acid rock giapponese; in secondo luogo il disco presenta una serie di covers di brani di psichedelia ed acid rock in luogo delle riproduzioni di canzoni di Beatles, Chuck Berry o Beach Boys che erano assai piu' comuni nei dischi rock giapponesi degli anni '60 e da questo punto di vista puo' essere considerato un apri strada del rock underground nel mercato discografico giapponese, insieme ai piu' originali April Fool, sebbene gia' all'epoca fossero in vita gruppi assai piu' estremi ma troppo sotterranei come Les Rallizes Denudes di Mizutani Takashi; infine la copertina del disco mostra i membri del gruppo completamente nudi e sebbene questa non sia la prima copertina con nudo nella storia del rock, essa rientra sicuramente tra le prime. Degne di nota sono le versioni di ''Hey Joe'' e di ''Greasy Heart" nonche' l'unico brano originale, ''Hidariashi No Otoko'', un pezzo strumentale sullo sile dei voli acidi dei Jefferson Airplane.
Euro
23,00
codice 2120969
scheda
Zakary thaks a passage to india / it's the end
7" [edizione] nuovo  mono  usa  1966  Mojo-Bone Rekkids 
rock 60-70
Singolo in formato 7", edizione limitata di 1000 copie, copertina senza barcode, con note sul retro, etichetta amaranto, nera e giallo-crema, foro al centro largo. Uscito nell' ottobre del 2022, questo singolo della grande band texana autroce di una manciata di singoli tra il 1966 ed il 1969 contiene due preziose tracce registrate in studio durante il 1966, precedentemente inedite in vinile, ed apparse finora solo su pubblicazioni postume in cd. Sul lato A la notevolissima "A Passage To India", tra Yardbirds e psichedelia, registrata l' 1 novembre del 1966, sul lato B l' altrettanto bella "It's The End", magistrale garage che ha assorbito splendidamente la lezione dei Kinks, registrata il 25 settembre del 1966. Pur non avendo mai pubblicato un album, gli Zakary Thaks si sono ritagliati un posto fondamentale nella storia dal garage punk americano, grazie alla bellezza in particolare del loro primo singolo, "Bad Girl", registrato quando avevano un' eta' media di 16 anni. Avrebbero continuato ad animare la scena texana per anni, sciogliendosi infine nel '69, ma certo sono soprattutto le loro prime incisioni ad averli consegnati alla storia, tra i massimi esempi del garage punk americano di sempre. La straordinaria qualita' del materiale inedito di quel periodo venuto fuori negli anni dimostra ulteriormente la straordinaria levatura della band.
Euro
17,00
codice 2123891
scheda
Zakary thaks she's got you / sing for jax beer
7" [edizione] nuovo  mono  eu  1966  big beat 
rock 60-70
Singolo in formato 7", copertina in cartoncino neutro leggero, con adesivo dipresentazione sul fronte in alto, sagomata al centro in corrispondenza dell'e tichetta, etichetta color crema con logo nero e dorato sul lato A e logo rosso, crema e dorato sul lato B, foro al centro largo. Uscito nell' ottobre del 2013, questo singolo contiene sul lato A una magnifica "She's Got You", precedentemente inedita, rimasta chissa' come nei cassetti sin dalla sua registrazione, avvenuta nell' anno di grazia 1966, stellare esempio del garage punk della grande band texana di Corpus Christi, e sul lato B il divertente commercial registrato per la birra Jax nello stesso anno. Pur non avendo mai pubblicato un album, gli Zakary Thaks si sono ritagliati un posto fondamentale nella storia dal garage punk americano, grazie alla bellezza in particolare del loro primo singolo, "Bad Girl", registrato quando avevano un' eta' media di 16 ann. Avrebbero continuato ad animare la scena texana per anni, sciogliendosi infine nel '69, ma certo sono soprattutto le loro prime incisioni ad averli consegnati alla storia, tra i massimi esempi del garage punk americano di sempre.
Euro
15,00
codice 3012000
scheda

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