solo dischi in vinile

ristampa del 2016 rimasterizzata dai master tapes analogici originali, doppio album in vinile 180 grammi per audiofili, copertina apribile pressoche' identica a quella della originaria tiratura, inserto apribile. Il quinto ed ultimo album per il gruppo americano di Seattle guidato da Chris Cornell, pubblicato nel maggio del 1996 dalla A&M in Gran Bretagna, dove giunse al settimo posto in classifica, e negli USA, dove arrivo' alla seconda posizione; uscito a distanza di oltre due anni dal precedente ed acclamatissimo "Superunknown", che dopo tanti anni aveva segnato l'esplosione commerciale del gruppo con un successo straordinario che questo capitolo finale della loro straordinaria storia artistica (iniziata nella meta' degli anni '80) confermo', spinto dai singoli "Pretty Nose", "Burden in My Hand" e "Blow Up The Outside World"; l' ulteriore consacrazione al ruolo di superstar della grandissima band, qui divisa efficacemente, come nell'album precedente, tra episodi dalla vena quasi heavy (che recuperano pero' l'approccio graffiante dei primi dischi, frutto di una efficace autoproduzione del gruppo) e notevoli ballate che danno modo al cantante Chris Cornell di dare sfogo a nuove sfumature delle sue grandi capacita' interpretative, facendone piu' che mai il leader carismatico della band, tra le prime esponenti e tra le principali fonti di ispirazione per tutta la scena grunge, suonando una musica che era davvero capace di mettere insieme il miglior hard rock "ossianico" dei '70 con elementi mutuati dal punk e, persino, dal post punk inglese, sin dal primo storico singolo "Nothing to Say", del gennaio del 1987. Attivi su molteplici fronti durante la storia artistica del gruppo (Kim Thayil nei Pigeonhed, ma gia' nel 1980 aveva inciso un singolo con i punk Identity Crisis, Matt Cameron nei Tone Dogs, Chris Cornell e Matt Cameron nei Temple of the Dog, Ben Sheperd ed ancora Matt Cameron negli Hater), i musicisti continuarono ad avere negli anni a venire un posto di rilievo nella scena americana, con Chris Cornell ovviamente solista ed anche negli Audioslave, e Cameron nei Pearl Jam.

Copertina lucida apribile, vinile 180 grammi per audiofili, poster apribile in tre parti, etichetta custom. Realizzata per la prima volta in vinile, nel 2012, la colonna sonora del divertentissimo cult film ("Dal Tramonto all' Alba" in italiano) del regista Robert Rodriguez, co-prodotto da Quentin Tarantino, con George Clooney, Quentin Tarantino, Harvey Keitel, Juliette Lewis e Salma Hayek. Un travolgente e particolarissimo horror, che si svolge tra strade e locali polverosi, e merita questa adeguata colonna sonora, di impronta fortemente roots, davvero ruspante e piacevole. Questi i brani inseriti (tra di essi alcuni stralci di dialogo) che non riportiamo: Dark Night (The Blasters) Mexican Blackbird (ZZ Top) Texas Funeral (Jon Wayne) Foolish Heart (The Mavericks) Dengue Woman Blues (Jimmie Vaughan) Torquay (The Leftovers) She's Just Killing Me (ZZ Top) Angry Cockroaches (Tito & Tarantula) Mary Had a Little Lamb (Stevie Ray Vaughan & Double Trouble) After Dark (Tito & Tarantula) Willie the Wimp, and his Cadillac Coffin' (Stevie Ray Vaughan & Double Trouble) Mexican Standoff (Graeme Revell) Sex Machine Attacks (Graeme Revell). Da sottolineare che il Tito accompagnato dai Tarantula altri non e' che Tito Larriva dei grandi Plugz (che nella Los Angeles del '77 suonavano un irresistibile punk rock con elementi della tradizione messicana), e Graeme Revell e' il leader dei seminali SPK, da diversi anni impegnatissimo nel settore delle colonne sonore.

Ristampa con copertina pressoche' identica alla prima ormai rara tiratura. La famosissima colonna sonora dello storico sceneggiato "I segreti di Twin Peaks", serie televisiva statunitense ideata da David Lynch e Mark Frost che riusci' tra il 1990 ed il 1991 con le sue trenta puntate ad inchiodare agli schermi milioni di spettatori in tutto il mondo. I registi piu' geniali tali sono spesso anche nella scelta dei brani da abbinare alle immagini dei propri films o nella scelta dei musicisti a cui affidare le colonnne sonore: David Lynch ha sempre saputo fare al meglio entrambe le cose. Il soundtrack dello splendido sceneggiato televisivo che tanto ha influenzato anche il cinema degli anni a venire la affido' al compositore italo americano Angelo Badalamenti, gia' in passato suo collaboratore, che coadiuvato da Julee Cruise alla voce nei brani non strumentali, con testi composti da Lynch, riesce a produrre un capolavoro sospeso tra jazz e soffuse atmosfere quasi vicine a certa produzione 4AD, vellutate ed ovattate quanto torbide ed inquietanti. Un punto di riferimento per tanta musica da film (e non solo) a venire.

Molto raro nella sua edizione vinilica, mai uscita in America, prima stampa europea di pressaggio tedesco, copertina lucida fronte retro con barcode 4007192111404, label nera nella prima versione, con parte azzurra al centro e non in alto, e logo Island in basso con la "I" stilizzata e non con la palma all' interno di un cerchio, catalogo 211140, "BIEM/GEMA" in riquadro a destra. Pubblicata nel 1990 dalla Antilles, la celebrata colonna sonora del bel film di Dennis Hopper. Composta dal grande Jack Nitzche, la colonna sonora venne suonata da un gruppo di musicisti a dir poco stellare: John Lee Hooker alla chitarra ed alla voce, Miles Davis alla tromba, Taj Mahal ala chitarra ed alla voce, Earl Palmer alla batteria, Roy Rogers alla chitarra slide e Tim Drummond al basso. Il risultato e' l'incontro fra blues e jazz in un contesto sonoro ammodernato ed influenzato dalle sonorita' rock ma non troppo; un disco ombroso e carico di atmosfera ''noir'', creata in particolare da Davis e Hooker (e sentirli suonare insieme e' decisamente un' esperienza da provare).

ristampa per il venticinquennale in doppio vinile, con aggiunto un cd di 18 brani, coupon per download, copertina apribile, adesivo su cellophane. Pubblicato nel 1992 dalla Epic, questo album e' la colonna sonora del celebre film di Cameron Crowe, "Singles", ambientato a Seattle durante gli anni in cui il movimento grunge divenne un fenomeno mass-mediatico. L'album contiene una eccellente scaletta di brani, alcuni dei quali inediti fino ad allora. Pearl Jam con le inedite Breath e State of Love and Trust, Smashing Pumpkins con Drown (inedita su album), i Soundgarden con l'inedita Birth Ritual ed il cantante Chris Cornell con Seasons, Screaming Trees con nearly lost you, Mother Love Bone con Chloe Dancer/Crown of Thorns, Mudhoney con Overblown (inedita), Paul Westerberg (dei Replacements) con le inedite Waiting for Somebody e Waiting for Somebody, Alice In Chains con Would, i Lovemongers con una cover di Battle of Evermore dei Led Zeppelin; in pratica una bella fetta della scena indipendente di quella citta' che stava facendo furore all'inizio degli anni '90. Non manca un brano di Jimi Hendrix, "May this be love", originario anch'egli di Seattle.

edizione limitata in vinile oro, numerata sul retro. Il debutto del gruppo svedese, è praticamente una selezione di 20 di 50 composizioni approntate dalla band, genuino rock che guarda al passato senza remore, con influenze Doors, Pink Floyd o Led zeppelin. I Soundtrack of Our Lives, abbreviato in T.S.O.O.L., attivi fra il 1995 ed il 2012, sono stati una delle migliori realtà rock svedesi della loro epoca. Sono stati autori di sei album, "Welcome to the Infant Freebase" (1996), "Extended Revelation" (1998), "Behind the Music" (2001), "Origin Vol. I" (2004), "Communion" (2008) e "Throw It to the Universe" (2012), nei quali hanno saputo interpretare in chiave personale e con freschezza la psichedelia e il pop di scuola sixties. Due dei fondatori del gruppo, Ebbot Lundberg, cantante in possesso di una voce al vetriolo, ed il chitarrista Bjorn Olsson, erano stati in precedenza membri degli Union Carbide Productions, storica formazione underground svedese attiva fra il 1986 ed il 1993, tra i più efficaci interpreti del protopunk stoogesiano della loro generazione ed oltre. La proposta dei TSOOL è invece più melodica e, per quanto ispirata dalle grandi bands degli anni '60 e '70 (Beatles, Kinks, Who...), essa suona fresca e proiettata in avanti.

il raro 12" solo promozionale, con copertina neutra nera con largo foro centrale in corrispondenza dell' etichetta, etichetta "custom" in bianco e nero, catalogo inciso sul trail off BRL T DJ 68, "Soup Promo Twelve" sull' etichetta da ambo i lati, del singolo tratto dal quarto album "Hotwired" del gruppo scozzese formato da Sean Dickson nel 1985, con la title track, che di quel disco sara' il brano di maggior successo, presente in due diverse versioni. Dopo gli inizi quasi garage (testimoniati da un 45 giri e dall' inserimento nella sorica raccolta su cassetta C86), la band era approdata presto ad un delizioso punk pop, sulle orme dei Buzzcocks, pubblicando in quello stile un buon numero di 45 giri e due albums ("Hang Ten" e "This Is Our Art"), quindi dopo un singolo profondamente stoogesiano aveva completato le sue metamorfosi approdando, insieme ad altre bands ad essa appropriatamente accomunate come Happy Mondays e Stone Roses, ad una musica efficacemente in equilibrio tra influenze psichedeliche, 60's pop e pulsioni dance: lo chiamarono "Madchester sound", per la provenienza mancuniana di molte delle bands che ne furono protagoniste, ed i Soup Dragons, pur proveniendo da diversa area geografica, ne furono tra i piu' brillani esponenti. Dopo lo scioglimento il batterista Paul Quinn entrera' nei Teenage Fanclub, il bassista Sushil K. Dade formera' gli sperimentali post rockers Future Pilot A.K.A., il cantante e chitarrista Sean Dickson formera' gli High Fidelity, il chitarrista Jim McCulloch entrera' nei Superstar, collaborando anche piu' avanti con Isobel Campbell.

Prima stampa USA, copertina con barcode, label nera con scritte argento, logo Big Life argentato a sinistra e piccolo logo Mercury argentato in basso, catalogo 865765-1. Pubblicato nell'aprile del 1992 dalla Big Life in Gran Bretagna, dove giunse al 53esimo posto in classifica, e negli USA, dove arrivo' alla 35esima posizione, il singolo tratto dal quarto album "Hotwired" del gruppo scozzese formato da Sean Dickson nel 1985, con la title track, che di quel disco sara' il brano di maggior successo, presente in questa edizione USA in quattro diverse versioni, diverse da quella su album. Questi i brani presenti, tutti inediti su album: ''Divine thing (revisited)'', ''Divine thing (7'' edit)'', ''Divine thing (definition of...)'', ''Divine thing (oracle dub)'' e ''Driving''. Dopo gli inizi quasi garage (testimoniati da un 45 giri e dall' inserimento nella sorica raccolta su cassetta C86), la band era approdata presto ad un delizioso punk pop, sulle orme dei Buzzcocks, pubblicando in quello stile un buon numero di 45 giri e due albums ("Hang Ten" e "This Is Our Art"), quindi dopo un singolo profondamente stoogesiano aveva completato le sue metamorfosi approdando, insieme ad altre bands ad essa appropriatamente accomunate come Happy Mondays e Stone Roses, ad una musica efficacemente in equilibrio tra influenze psichedeliche, 60's pop e pulsioni dance: lo chiamarono "Madchester sound", per la provenienza mancuniana di molte delle bands che ne furono protagoniste, ed i Soup Dragons, pur proveniendo da diversa area geografica, ne furono tra i piu' brillani esponenti. Dopo lo scioglimento il batterista Paul Quinn entrera' nei Teenage Fanclub, il bassista Sushil K. Dade formera' gli sperimentali post rockers Future Pilot A.K.A., il cantante e chitarrista Sean Dickson formera' gli High Fidelity, il chitarrista Jim McCulloch entrera' nei Superstar, collaborando anche piu' avanti con Isobel Campbell.

Singolo in formato 7", l' originale stampa inglese, copertina lucida, con apertura per il disco in alto, etichette custom bianche, blu e rosse con spirale, catalogo BLR30. Il singolo tratto dal secondo album "Lovegod", nella versione pubblicata nell' ottobre del 1990, del gruppo di Bellshill, Lanarkshire Scozia; in questa versione contiene sul lato A il brano "Mother Universe" (giunto al numero 4 delle classifiche indie inglesi), poi incluso nell' album di cui sopra, e sul retro una inedita versione registrata dal vivo di "Dream-E-4-Ever". "Mother Universe" fu uno dei brani chiave nella storia della band, il brano che li avvicino' alla nascente cultura rave che si affacciava in Inghilterra nei primi anni novanta, densa di ritmi psichedelici e ballabili. Dopo gli inizi quasi garage (testimoniati da un 45 giri e dall' inserimento nella sorica raccolta su cassetta C86), la band era approdata presto ad un delizioso punk pop, sulle orme dei Buzzcocks, pubblicando in quello stile un buon numero di 45 giri e due albums ("Hang Ten" e "This Is Our Art"), quindi dopo un singolo profondamente stoogesiano aveva completato le sue metamorfosi approdando, insieme ad altre bands ad essa appropriatamente accomunate come Happy Mondays e Stone Roses, ad una musica efficacemente in equilibrio tra influenze psichedeliche, 60's pop e pulsioni dance: lo chiamarono "Madchester sound", per la provenienza mancuniana di molte delle bands che ne furono protagoniste, ed i Soup Dragons, pur proveniendo da diversa area geografica, ne furono tra i piu' brillani esponenti. Dopo lo scioglimento il batterista Paul Quinn entrera' nei Teenage Fanclub, il bassista Sushil K. Dade formera' gli sperimentali post rockers Future Pilot A.K.A., il cantante e chitarrista Sean Dickson formera' gli High Fidelity, il chitarrista Jim McCulloch entrera' nei Superstar, collaborando anche piu' avanti con Isobel Campbell.

EP in formato 7", prima stampa USA nella versione in vinile giallo semitrasparente (fu pressato anche in vinile nero), copertina ripiegata attorno al disco, label custom in bianco e nero, foro centrale piccolo, catalogo NUR102. Pubblicato nel 1991 dalla New Rage, piccola label di Seattle, questo ep con quattro brani fu l'unico vinile edito dai Sow Belly, oscura band americana di Eugene, Oregon, attiva fra il 1990 ed il 1992. Uscito fra la prima loro cassetta "Sow belly" (1990) e la seconda "Runs out real nice" (1992), entrambe autoprodotte, il 7" contiene i brani "Spaztech culture", "Thinker's crawl", "Nowhere to hide" e "Baby's eyeball", tutti già apparsi sulla sopracitata prima cassetta. Il quartetto suona un indie rock distorto e sbilenco, nelle cui ritmiche talora emergono influenze di Captain Beefheart ("Thinker's crawl"), nel cui sound graffiante ma non particolarmente aggressivo si odono influenze di post punk spiritualmente legate alla vena caustica dei Fall e alla paranoia dei PIL, come anche dello acid rock più distorto e grezzo.

l' originale ormai rara stampa, copertina (co lievi segi di invecchiameto) senza barcode, etichetta custom in bianco e nero, catalogo HS951233; coproduzione tra le etichette romane Helter Skelter e Misty Lane, il primo dei due albums della eccellente garage punk band di Mestre, puro eccitante 60's Farfisa garage sound del gruppo attivo dal 1991 ed autore gia' di una cassetta autoprodotta nel 1992 e nel 1993 del 7" "Out of my mind" (su Tortilla), e poi dopo questo primo album del 7" "Sailing Ship" su Detour (1996) e dell' album "In A Forbidden Place" su Tortilla, nel 1997. Tra i brani, una sola cover, una riuscitissima "I Want Love" dei Sunsets, gia' interpretata dai grandi Sick Rose. Apprezzatissima anche all' estero, la band e' stata capace come poche altre di rinverdire i fasti della scena neo-60's italiana degli anni '80.

l' originale ormai rara stampa, copertina senza barcode, etichetta "custom" in bianco e nero, coproduzione tra le etichette romane Helter Skelter e Misty Lane, il primo dei due albums della eccellente garage punk band di Mestre, puro eccitante 60's Farfisa garage sound del gruppo attivo dal 1991 ed autore gia' nel 1993 del 7" "Out of my mind" (su Tortilla), e poi dopo questo primo album del 7" "Sailing Ship" su Detour (1996) e dell' album "In A Forbidden Place" su Tortilla, nel 1997. Tra i brani, una sola cover, una riuscitissima "I Want Love", gia' interpretata dai grandi Sick Rose. Apprezzatissima anche all' estero, la band e' stata capace come poche altre di rinverdire i fasti della scena neo-60's italiana degli anni '80.

l' originale stampa (label bianca con scritte nere e logo Hate bianco e nero in basso, foro centrale piccolo, catalogo URLO046/19), pressata in mille copie ed originariamente allegata al numero 12 anno IV di Urlo (che conteneva anche il numero 2 della fanzine Hate ed un secondo 7'' con brani delle Bobsled), storica fanzine/rivista fondata nei primi anni '80 da Vittorio Amodio, e dedicata pressoche' interamente al rock italiano. La fanzine e' qui mancante. Questo ep contiene sulla prima facciata due brani degli Space Cowboys, ''Cosa c'e' di strano'' e ''Nel cielo'', gruppo dell'area di Bergamo formatosi nel 1988 che pubblico' solo questo 7'' (aggressivo incrocio fra garage e protopunk cantato in italiano), mentre sulla seconda facciata trovano spazio due canzoni dei genovesi Anticorpi, attivi dal 1993, anch'essi autori di questo solo 7'' con i brani ''A sud di nessun nord'' e ''Nel cuore della notte'', anthemico pop rock chitarristico non lontano dagli ultimissimi Husker Du.

ristampa del 2018, corredata di codice per il download digitale del disco, copertina pressoche' identica a quella della prima rara tiratura, nella sua versioen "regolare", multicolorata sul fronte e sul retro, completa di inner sleeve. Pubblicato nel febbraio del 1991 dalla Fire in Gran Bretagna, dove giunse al 46° posto in classifica, ''Recurring'' e' l'ultimo album del gruppo inglese, uscito dopo ''Playing with fire'' (1989). Il disco, piu' che un vero album degli Spacemen 3, e' uno split che vede in effetti gli Spiritualized, che suonano al completo sulla seconda facciata, e Sonic Boom, che suona sulla prima; nonostante questo il lavoro e' uno tra i migliori, per grande parte della critica il migliore, del gruppo inglese, con atmosfere di grande intensita' sospese tra il minimalismo cosmico di Jason Pierce e il pop cosmico elettronico di Sonic Boom. Contiene il brano ''Big city (everybody i know can be found here)'', della durata di dieci minuti, e nell'insieme dimostra come il sodalizio tra i due, oramai giunto alla fine, non abbia incrinato la comune visione musicale che si completa perfettamente anche partendo da presupposti diversi, oltreche' preannunciare gli indirizzi musicali che Pierce e Sonic avrebbero preso nei loro progetti successivi: colpisce infatti, per nel comune approccio etereo e minmalista, la diversita' della facciata di Sonic, con influssi indie pop ed elettronici, da quella di Jason, piu' spirituale e narcotica oltreche' carica di riferimenti al blues, seppure trasfigurato da una moderna psichedelia. Uno dei piu' importanti gruppi underground inglesi successivi alla fase del post punk, gli Spacemen 3 si formano a Rugby in Inghilterra nei primi anni '80. La loro musica, che si rivelera' assai influente su quella dei due decenni successivi, prendeva spunto da una miriade di musicisti diversi, che erano tuttavia accomunati da un'estetica minimale, ''il meno e' di piu''' (less is more), dagli Who al blues di John Lee Hooker, dal krautrock agli Stooges ed ai Velvet Underground, dall'avanguardia minimalista ai Rolling Stones. La loro musica, che ostentava orgogliosamente le proprie influenze, divenne a sua volta innovativa ed originalissima, con il suo suo intreccio fra noise psichedelico, soul/blues minimale, garage futuristico, ipnosi minimalista e melodie celestiali per quanto spesso sprofondate nella malinconia. Dalle loro ceneri nacquero progetti di rilievo come Spiritualized ed E.A.R.

si tratta di uno split tra due progetti paralleli dei Sebadoh, sparkalepsy e' il chitarrista/bassista Jason lowestein, qui' con 2 brani. Unconvinced e' il batterista (del momento) Bob Fay e Anne Slinn, 4 brani per loro, il tutto in puro lo-fi!

Vinile pesante di colore nero, inner sleeve con foto e testi. Ristampa del 2019 ad opera della BMG, rimasterizzata e pressoché identica alla rara e ricercata prima tiratura. Originariamente pubblicato nel novembre del 1994 dalla Logic, giunto al 150esimo posto in classifica nel Regno Unito e non entrato in classifica negli USA, il sedicesimo album, successivo a "Interior design" (1988) e precedente "Plagiarism" (1997). A circa sei anni di distanza dal precendete lp, i fratelli Mael ritornano alla grande con un album che abbraccia le nuove sonorità dance elettroniche come la techno, sposandole al fine gusto pop degli Sparks; del resto il gruppo non era nuovo ad interazioni con la dance music, avendo già collaborato con Giorgio Moroder, il quale produsse alcuni dei loro album, come "No. 1 in heaven" (1979) e "Terminal jive" (1980). "Gratuitous sax & senseless violins" fu inciso dai soli fratelli Mael, senza il supporto di altri muscisti, ed è dominato dalle trame melodiche e percussive elettroniche di Ron Mael, ora lente, notturne ed avvolgenti, ora frenetiche e danzerecce, e dalla voce vellutata ed eterea del fratello Russell. Ne furono tratti quattro singoli, fra i quali "When do I get to sing 'My way'", una hit nei clubs statunitensi. Gli Sparks sono un gruppo americano nato per iniziativa dei fratelli Ron e Russell Mael nel '68 a Los Angeles, autori nel '71 di un album a nome Haflnelson prima di cambiare nome in Sparks, presto trasferitisi in Inghilterra. Senz'altro il disco più rappresentativo ed importante degli Sparks, "Kimono My House" (1974), è considerato un capolavoro heavy pop ed ha raggiunto lo status di classico. La loro eclettica musica, in cui inizialmente si avvertivano elementi glam e power pop, si evolverà in seguito toccando anche sonorità elettroniche e disco.

Rara ristampa USA del 2011 su 625 Thrashcore, nella versione in vinile di colore giallo, pressata in 750 copie, e con artwork completamente diverso rispetto alla prima tiratura; copertina in cartoncino grezzo ripiegato attorno al disco, con artwork serigrafato e senza barcode, inserto con foto e testi, label custom a colori con artwork diverso su ciascuna facciata. Originariamente pubblicato nel luglio del 1996 dalla Sound Pollution negli USA, il secondo album, successivo a "Dwarf jester rising" (1994) e precedente "Crush kill destroy" (1999). "La revancha" è una cavalcata assurda nel parossismo sonico, con ritmiche pestone e vorticose che improvvisamente procedono a singhiozzo, cantato maniacale e feroce, partiture chitarristiche e ritmiche articolate e tecnicamente assai più complesse del tipico hardcore punk, addirittura percorse da venature jazzate ed illuminate da fugaci lampi hip hop; tutto è talmente estremo, anche e soprattutto nei testi, brevi e pieni di bizzarri riferimenti alla cultura pop come all

EP in formato 7" a 33 giri, prima rara stampa USA, nella versione in vinile nero (che assume colore ambrato se posto controluce), copertina ripiegata attorno al disco, senza barcode, con i testi di alcuni brani sul lato interno, e con il logo degli Spazz sul fronte in caratteri neri, e non bianchi su campo nero, label custom in bianco e nero con artwork diverso su ciascuna facciata, foro centrale piccolo, catalogo B030 / RH22, groove message "everyone loves a banjo" sul lato A e "...the other white meat" sul lato B. Pubblicato nel 1996 negli USA dalla Bovine / Rethoric, entrambe etichette di Madison, Wisconsin, lo split 7" fra due devastanti bands come gli Spazz, alfieri del powerviolence, ed i Brutal Truth, band fra grindcore e metal estremo. Tre brani per ciascun gruppo: gli Spazz propongono "Spazz Vs. Mother Nature", bizzarro hardcore estremo con una coda melodica guidata dal banjo (!), "Nuge On A Stick" e "Donger", due episodi più tipicamente pestoni; i Brutal Truth suonano "Pork farm", la cover dei Die Kreuzen "Rumours" e "Foolish bastard", con un sound vorticoso, apocalittico e violentissimo. Gli Spazz sono stati uno dei gruppi di punta del movimento powerviolence degli anni '90. Il gruppo di Redwood City, California, attivo fra il 1992 ed il 2000, era composto da Chris Dodge, Dan Bolleri e Max Ward, i quali si avvalevano anche di collaboratori come Alex Yeoung (al sassofono ed al microfono nel loro secondo album "La revancha" del 1996). La loro musica frenetica, tecnicamente impegnativa, violentissima ma anche percorsa da una vena ironica, e talora contaminata da generi "lontani" come l' hip hop, si materializzò in tre album, "Dwarf jester rising" (1994), "La revancha" (1996) e "Crush kill destroy" (1999), oltre che in numerosi singoli ed EPs. Max Ward è anche il fondatore della label 625 Thrashcore ed è stato membro di vari gruppi della Bay Area californiana di orientamento grindcore e hardcore estremo; il bassista Chris Dodge ed il chitarrista Dan Bolleri hanno a loro volta numerose esperienze con vari gruppi nella loro carriera. Uno dei gruppi piu' originali del panorama metal americano degli anni '90, i Brutal Truth si formano a New York nel 1992 su impulso del bassista Dan Ilker, ex Anthrax ed in quel periodo ancora membro dei Nuclear Assault. Il suo nuovo gruppo sfugge alle etichette di genere, con una musica indubbiamente metal ma che incorpora elementi di diversi stili, dal death al black metal ed al grindcore, dal metal lento allo hardcore piu' feroce. Il primo album ''Extreme conditions demand extreme responses'' esce nel 1992, seguito nel 1994 da ''Need to control''; quindi vedono la luce il mini ''Kill trend suicide'' (1996) ed il terzo album ''Sounds of the animal kingdom'' (1997), prima dello scioglimento del gruppo avvenuto nel 1998.

prima stampa USA, nella versione normale "Hi-fi" (fu pressata pressoché contemporaneamente una rara versione "low-fi" dell'album, uscita su Mind Cure con copertina diversa), vinile doppio, copertina (con moderati segni di invecchiamento) apribile senza barcode e con distribuzione Matador sul retro, label custom con artwork a colori diverso su ciascuna delle quattro facciate, catalogo SCAT39. Pubblicato nel gennaio del 1995 dalla Scat negli USA, il secondo album dei Thee Speaking Canaries, successivo al molto raro e semisconosciuto "The joy of wine" (1992) e precedente "Life-like homes" (1998). Un sorprendente lavoro di sintesi fra le influenze di un famoso gruppo metal come i Van Halen (di cui vengono qui coverizzati due brani, "Secrets" e "Gone bad", la tensione e la potenza spigolosa del post rock chitarristico espresso in certi lavori dei Don Caballero, l'aggressività del punk e del post hardcore e la dissonanza del noise rock, "Songs for the terrestrially challenged" è un ascolto non facile ma molto intenso, che vive su di un delicato equilibrio fra underground ed influenze "classiche" (ascoltiamo anche una cover di "So glad", composta dal blues Skip James, e resa famosa in cambito rock dalla cover che ne fecero i Cream negli anni '60). Gruppo di Pittsburgh, Pennsylvania, gli Speaking Canaries sono un gruppo guidato fin dai primi anni '90 da Damon Che, che qui canta e suona la chitarra elettrica, ma che è più conosciuto come il batterista dei Don Caballero, anch'essi da Pittsburgh, e fra i massimi alfieri americani del post rock degli anni '90; Che porta avanti il suo progetto Speaking Canaries contemporaneamente alla sua militanza nell'altra band, alla quale fornisce il potentissimo e spigoloso apporto percussivo, mentre qui assume il ruolo di frontman. Accompagnato dal bassista Noah Leger e dal batterista Karl Hendricks, Damon Che propone con il suo progetto una musica tanto spiazzante nella sua ricetta quanto potente e trascinante: influenze di un popolare gruppo metal come i Van Halen, i cui brani vengono talora interpretati con grande originalità dagli Speaking Canaries, vengono amalgamate con l'aggressività strumentale e vocale del punk e del protopunk, con le abrasive dissonanze del noise rock, il tutto espresso con una cifra tecnica superiore a quella del tipico gruppo indie rock. Dopo aver pubblicato un rarissimo album d'esordio, "The joy of wine", pressato in mille copie nel 1992, il gruppo lascia il segno con il secondo "Songs for the terrestrially challenged" (1995), seguito nel 1998 da "Life-like homes"; ulteriori album escono nei primi decenni del nuovo secolo.

Prima stampa inglese, copertina liscia completa di iner sleeve in cartoncino spesso sagomato su di un lato, etichetta rosa e celeste con grande zero centrale rosa con scritte bianche e con scritte brani bianche su sfondo nero il lato A, rosa con un otto grande celeste con scritte bianche e con scritte brani bianche su sfondo nero, 12" pubblicato in Inghilterra nel 1992, prodotto da Steve Mack (cantante dei That petrol emotion) e da Jason Pierce (Spaceman 3), contiene i seguenti brani: "Will it hurt?/ If I touch the sun", "Lullaby" e "Futures past", caratterizzzati da un pop psichedelico con influenze Juses & mary chain, shoegazers, paysley underground e garage

Prima stampa usa, copertina lucida, etichetta nerogrigia con scritte nere, Lp, pubblicato negli States nel 1996, prima di "Uptight", il primo album del quartetto di New york, con un suono lo-fi, che fonde continuamente elementi rockabilly, blues, noise, surf e punk con testi bizzarri e stravaganti, spesso parlati anche con effetto megafono, o cantati in maniera ritmica, mai melodica. Band newyorkese, formata nel 1995 dal cantante Ron Ward, dal chitarrista, organista e sassofonista Matt Verta-Ray, dalla bassista Ali Smith e dal batterista Martin Owens; dopo la relizzazione , fra il 95 e il 96, di 2 Ep, pubblicano l'esordio su Lp, "Cinema" nel 96, dopo cui segue un periodo di inattivit…, interrotto con "Uptight" nel 2000. Il chitarrista Verta-Ray forma, insieme a John Spencer, la band di rockabilly Heavy trash, nei primi anni del nuovo millennio.

minialbum in formato 10", prima stampa, nella versione in vinile nero, pressata in 700 copie, riconoscibile rispetto alla seconda tiratura del 1998 per la presenza del timbro Siae sull' etichetta e l' assenza dell' adesivo Siae bianco e rosso sul retrocopertina, copertina (con moderati segni di invecchiamento) in cartoncino lucido senza barcode, etichetta in bianco e nero, catalogo HATE2, inserto apribile; il bellissimo 10" pubblicato in esclusiva per l' etichetta italiana Helter Skelter, dalla favolosa punk rock band di San Diego (nella California del sud) guidata da Mike Spent, che gia' aveva guidato in una sua prima incarnazione la band molti anni addietro, fino allo scioglimento nel 1982. Ricomparsi nel 1993 con un singolo su Incognito Records che aveva rinverdito i fasti del miglior punk rock americano, ed i cui due brani "Emotional Wreck" e "Last Years Heroes" sono qui inclusi, giunsero nello spazio di un paio d'anni e dopo un paio di altri singoli, su invito della etichetta italiana del mai troppo lodato Pierluigi Bella, a questo 10" (registrato tra il 1993 ed il 1995) dal contenuto davvero esplosivo: 8 brani imperdibili per gli appassionati del punk rock americano, seguendo le coordinate che, partendo dalla Detroit degli Stooges e passando per la New York dei Ramones o dei Testors che spesso gli Spent Idols ricordano, giunge dritta fino alla California del 78, quando dopo le prime schermaglie punk e prima dell' avvento dell' hardcore si venne affermando un punk rock grezzo ed essenziale, essenzialemnte ed inequivocabilmente rock'n'roll. Dopo altri pochi singoli e due albums, Mike Spent formo' i N.Y.Whores.

Prima rara stampa, pressata solo in Italia, qui nella versione in vinile nero (pressata in 776 copie; 24 copie furono pressate in vinile verde), copertina (con alcuni segni di usura) senza barcode, label bianca e nera con scritte nere e logo Hate Records bianco in alto, catalogo HATE5, groove message "1996 – rn'r swindle" su entrambi i lati. Pubblicato nell'ottobre del 1996 dalla romana Hate, il secondo dei loro due dischi per questa label, successivo al mini a 10" "Punk rock!" (1995). "You live, you die!" contiene dodici brani registrati in tre diverse date in tre diversi studi fra il febbraio del 1995 ed il marzo del 1996, quasi tutte covers (solo due pezzi sono composizioni originali) di pezzi gente come Richard Hell & the Voidoids, Heartbreakers, New York Dolls, Avengers, Maniacs, Art Attacks, Cherry Vanilla e persino Monkees (!), tutti suonati con un approccio grezzamente punk'n'roll, sporco e stradaiolo. Questa la scaletta: "Love Comes In Spurts", "The Punk", "Chinese Rocks", "Born To Lose", "Stepping Stone", "Chatterbox", "You Don't Break My Heart", "I Ain't Gonna Be History", "Frankenstein's Heartbeat", "Chinese Suicide", "Second To None", "1, 2, 3". Gli Spent Idols sono una favolosa punk rock band di San Diego (nella California del sud) guidata da Mike Spent, che gia' aveva guidato in una sua prima incarnazione la band molti anni addietro, fino allo scioglimento nel 1982. Ricomparsi nel 1993 con un singolo su Incognito Records che aveva rinverdito i fasti del miglior punk rock americano, "Emotional Wreck / Last Years Heroes", giunsero nello spazio di un paio d'anni e dopo un paio di altri singoli, su invito della etichetta italiana Hate Records del mai troppo lodato Pierluigi Bella, a realizzare il 10" "Punk rock" (registrato tra il 1993 ed il 1995), seguendo le coordinate che, partendo dalla Detroit degli Stooges e passando per la New York dei Ramones o dei Testors che spesso gli Spent Idols ricordano, giunge dritta fino alla California del 78, quando dopo le prime schermaglie punk e prima dell' avvento dell' hardcore si venne affermando un punk rock grezzo ed essenziale, essenzialmente ed inequivocabilmente rock'n'roll. Dopo altri pochi singoli ed alcuni albums, "You live, you die" (1996), "Spent city rockers" (edito solo in Giappone nel 1996), "Hughs und kisses / Tonite!" (1996, metà in studio e metà live), Mike Spent formo' i N.Y. Whores.

Prima stampa, realizzata in esclusiva dalla italiana Mad Driver, copertina (con arwork curato dal grande Darren Merinuk) lucida fronte retro senza barcode e con la title track erroneamente riportata come "Crimes againsts humanity" nella scaletta sul retro, label bianca con banda orizzontale nera al centro, logo Mad Driver Records bianco e nero in alto, catalogo MDR08. Pubblicato nel 1998 dalla italiana Mad Driver, il quinto album, uscito nello stesso anno di "Thinkin 'bout you" e precedente "Undressed to kill" (2000). Il trio americano suona qui tredici sferzanti episodi di fusione fra il garage più duro e crudo ed un travolgente punk'n'roll: propulsivi, sulla spinta di una ritmica grezza e pestona, i loro brani hanno un approccio cattivo e stradaiolo nei primitivi accordi chitarristici, ed un cantato che porta all'estremo confine con il punk il tipico stile da "ragazzino cattivo" del garage. Gli Spider Babies sono una garage trash e punk'n'roll rock band di Portland / Molalla, Oregon. La loro musica è un crudo mix di garage dai richiami anni '60 e punk. Caratterizzati dalle loro chitarre Vox e da un suono carico di fuzz, iniziano nel 1992 dopo lo scioglimento degli Undertakers, nei quali alcuni di loro militavano. Dopo aver pubblicato diversi 7", nel 1995 esce il primo album, "All Fucked up", seguito nel 1996 da "Web of Hate", nel 1997 da "Adventures in sex! And violence", nel 1998 da "Thinkin 'bout you" e "Crimes against humanity", e nel 2000 da "Undressed to kill"; dopo molti cambi di formazione il gruppo si sciogliera' nel 2003. La loro storia però non sembra finire lì, poiche circa dieci anni dopo ritornano con un nuovo album, "The twenty year war" (2012).

l' originale stampa inglese, copia con moderati segni di invecchiamento su copertina e vinile, etichetta grigia e marroncina, catalogo COOK030. Pubblicato in Inghilterra ed Irlanda nel 1990 dopo ''Out of the air'' (1988) e prima di ''Pipedreams'' (1991), il terzo album solista, registrato con l' aiuto tra gli altri del grande ex-Planxty Christy Moore, gia' fondatore degli stessi Moving Hearts in cui aveva militato Spillane. L' ampia formazione, elettroacustica, e' alle prese con evocative tracce, divise tra brani originali e traditionals, in cui il folk irlandese e' rivisitato in chiave moderna, con un approccio solo in alcuni casi decisamente rock, e piu' spesso fiero di riallacciare i suoi legami con la tradizione, sebbene in una veste per nulla nostalgica. Allo scioglimento dei Moving Hearts, Davy Spillane pubblica nel 1987 il suo primo album solista ''Atlantic Bridge'', che mette in luce le connessioni tra musica celtica e bluegrass. Il disco e' seguito da ''Out of the air'', ''Shadow Hunter'' e ''Pipedream''. Nel 1991, Spillane collabora con l' ex-Bothy Band Andy Irvine per registrare lo splendido ''East Wind'', e nello stesso anno esce ''Place Among the Stars'', che vede come ospiti Marie Brennan dei Clannad e Steve Winwood. La sua carriera si svolge in parallelo anche come musicista di studio: suona infatti con Kate Bush, Van Morrison, Elvis Costello ed Emmylou Harris. Nel 1998 Spillane sara' con Bryan Adams e aprira' il suo studio di registrazione, chiamato Burrenstone Studios, a Dublino.