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Bring me the horizon
Sempiternal
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2013 rca / sony
indie 2000
indie 2000
Copertina apribile, con piccolo adesivo di presentazione sul fronte, completa di libro/inserto costituito da 12 pagine. Pubblicato dalla Rca, nella primavera 2013, dopo "There is a hell believe me I've seen it. There is a heaven let's keep it a secret" (10), il quarto album, giunto alla posizione n.3 in Uk e allla n.11 del Billboard. Senza il chitarrista Jona Weinhofen (I Killed the Prom Queen) e prima partecipazione per il tastierista Jordan Fish (Worship) in un lavoro che, pur mantenendo le coordinate heavy metal-core, si apre verso elettronica, dance e ambient. Prodotto da Terry Date (lo stesso di "White Pony" dei Deftones) vive di riffs pesanti e di cori epici che si miscelano con tastiere, sintetizzatori ed elettronica, in svolazzi atmosferici e soluzioni melodiche orecchiabili dai toni sofferti, intensi e catartici. Riferimenti ai Lostprophets e Rammstein. I Bring the Horizon sono un band metal/death-core inglese, basata a Sheffield, Yorkshire, caratterizzata da uno stile eclettico, in un metal alternativo sempre piu' aperto a soluzioni non canoniche. Il debutto giunge nrl 2006 con "Count your blessings", cui succedono "Suicide reason" nel 2008, "There is a hell believe me I've seen it. There is a heaven let's keep it a secret" nel 2010 e "Sempiternal" nel 2013.
Brown clarence "gatemouth"
Standing my ground
Lp [edizione] ristampa stereo ita 1989 alligator / de agostini
[vinile] Excellent [copertina] Excellent blues rnr coun
[vinile] Excellent [copertina] Excellent blues rnr coun
Copia ancora incellophanata, ristampa italiana del 2018, originariamente allegata al numero 100 della collana quattordicinnale "Blues in vinile" edito dalla De Agostini, vinile da 180 grammi, copertina senza barcode, label verde con scritte banche e nere e logo Alligator bianco e verde in alto, catalogo AL4779, scritta "MPO" stampigliata sul trail off di entrambi i lati. Originariamente pubblicato ne 1989 dalla Alligator, dopo "Real life" (1986) e prima di "No looking back" (1992), questo apprezzato lavoro di Brown fu inciso con un folto gruppo di collaboratori presso gli studi Ultrasonic di New Orleans e Southlake di Metaire, Louisiana, e co-prodotto dall'autore con Jim Bateman. "Standing my ground" è un lavoro eclettico, in cui Gatemouth esprime il ricco bagaglio della sua formazione musicale e delle sue influenze, integrando con il blues elementi jazz, country e persino zydeco (nel brano appunto intitolato "Lousiana zydeco"), e dimostra la sua abilità con i più diversi strumenti, suonando violino e chitarra, ma anche pianoforte (in "Never unpack your suitcase") e batteria (in "She walks right in"); Brown si discosta dai caratteri del classico delta blues, mantenendosi più vicino al ricco stile della natia Louisiana. Sette dei nove brani in scaletta sono frutto della sua penna. Questi i brani presenti: "Got My Mojo Working", "Born In Louisiana", "Cool Jazz", "I Hate These Doggone Blues", "She Walks Right In", "Leftover Blues", "Louisiana Zydeco", "What Am I Living For", "Never Unpack Your Suitcase". Clarence ''Gatemouth'' Brown, chitarrista, violinista e cantante, nacque nel 1924 a Vinton in Louisiana, ma si sposto' presto in Texas e crebbe in un ambiente musicale in cui la tradizione afroamericana si mischia tranquillamente con lo hillibilly e lo zydeco. Inizio' con il violino ed in seguito si dedico' alla chitarra. Le incisioni delle sue prime due sessioni per la Peacock, con brani quali ''I Live My Life'', ''Boogie Rambler'' e ''Justice Blues'', sono considerate parte fondamentale dell'intera storia dello r'n'b. Il suo e' uno stile dal linguaggio decisamente abrasivo e dalle dense sonorità, e mantiene un forte eclettismo, padroneggiando diversi linguaggi musicali ''roots'', e non solo il blues. Non ha mai riscosso un pieno successo commerciale anche se nel 1981 ha ricevuto il Grammy Award per l'album ''All Right Again''.
Brubeck dave quartet
Time out (1 track bonus)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1959 jazz wax
jazz
jazz
ristampa in vinile 180 grammi, rimasterizzata con sistema DDM (Direct Metal Mastering), copertina pressoche' identica sul fronte alla prima rara tiratura, retro con note e foto supplemantari, ed una traccia bonus aggiunta per l' occasione: "Audrey", registrata il 12 ottobre del 1954 con Paul Desmond, Bob Bates e Joe Dodge. Il celeberrimo album pubblicato nel 1959 dalla Columbia, inciso a New York in tre sessioni, il 25 giugno, il primo luglio ed il 18 agosto del 1959 con formazione a quattro composta da Dave Brubeck (pianoforte), Paul Desmond (sax alto), Gene Wright (contrabbasso) e Joe Morello (batteria). Prodotto da Teo Macero, questo album e' probabilmente il piu' famoso fra quelli pubblicati dal quartetto di Brubeck; considerato da molti uno dei massimi capolavori del grande pianista, "Time out" fu un grande successo commerciale, nonostante l'utilizzo di soluzioni sperimentali per il jazz, in particolare i tempi irregolari, esemplificati nel 5/4 della famosissima "Take five", qui inclusa, uno dei brani piu' famosi della storia del jazz; ma vale la pena citare anche "Blue Rondo a la Turk", anch'essa famosissima, che apre il disco avvolgendo immediatamente l' ascoltatore in quelle atmosfere rilassate e leggere, ma mai banali, fascinosissime e talora vagamente esotiche, che caratterizzano questo capolavoro, raggiungendo un raro equilibrio fra fruibilita' e sperimentazione. Il pianista californiano Dave Brubeck e' considerato uno dei massimi pianisti del jazz. La sua opera e' apprezzata, oltre che per la qualita' delle musiche, per le innovazioni che ha introdotto nel jazz, in particolare quelle riguardante i tempi; L'utilizzo di tempi irregolari come il 5/4, allora inconsueti per il jazz, non impedi' peraltro a Brubeck di creare lavori ampiamente apprezzati dal pubblico. Particolarmente rilevante nella sua carriera e' l'attivita' con il Dave Brubeck Quartet, iniziata nel 1951 in compagnia del sassofonista Paul Desmond e durata fino al 1967; in seguito ha inciso anche con Gerry Mulligan.
Brubeck dave quartet
Time out / time further out
lp2 [edizione] ristampa stereo uk 1959 cbs
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
[vinile] Excellent [copertina] Excellent jazz
doppio album, ristampa inglese della fine degli anni '70 del doppio lp uscito per la prima volta nel 1976, a raccogliere in una unica confezione gli albums "Time Out" (1959) e "Time Further Out" (1961), copertina apribile, etichetta arancio e gialla a sfumare, con frecce a sinsistra, "Made in England" in basso, label code "LC0149 a destra, catalogo CBS22120. Di seguito le rispettive note:
"TIME OUT": Il celeberrimo album pubblicato nel 1959 dalla Columbia, inciso a New York in tre sessioni, il 25 giugno, il primo luglio ed il 18 agosto del 1959 con formazione a quattro composta da Dave Brubeck (pianoforte), Paul Desmond (sax alto), Gene Wright (contrabbasso) e Joe Morello (batteria). Prodotto da Teo Macero, questo album e' probabilmente il piu' famoso fra quelli pubblicati dal quartetto di Brubeck; considerato da molti uno dei massimi capolavori del grande pianista, "Time out" fu un grande successo commerciale, nonostante l'utilizzo di soluzioni sperimentali per il jazz, in particolare i tempi irregolari, esemplificati nel 5/4 della famosissima "Take five", qui inclusa, uno dei brani piu' famosi della storia del jazz; ma vale la pena citare anche "Blue Rondo a la Turk", anch'essa famosissima, che apre il disco avvolgendo immediatamente l' ascoltatore in quelle atmosfere rilassate e leggere, ma mai banali, fascinosissime e talora vagamente esotiche, che caratterizzano questo capolavoro, raggiungendo un raro equilibrio fra fruibilita' e sperimentazione.
"TIME FURTHER OUT": Originariamente pubblicato nel 1961 dalla Columbia, inciso a New York in cinque sessioni, il 3, il 15 ed il 25 maggio, ed il 2 e l'8 giugno del 1961, con formazione composta da Dave Brubeck (pianoforte), Paul Desmond (sax alto), Gene Wright (contrabbasso) e Joe Morello (batteria). L'apprezzato seguito del suo capolavoro ''Time out'' (1959), e' un disco che sviluppa le innovative concezioni di quell'album, attraverso notevoli intrepretazioni e ritmiche che vanno da 5/4 ai 9/8, ma la particolarita' delle soluzioni ritmiche convive con un approccio melodico lirico ed accessibile, grazie al languido e soave sax di Desmond ed all'elegante piano del leader. Questa la scaletta: ''It's a raggy waltz'', ''Bluette'', ''Charles matthew hallelujah'', ''Far more blue'', ''Far more drums'', ''Maori blues'', ''Unsquare dance'', ''Bru's boogie woogie'', ''Blue shadows in the street''. Il californiano Dave Brubeck e' considerato uno dei massimi pianisti del jazz. La sua opera e' apprezzata, oltre che per la qualita' delle musiche, per le innovazioni che ha introdotto nel jazz, in particolare quelle riguardante i tempi; L'utilizzo di tempi irregolari come il 5/4, allora inconsueti per il jazz, non impedi' peraltro a Brubeck di creare lavori ampiamente apprezzati dal pubblico. Reso popolare dalla hit "Take Five" e dalla sua eclatante versione di "Cielito Lindo", Dave Brubeck ha impersonificato le pulsioni piu' colte del jazz bianco degli anni '50. Di lui si distinguono fondamentalmente tre fasi della carriera: la prima, molto breve, e' quella che, dopo gli studi sotto la guida di Darius Milhaud e di Arnold Schonberg, lo porta a quel risultato decisamente originale che e' la musica registrata con il suo ottetto a San Francisco nel '46, vera e propria anticipazione di tutto lo stile West Coast. Questo spirito di ricerca non ha pero' seguito nella sua vita artistica e, dopo una breve seconda fase, caratterizzata da alcune incisioni con un trio pianistico, la parte piu' consistente della sua produzione, iniziata nel 1951 e durata fino al 1967, appartiene al fortunato quartetto con il sassofonista Paul Desmond, il cui stile "cool" (fresco, composto, disimpegnato) diviene rapidamente la formula stabile e vincente della loro unione artistica; in seguito ha inciso anche con Gerry Mulligan.
Brugnolini sandro
Overground (ente provinciale per il turismo di trento)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1970 sonor music ed.
soundtracks
soundtracks
Bella ristampa del 2024, limitata in 500 copie, copertina cartonata senza barcode, pressoche' identica alla prima enormemente rara tiratura, nella sua versione con dicitura "Ente provinciale per il turismo di Trento" (edizione all' epoca distribuita a scopo promozionale), dell'album originariamente pubblicato dalla Sincro nel 1970 in Italia. Sandro Brugnolini, musicista gia' attivo in ambito jazz con ensemble come i Modern Jazz Gang, e collaboratore musicale della RAI, compose le musiche di questo album, che vennero suonate da un gruppo composto da Giorgio Carnini (tastiere), Giovanni Tommaso (basso, effetti, futuro membro dei Perigeo), Silvano Chimenti (chitarra), Angelo Baroncini (chitarra) e Enzo Restuccia (batteria). Si tratta di un disco interamente strumentale, in cui il jazz e' solo uno degli ingredienti musicali, che vedono in preminenza un rock lisergico e spaziale in bilico fra psichedelia e prog e tocchi ''space lounge''; alcuni episodi, piu' astratti ed ostici, si avvicinano decisamente alla sperimentazione, mentre altri sono invece piu' melodici e sognanti, ma sempre all'insegna di sonorita' sospese nello spazio e cinematiche. Emergono qua e la' affinita' con il Frank Zappa di ''Hot rats'' (1969).
Brugnolini sandro
Superground
Lp [edizione] nuovo stereo ita 1969 four flies
soundtracks
soundtracks
copertina ruvida fronte retro, label custom rossa e viola, catalogo FLIES40. Pubblicato nel settembre del 2019 dalla Four Flies, questo album rende finalmente disponibili incisioni inedite effettuate nel 1969 e nel 1970 da Sandro Brugnolini, musicista gia' attivo in ambito jazz con ensemble come i Modern Jazz Gang, e collaboratore musicale della RAI, oltreche' autore dell'album di culto ''Overground'' (1970) e della colonna sonora del film ''Gli arcangeli'' (1964), considerata una delle primissime colonne sonore puramente jazz del cinema italiano. Questi brani furono incisi da Brugnolini con la collaborazione dei MARC 4, altra sigla di culto nella musica d'archivio italiana, ed evidenziano una volta di più una visione musicale ricca di sfumature alimentate dal vivace e contrastante clima dell'epoca, con elementi di rock lisergico e spaziale in bilico fra psichedelia e prog e tocchi ''space lounge'', r'n'b e funkeggianti, arrangiamenti elettroacustici che in alcuni brani non hanno niente da invidiare a molti gruppi rock underground della fine dei '60. Alcuni brani furono utilizzati per le sonorizzazioni del film d'animazione "Radice quadrata di tre" di Pino Zac. Questa la scaletta: "Sharon tate", "Villa polanski", "Malattia", "Kissing", "Hip now", "Lovable", "Petting", "Malattia 2", "Under funeral".
Bruni carla
Quelqu'un m'a dit (20th ltd)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 2002 universal
indie 2000
indie 2000
edizione limitata in vinile trasparetne, nuova edizione per il ventennale con libretto di foto inedite, copertina apribile, adesivo su cellophane. Il debutto della cantante e modella italiana relocatasi da bambina in Francia, già moglie dell'ex presidente Sarkozy. Un album di enorme successo fatto di ballate chitarra acustica e voce, cantato in francese, tra le quali la famosa "Quelqu'un m'a dit" che dà il titolo all'album e "Le ciel dans une chambre", cover della canzone Il cielo in una stanza di Gino Paoli. Album di enorme successo in Francia ed in Europa.
Brunori sas
A casa tutto bene (vin. azzurro)
Lp2 [edizione] nuovo stereo eu 2017 picicca
indie 2000
indie 2000
ristampa del 2020 in doppio album inciso su tre lati colorato azzurro, copertina apribile, inner sleeves, etichette custom. Chiuso il capitolo dei volumi – tre, gli album prodotti : “Vol Uno” (2009), “Vol. 2 – Poveri Cristi” (2011) e “Vol.3 – Il cammino di Santiago in taxi”(2014) - Brunori Sas (vero nome Dario Brunori) pubblica “A casa tutto bene” (2017) : "L'idea di mettere la casa nel titolo - spiega il cantautore cosentino - mi è venuta alla fine quando ho capito che il filo conduttore del disco era un persona che si rifugia un po' in casa, spaventata da tutto quello che succede fuori, ma allo stesso tempo sente la necessità di uscire di casa, di affrontare questo mondo, in cui proprio anche l'idea della casa ritorna spesso anche per creare paura: frasi come 'a casa nostra', 'a casa loro', 'rimandiamoli a casa' ricorrono spesso... Poi mi sembrava utile come metafora per rappresentare tutto quello che ci rende sicuri, che ci fa stare tranquilli e che invece se vogliamo avere una vita piena dobbiamo abbandonare per affrontare il mondo".
Il disco, registrato nella casa padronale di una vecchia masseria del 1100 e prodotto da Taketo Gohara, è la produzione – musicalmente - più matura di Dario Brunori: canzoni pop con che spaziano da trame sonore fatte da sintetizzatori, drum machine, loop ad arrangimenti orchestrali.
Brunori è nato a Cosenza nel 1977; pigro ed introverso fin dall'adolescenza, ha imparato a suonare la chitarra per sconfiggere la noia del piccolo paese dove viveva. Dopo essersi laureto in economia e commercio ed aver incominciato, per un breve periodo, a lavorare nel cementificio di famiglia, si dedica esclusivamente alla musica, fondando la band dei Blume, con cui realizza, nel 2006, l'LP, "In tedesco vuol dire fiore". Successivamente intraprende la carriera solista, che, con la pubblicazione dell'album "Vol.1", raggiunge un discreto successo, vincendo il Premio Ciampi come miglior album d'esordio. Nell'estate 2011, esce il secondo LP "Vol.2 - poveri cristi", cui succedono la colonna sonora "E' nata una star" (12) e il terzo "Il cammino di Santiago in taxi".
Buarque chico /ennio morricone
Per un pugno di samba
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1970 sony music
world
world
Vinile pesante. Ristampa del 2021 ad opera della Sony Music, con copertina non più apribile. Pubblicato nel 1970 dalla RCA Victor in Italia, questo raro e storico album vede due grandi, il cantautore brasiliano Chico Buarque de Hollanda ed il compositore italiano Ennio Morricone (che dirige l'orchestra), collaborare per dare luogo a un lavoro in cui convivono le languide melodie di musica popolare e tradizionale brasiliana, i discreti arrangiamenti orchestrali morriconiani, ed i testi di Buarque che trattano sia di temi sentimentali che socio-politici. Una delle figure principali della musica popolare Brasiliana, Chico Buarque de Hollanda e' considerato una delle sue voci piu' sensuali e profonde ed e' riuscito nella sua carriera, caso raro, a conseguire traguardi ragguardevoli di popolarita' e considerazione artistica. Una delle figure principali della musica popolare Brasiliana, Chico Buarque de Hollanda è considerato una delle sue voci più sensuali e profonde ed è riuscito nella sua carriera, caso raro, a conseguire traguardi ragguardevoli di popolarità e considerazione artistica. Nato a Rio de Janeiro in 1944, figlio dello storico Sergio Buarque de Holanda, ha vissuto a lungo anche in Italia quando era poco più di un ragazzo. Il suo stile nasce con il ''nuovo suono bossa nova'' di Joao Gilberto e debutta con il 45 giri ''Pedro Pedreiro'', al quale seguiranno innumerevoli composizioni anche scritte per la regina della bossa nova Nara Leao. Assai più tradizionalista degli aderenti al movimento ''tropicalia'' Caetano Veloso, Gilberto Gil, e Os Mutantes, nel 1968 comunque scrisse "La Roda Viva", commedia dai forti contenuti sociali e di denuncia, sullo stile di quelle del Living Theater: il regime dittatoriale ne proibì la messa in scena ed imprigionò Chico Buarque. Nel 1971 pubblica ''Construcao'', più distante dalla bossa nova e carico di riflessioni a sfondo sociale con uno stile musicale denso ed amaro, influenzato anche dal jazz che seguirà per tutto il resto della carriera. Fino al 1975 fu sottoposto ad una durissima censura che limitò le sue pubblicazioni: si calcola che il 70% dei suoi brani sia stato censurato, ma per più di trent'anni Chico Buarque è stato un artista di grande successo, più che popolare ed in perenne cambiamento, sicuramente una delle figure più rilevanti della cultura brasiliana del secolo scorso.
Buchanan roy
Live at rockpalast - hamburg 1985
LP2 [edizione] originale stereo ger 1985 mig
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Very good rock 60-70
Copia ancora incellophanata, la prima stampa vinilica del 2024, album doppio, copertina (con un leggero schiacciamento sull'angolo superiore destro) con barcode 885513903914, label nera con scritte bianche, loghi WDR, Rockpalast e Mig in alto, catalogo MIG90391 2LP. Per la prima volta disponibile in vinile grazie a questa edizione del 2024 ad opera della Mig, originariamente pubblicato quache anno prima in cd e dvd, questo album documenta il concerto dato da Buchanan alla Markthalle di Amburgo, Germania, registrato il 24 febbraio del 1985, pochi mesi prima dell'uscita dell'album "When a guitar plays the blues" (pubblicato nel luglio successivo), uno degli ultimi lavori in studio del grande chitarrista, che negli anni '80 aveva attraversato alcune difficoltà professionali a causa dell'affermarsi di nuove mode sulla scena musicale, ma che nella seconda metà del decennio tornò con un trio di album, a partire da quello sopracitato, prima della prematura scomparsa. Registrato per il programma televisivo tedesco Rockpalast, il concerto vede all'opera Buchanan (voce, chitarra) con John Steele (voce, chitarra, tastiere), Anthony Dunn (basso) e Marty Yule (batteria). Il maestro della Fender Telecaster si cimenta con una scaletta a base di blues e rock hendrixiano (due le cover di Jimi in scaletta, fra l'altro), in cui le sue eccelse trame chitarristiche sono al centro della scena, con un sound che a tratti rasenta il rock psichedelico, pur restando molto legato al blues. Questa la scaletta: "Thing In G (Short Fuse)", "Green Onions", "Roy's Blues (Roy's Bluz)", "Walk Don't Run", "Sweet Dreams", "Peter Gunn", "Blues In D (Blues Shuffle instrumental)", "Hey Joe", "Foxy Lady", "Messiah (Messiah Will Come Again)", "Night Train", "Linda Lou", "Wayfaring Pilgram". Proveniente da Ozark nello Arkansas, Roy Buchanan (1939-1988) e' considerato uno dei piu' grandi chitarristi del blues rock e, sebbene non sia mai diventato una superstar, il suo stile e' considerato influente su altri grandi chitarristi come Jeff Beck, Robbie Robertson della Band e Billy Gibbons degli ZZ Top. Stabilitosi giovanissimo a Los Angeles, studio' la chitarra blues con personaggi del calibro di Johnny ''Guitar'' Watson e Jimmy Nolen (collaboratore di James Brown), e nella seconda meta' degli anni '50 guido' gli Heartbeats, che suonarono come backing band del rocker Dale Hawkins. Si stabili' poi in Canada, dove fu per un breve periodo con gli Hawks di Ronnie Hawkins, che si evolveranno in seguito nella Band, e negli anni '60 si fece apprezzare come session man, ricevendo la stima di molti pezzi da novanta del rock dell'epoca. Debutto' finalmente come solista nei primi anni '70, realizzando nel corso del decennio alcuni apprezzati lp.
Buchanan roy
roy buchanan (1972 polydor)
Lp [edizione] ristampa stereo eu 1972 polydor / de agostini
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Copia ancora incellophanata, ristampa del 2023, rimasterizzata ed in vinile 180 grammi, distribuita nel circuito delle edicole spagnole nell' ambito della serie di pubblicazioni "Blues en Vinilo", copertina senza barcode, pressoche' identica alla prima rara tiratura. Pubblicato in Usa nell' agosto del 1972 dopo "Roy Buchanan & the snakestretchers" e prima di "Second Album", non entrato nelle classifiche Usa e non pubblicato all' epoca in Uk, il secondo album, esordio "uffciale" dopo l' autoprodotto primo rarissimo album, che era stato realizzato per la fantomatica etichetta Byoia e completamente autoprodotto, pubblicato quando gia' Buchanan era sotto contratto per la Polydor, stampato dal chitarrista dopo che la Polydor lo aveva rifiutato in quella originaria forma, il che spinse il chitarrista a farlo uscire privatamente sulla sua etichetta chiamata per l'occasione BIOYA, le cui iniziali sono un messaggio per la stessa Polydor - B(low) I(t) O(ut) Y(our) A(ss). Per ragioni contrattuali, quindi, il nome di Buchanan non figura sulla prima edizione di quell' esordio, che fu distribuito esclusivamente nei negozi "underground" ed ai concerti. Registrato con gli stessi musicisti dell' esordio (tra cui il chitarrista ritmico Teddy Irwin, gia' con Jake Holmes e Richie Havens, piu' tardi con Neil Young ed Elliott Murphy, tra gli altri), questo lp vede Buchannan eseguire anche in questo caso un mix di brani originali e covers, tra cui tra nuove incisioni di alcuni brani gia' nel primo album: "Sweet Dreams"di Don Gibson, "I Am A Lonsesome Fugitive" di Casey e Liz Anderson e l' originale "The Messiah Will Come Again", oltre a nuovi brani tra cui la cover di "Hey, Good Lookin'" di Hank Williams. Registrato e prodotto in maniera essenziale, questo debutto di Roy Buchanan per la Polydor e' un lavoro molto dalle atmosfere cupe e nebbiose, lascia largo spazio alle magistrali improvvisazioni alla chitarra solista di Buchanan, in una musica che mischia magistralmente country, blues e rock & roll, in uno stile chitarristico originalissimo crudo e senza alcuna concessione, pieno di idee e straordinario nelle esecuzioni, come nella strumentale "Sweet Dreams" o in "The Messiah Will Come Again", che rendono tra l' altro evidenti le influenze che Buchanan avra' sugli strumentisti della sua generazione, Jeff Beck in testa, che gli dedichera' "Cause We've Ended As Lovers" in "Blow By Blow". Lo stile di Buchan deve comunque a sua volta qualcosa a Michael Bloomfield, come in "John's Blues" o negli gli arrangiamenti orientalieggianti di "Pete's Blue", nello stile che lo stesso Bloomfield aveva a sua volta, mutuato dai leggendari Spike Drivers. Piu' vicine al country "I am a Lonesome Fugitive" e la rilettura da Hank Williams di "Hey, Good Lookin' ", con la magnifica voce di Chuck Tilley, ma il disco contiene altri episodi magnificenti, a cominciare da "The Messiah Will Come Again." lungo e tormentato capitolo in cui la Telecaster del chitarrista raggiunge uno dei suoi vertici strumentali assoluti, certamente uno dei capolavori assoluti della chitarra elettrica Americana dei primi anni '70. Grande ed eclettico chitarrista, nato in Arkansas ma sempre girovago, fu richiestissimo come sessionman sin dalla meta' degli anni '50 (fu con Dale Hawkins, Ronnie Hawkins, Ace Cannon) per l' abilita' con cui variava e mescolava generi diversi, come blues, country, folk e gospel; pare anche che i Rolling Stones abbiano cercato di averlo con loro. Abbandonate le scene nella prima meta' degli anni '80, dopo molte insistenze la label specializzata in Blues Alligator lo convinse a tornare alle incisioni, pubblicandone tre lavori acclamati dalla critica. Tutto sembrava tornato alla normalita' quando il 14 Agosto del 1988, alla vigilia di una lunga tournee europea, Buchanan venne arrestato dalla polizia locale a Fairfax, Virginia, per ubriachezza; poche ore dopo essere stato tradotto in cella, si impicco' con un filo elettrico nella prigione stessa.
Buckinghams
kind of a drag (ltd. yellow and gold smoke vinyl)
lp [edizione] nuovo mono usa 1966 culture factory
rock 60-70
rock 60-70
Ristampa del 2022, in mono, edizione limitata in vinile giallo e oro, copertina pressoche' identica alla prima rara tiratura, nella sua versione definitiva, con il brano "Summertime" e non piu' "I'm a Man", fascetta di presentazione ripiegata attorno alla costola. Pubblicato nel 1966 in una prima versione (soltanto in mono) che conteneva il brano "I'm A Man", quindi nel febbraio del 1967 in questa versione definitiva (uscita sia in mono che, per la prima volta, in stereo), che vede "Summertime" come quarto brano del lato B, il primo album, uscito prima di "Time and Charges". Prima di ammorbidire il loro sound successivamente al contratto con la Columbia, il gruppo di Chigago, Illinois, fece in tempo a realizzare questo album d'esordio capace di testimoniarne l' approccio piu' ruspante e garagey degli esordi, attraverso una serie di covers, tra cui la travolgente e distorta "Don't Want To Cry", il trascinante strumentale "Virginia Wolf", la fresca "I've Been Wrong", in puro stile "british invasion", "I'll Go Crazy" di James Brown ed "I Call Your Name" dei Beatles, ed una manciata di brani originali, ovvero le intriganti "Makin' Up & Breakin' Up" e "Love Ain't Enough", e soprattutto quella "Kind of A Drag" che, pubblicata su singolo, aveva avuto un enorme successo. Successivamente al contratto con la Columbia ammorbidirono progressivamente la loro musica, aprendosi anche a qualche influenza psichedelica. I due chitarristi Tufano e Giamarese pubblicarono come duo tre albums di piacevole rock tra il '73 ed il '77, raggiunti dal tastierista Marty Grebb che, scioltisi i Buckingams, aveva pure suonato nel primo album dei Lovercraft e nell' unico dei Fabulous Rhinestones.
Buckley jeff
Grace
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1994 legacy/columbia
indie 90
indie 90
ristampa pressochè identica all'originale. Pubblicato nell' agosto del 1994 dalla Columbia in Gran Bretagna, dove giunse al 50esimo posto in classifica, e negli USA, dove non entro' in classifica, ''Grace'' e' l' unico album non postumo di Jeff Buckley. Il cantautore californiano si cimenta con un rock d'autore dal sapore anni '70, accostato ai Led Zeppelin piu' quieti ed a Van Morrison, ma che a tratti riporta alla mente anche i Genesis di Peter Gabriel (in particolare quelli di ''The lamb''), forse una fonte di ispirazione meno evidente nella musica di Buckley. La sua voce ricorda peraltro a tratti piu' Robert Plant che il padre Tim, sebbene comunque assai personale. Musicalmente il disco consiste in un rock chitarristico dalle atmosfere cangianti, malinconiche, a tratti claustrofobiche, in brani dilatati, ora delicati ora potenti, che permettono a Jeff di esprimersi in tutta la sua straordinaria gamma espressiva, spesso sopra le righe ma sempre con una rara intensita'. Tra i brani riletture personalissime di "Lilac Wine" (vecchio classico interpretato da Eartha Kitt e "Hallelujah" di Leonard Cohen. Jeff Buckley e' stato un grande e sfortunato cantautore americano, scomparso nel 1997 a soli trent'anni, figlio del famoso ed altrettanto sfortunato Tim Buckley. Accostato da alcuni a Van Morrison ed a Robert Plant, dotato di una voce possente e di un canto evocativo ma stilisticamente distante da quello del padre Tim, una delle figure di culto dell'underground californiano degli anni '60, Jeff Buckley non ha potuto raccogliere appieno i frutti del suo talento a causa della precoce scomparsa per annegamento nel Mississipi, nei pressi di Memphis.
Buckley jeff
Grace (gold vinyl)
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1994 legacy/columbia
indie 90
indie 90
edizione limitata in vinile oro per celebrare il venticinquennale dell'uscita. Pubblicato nell' agosto del 1994 dalla Columbia in Gran Bretagna, dove giunse al 50esimo posto in classifica, e negli USA, dove non entro' in classifica, ''Grace'' e' l' unico album non postumo di Jeff Buckley. Il cantautore californiano si cimenta con un rock d'autore dal sapore anni '70, accostato ai Led Zeppelin piu' quieti ed a Van Morrison, ma che a tratti riporta alla mente anche i Genesis di Peter Gabriel (in particolare quelli di ''The lamb''), forse una fonte di ispirazione meno evidente nella musica di Buckley. La sua voce ricorda peraltro a tratti piu' Robert Plant che il padre Tim, sebbene comunque assai personale. Musicalmente il disco consiste in un rock chitarristico dalle atmosfere cangianti, malinconiche, a tratti claustrofobiche, in brani dilatati, ora delicati ora potenti, che permettono a Jeff di esprimersi in tutta la sua straordinaria gamma espressiva, spesso sopra le righe ma sempre con una rara intensita'. Tra i brani riletture personalissime di "Lilac Wine" (vecchio classico interpretato da Eartha Kitt e "Hallelujah" di Leonard Cohen. Jeff Buckley e' stato un grande e sfortunato cantautore americano, scomparso nel 1997 a soli trent'anni, figlio del famoso ed altrettanto sfortunato Tim Buckley. Accostato da alcuni a Van Morrison ed a Robert Plant, dotato di una voce possente e di un canto evocativo ma stilisticamente distante da quello del padre Tim, una delle figure di culto dell'underground californiano degli anni '60, Jeff Buckley non ha potuto raccogliere appieno i frutti del suo talento a causa della precoce scomparsa per annegamento nel Mississipi, nei pressi di Memphis.
Buckley jeff
Sketches from my sweetheart the drunk
Lp3 [edizione] nuovo stereo eu 1998 columbia
indie 90
indie 90
ristampa pressoché identica alla prima tiratura. Triplo vinile, inner sleeves. Pubblicato nel maggio del 1998 dalla Columbia, giunto al settimo posto in classifica in Gran Bretagna ed al 64ø negli USA, questo e' il primo album postumo di Jeff Buckley, uscito dopo il primo album ''Grace'' (1994) e prima del live ''Mystery white boy'' (2000). L'album, prodotto da Tom Verlaine dei Television e curato dalla madre di Buckley, si compone di una serie di brani inediti, in gran parte incisioni effettuate da Buckley per il suo secondo album, mai uscito; alcune canzoni, come ''Nightmare by the sea'' e ''New year's prayer'', sono presenti in due versioni in quanto Buckley, scontento della produzione di Verlaine, decise di re-incidere l'album. Il lavoro venne pero' interrotto dalla sua tragica morte e di questa seconda incisione non restano che alcuni demo casalinghi. Questo album puo' quindi fornire, pur nella sua inevitabile incompletezza, un'idea di dove Buckley stava indirizzando il suo futuro lavoro. Jeff Buckley e' stato un grande e sfortunato cantautore americano, scomparso nel 1997 a soli trent'anni, figlio del famoso ed altrettanto sfortunato Tim Buckley. Accostato da alcuni a Van Morrison ed a Robert Plant, dotato di una voce possente e di un canto evocativo ma stilisticamente distante da quello del padre Tim, una delle figure di culto dell'underground californiano degli anni '60, Jeff Buckley non ha potuto raccogliere appieno i frutti del suo talento a causa della precoce scomparsa per annegamento nel Mississipi, nei pressi di Memphis.
Buckley Tim
Goodbye and hello (eks 7318!!!)
Lp [edizione] originale stereo usa 1967 elektra
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
prima molto rara stampa americana in stereo, copia con davvero lievi segni di invecchiamento, con il PRIMISSIMO NUMERO DI CATALOGO (EKS 7318), ed anche la copertina diversa da quella piu' comune, ovvero apribile cartonata (nello spazio di poche settimane il disco venne ristampato, ancora con etichetta oro/marroncina (come questa), ma con catalogo 74028, e con copertina "unipak" in cartoncino leggero). Questa primigenia versione fu pressata in due diverse varianti: una con l' interno della copertina in bianco e nero in tono seppia (come questa) e l' altra in vero e proprio bianco e nero;copia corredata di inner sleeve bianco e marrone della Elektra. Copia pressata negli stabilimenti Monarch di Los Angeles, con "(Mon)" ed "MR" incisi sul trail off dei due lati. Pubblicato in Usa nell' ottobre del 1967 dopo ''Tim Buckley'' e prima di ''Blue afternoon'', non entrato nelle classifiche americane ne in quelle Uk dove usci' nel dicembre dello stesso anno. Il secondo straordinario album, per molti il suo assoluto capolavoro, oltre che disco tra i piu' belli di tutti gli anni '60. E' incentrato su un aspetto preciso del talento dell' artista, registrato nel mezzo del 1967 nell' era di ''Sgt. Pepper'', ne segue il suo spirito innovatore, allontanandosi dalla matrice ancora folk del suo esordio; e nel disco ci sono molti brani di inenarrabile bellezza, tra questi le delicatissime, malinconiche "Once I Was" e "Morning Glory", la stranita "Carnival Song", la luminosa "Knight-Errant", la vibrante "I Never Asked To Be Her MOuntain", le sperimentali "Goodbye and Hello" e "Hallucinations", la dolorosa "No Man Can Find the War", la struggente "Pleasant Street", la produzione di Jerry Yester e' eccezionale e questo disco e' certamente il capolavoro del Buckley del periodo '' psychedelic/folk". ''Godbye and hello'' e ''No Man Can Find'' furono scritte con il poeta Larry Beckett; il disco, passo' inossservato al grande pubblico, ma la critica piu' attenta lo considero' un lavoro rivoluzionario all' epoca della sua uscita, e mantiene straordinariamente intatto, ancora oggi il fascino di allora. Nato a Washington ma californiano d' adozione, Buckley inizio' ad esibirsi a Los Angeles come folk-singer solista, accompagnato tra gli altri, come sui primi due albums, dal bassista Jim Fielder, poi con Buffalo Springfield, Mothers e Blood Sweat and Tears. Gia' nel suo album d' esordio, che si avvale pure della presenza alle tastiere di Van Dyke Parks ed alla batteria di Billy Mundi (Mothers e Rhinoceros, tra gli altri), e' pero' evidente che il folk e' solo un punto di partenza, che lo avrebbe portato, perfezionando progressivamente capacita' vocali e compositive, a raggiungere straordinari vertici espressivi, dando prima un fondamentale contributo alla psichedelia con il capolavoro "Goodbye and Hello", e quindi osando l' inosabile con una voce che sempre piu' divento' vero e proprio strumento, su un tessuto musicale a meta' tra il folk e il jazz, negli albums successivi. Esauritasi la vena creativa e sperimentale, anche sotto la pressione delle case discografiche, purtroppo Buckley pubblico' tre ultimi dischi non privi di momenti suggestivi, ma decisamente non all' altezza del passato. La morte per overdose, sopraggiunta il 19 Giugno 1975, gli impedi', forse, una rivincita artistica, contribuendo a farne uno dei personaggi di culto degli anni '60, come le innumerevoli pubblicazioni postume testimoniano.
Buckley tim
honeyman (live 27/11/73 - ltd. honey vinyl)
lp2 [edizione] nuovo stereo usa 1973 real gone
rock 60-70
rock 60-70
Doppio album, edizione limitata di 1000 copie, in vinile color miele, copertina apribile. Ristampa del 2022, copertina pressoche' identica alla prima ormai rara tiratura, realizzata in vinile dall' etichetta Manifesto in 1000 copie per il Record Store Day del 2019. Gia' pubblicato in cd nel 1995, questo album contiene nove brani registrati dal vivo in una session radiofonica effettuata per la stazione WLIR di New York City il 27 novembre del 1973, tra l' album "Sefronia" e l' ultimo "Look at the Fool". L' album testimonia nel migliore dei modi possibile l' ultima fase artistica dell' artista americano, che dall' album "Greetings from L.A." (1972) si era allontanato dalle sperimentazioni dei suoi capolavori precedenti per abbracciare forma musicali tra rock, soul e persino funk certo meno ostiche; dal vivo, pero', molto piu' che negli ultimi dischi in studio, la sua voce continuava a risplendere, e non mancavano certo gli slanci musicali verso gli altissimi lidi toccati in precedenza, il che rende qui plasusibile una scaletta che propone come prevedibile brani dal gia' citato "Greetings from L.A." e dall' ancora piu' recente "Sefronia", tutti in versioni molto superiori a quelle in studio, ma ritorna anche a grandi brani del passato come "Pleasant Street" da "Goodbye and Hello" e "Buzzin' Fly" da "Happy Sad"; bellissima la cover di "Dolphins" di Fred Neil, assai personale quella della classica "Sally Go 'Round the Roses". Questa la scaletta completa: "Dolphins" (Fred Neil), "Buzzin' Fly", "Get On Top", "Devil Eyes", "Pleasant Street", "Sally Go 'Round the Roses" (Jaynetts), "Stone In Love", "Honey Man", "Sweet Surrender".
Bucknor segun
Segun bucknor
Lp [edizione] nuovo stereo eu 1975 pmg
soul funky disco
soul funky disco
Ristampa del 2017 ad opera della PMG, la prima in assoluto in vinile e pressoché identica alla rarissima prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1975 dalla Afrodisia in Nigeria, il secondo album di Segun Bucknor, uscito dopo "Son of january 15" (1972, accreditato a Segun Bucknor's Revolution). L'ultimo album di Bucknor, leggendario oggetto di culto della scena nigeriana degli anni '70, vede il musicista nigeriano optare per sonorità avvolgenti e sofisticate, attraverso nove brani, mediamente più brevi rispetto a quelli del primo lp, strutturati più secondo la forma canzone. La musica è sostenuta da un groove che sintetizza il funk afroamericano con le raffinate e ricche ritmiche percussive africane, interventi di ottoni dai toni soul, una chitarra elettrica classicamente funk, un organetto dai toni garagistici e popsike. Uno dei più importanti esponenti della scena musicale nigeriana degli anni '70, sebbene la sua produzione discografica sia relativamente scarna, Segun Bucknor (1946-2017) fu cantante, pianista, chitarrista, compositore e giornalista, attivo principalmente negli anni '60 e '70 e ricordato per il forte impegno politico trasposto nelle sue opere musicali, stilisticamente assimilabili allo afrobeat che in quegli anni stava fiorendo rigogliosamente nella natia Nigeria. Con i suoi Assembly pubblicò una manciata di 7" nel 1969/70, quindi come Segun Buckno'r Revolution realizzò un notevole album afrobeat, "Son of january 15" (1972), disco che prendeva il titolo dalla data in cui fu assassinato il primo primo ministro della Nigeria indipendente, Abubakar Tafawa Balewa, nel 1966; i toni politicizzati di alcune canzoni di Bucknor suscitarono ostilità e minacce contro di lui e, dopo un secondo album, "Segun Bucknor" (1975), l'artista sembra essersi ritirato dalle scene musicali, per portare avanti il suo lavoro giornalistico, con il quale ha denunciato la corruzione politica in Nigeria.
Buffalo
dead forever (+ poster)
Lp [edizione] ristampa stereo ita 1972 akarma
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Rara ristampa del 2003 in vinile 180 grammi, con copertina apribile cartonata, laminata all' esterno, pressoche' identica alla prima rara tiratura uscita in Australia su Vertigo, corredata di esclusivo inserto/poster apribile in due, catalogo AK273; si tratta delle prima delle ristampe uscite su Akarma di questo disco: sul retrocopertina il barcode e' 8026575273115, e sotto il logo Akarma e' anche indicato "A Division of Comet Records www.akarmarecords.com", inoltre l' etichetta presenta sul primo lato l' indirizzo web e la mail della Comet Records. Il primo album, uscito prima di ''Volcanic rock''. I Buffalo furono una delle principali heavy hard band australiane, autori di tre albums tra il 1972 ed il 1974; si sciolsero nel 1977, piu' popolari in Europa continentale, soprattutto in Germania, dove il loro disco d'esordio fu anche stampato, che in Australia; la loro musica, in questo lp, ricorda i primi Black Sabbath, con influenze Free ed hard blues e riffs chitarristici oscuri e violenti. Tra i brani contenuti le celebri covers dei Blues Image ''Pay my dues'' e dei Free ''I'm a mover'', oltre al loro piu' celebre brano ''Suzie Sunshine''. I Buffalo furono una delle principali heavy hard band australiane, formatisi a Brisbane nel '68 con il nome di Head e stabilitisi a Sydney nel '70, dove cambiarono nome in Buffalo; autori di tre albums tra il 1972 ed il 1974 considerati ai verdici dell' hard rock mondiale dell' epoca, a meta' tra certi Black Sabbath e gruppi come Free o May Blitz, continuarono con altri comunque lavori e vari cambiamenti nella line up fino allo scioglimento avvenuto nel 1977, piu' popolari in Europa continentale, Francia e Germania, che in Australia. Il bassista Peter Wells sara' poi uno dei fondatori della hard rock band Rose Tattoo.
Buffalo
volcanic rock (+ poster)
Lp [edizione] ristampa stereo ita 1973 akarma
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Rara ristampa del 2003 in vinile 180 grammi, con copertina apribile cartonata, laminata all' esterno, pressoche' identica alla prima rara tiratura uscita in Australia su Vertigo, corredata di esclusivo inserto/poster apribile in due, catalogo AK276; si tratta delle prima delle ristampe uscite su Akarma di questo disco: sul retrocopertina il barcode e' 8026575276116, e sotto il logo Akarma e' anche indicato "A Division of Comet Records www.akarmarecords.com", inoltre l' etichetta presenta sul primo lato l' indirizzo web e la mail della Comet Records. Il secondo album, uscito nel 1973 dopo ''Dead forever'' e prima di ''Only wants you for your body''. Questo secondo lavoro consolido' la reputazione del gruppo, album potente e dalle atmosfere oscure, aggressivo come e piu' del primo hard inglese, contiene ''Sunshine'', ''Til Y Death'' e ''Shylock'', tutti classici del genere piu' volte coverizzati da molte bands australiane. I Buffalo furono una delle principali heavy hard band australiane, formatisi a Brisbane nel '68 con il nome di Head e stabilitisi a Sydney nel '70, dove cambiarono nome in Buffalo; autori di tre albums tra il 1972 ed il 1974 considerati ai verdici dell' hard rock mondiale dell' epoca, a meta' tra certi Black Sabbath e gruppi come Free o May Blitz, continuarono poi con altri lavori e vari cambiamenti nella line up fino allo scioglimento avvenuto nel 1977, piu' popolari in Europa continentale, Francia e Germania, che in Australia. Il bassista Peter Wells sara' poi uno dei fondatori della hard rock band Rose Tattoo.
Built to spill
Keep it like a secret
lp [edizione] nuovo stereo eu 1999 music on vinyl
indie 90
indie 90
Ristampa su vinile 180 grammi, il quarto album dei Built To Spill, uscito dopo ''Perfect from now on'' (1997) e prima di ''Live'' (2000), pubblicato nel febbraio del 1999 dalla City Slang in Gran Bretagna e dalla Warner negli USA, non entrato in classifica sulle due sponde dell'Atlantico. Considerato da alcuni critici l'album ''pop'' dei Built To Spill ma anche uno dei loro migliori, questo lp vede il gruppo proporre un rock piu' melodico rispetto ai lavori precedenti, con gli assoli di chitarra piu' stringati ed un suono meno abrasivo; questo approccio mette in maggior risalto le composizioni di Dough Martsch, calate in atmosfere sognanti e lievemente malinconiche. Uno dei gruppi indie americani piu' popolari degli anni '90, i Built To Spill si formano a Boise nello Idaho all'inizio degli anni '90, ad opera del cantante e chitarrista Dough Martsch (ex Treepeople). Il gruppo, influenzato dal rock chitarristico di Neil Young come da quello dei Dinosaur Jr., propone un indie rock dalla struttura spesso fratturata che lo avvicina ai contemporanei Pavement ma senza toccare gli estremi del gruppo californiano ed avvicinandosi invece al dream pop ed al rock psichedelico. Il gruppo esordisce nel 1993 con il primo album ''Ultimate alternative wavers'' ed e' con il terzo album ''Perfect from now on'' (1997) che i Built To Spill ricevono la consacrazione di critica e pubblico. Il gruppo intanto firma con una major, la Warner, continuando a proporre lavori apprezzati da un pubblico piu' vasto.
Burch bex
There is only love and fear (ltd. 140 gr. "brother sun" orange vinyl)
Lp [edizione] nuovo stereo usa 2023 International anthem
indie 2000
indie 2000
Edizione limitata in vinile da 140 grammi di colore arancione marmorizzato, pressato dagli stabilimenti Pallas in Germania, copertina senza codice a barre e con fascia obi, label custom blu e grigia con artwork diverso su ciascuna facciata, catalogo IARC0064. Pubblicato nell'ottobre del 2023 dalla International Anthem Recording Company, il primo album solista di Bex Burch. Frutto di decine di sessioni formali ed informali tenutesi in Europa e negli Stati Uniti, alle quali hanno preso parte musicisti come il fiatista Rob Frye, il batterista dei Tortoise Dan Bitney, la contrabbassista Anna Butterss e la violinista Macie Stewart. La Burch descrive il suono della sua musica come "messy minimalism", minimalismo incasinato, che di dipana qui attraverso dodici brani per lo più strumentali spinti da ipnotiche quanto articolate trame ritmico percussive, dove confluiscono le influenze del minimalismo, del post punk, del jazz e della musica tradizionale africana, arricchite da inserimenti di registrazioni di suoni ambientali effettuate in parchi e foreste della Germania. La musica di "There is only love and fear" possiede un animo gioioso e gentile, talora celato sotto le frenetiche e tintinnanti trame percussive, ed in certi punti anche il lirismo del jazz più lento e spazioso, ed una vena sperimentale che non cede mai il posto della melodia a dissonanze né a sconquassi violenti. Compositrice, produttrice e costruttrice di strumenti musicali inglese, Bex Burch ha fondato o co-fondato i progetti Vula Viel, Boing! (questo con Leafcutter John) ed ha preso parte anche ai Flock. Artista sensibile alla scoperta di nuove culture musicali, ha studiato in Africa ed ha suonato strumenti da dei costruiti, come particolari xilofoni. Cresciuta a Coventry, ha sempre avuto una predilezione per gli strumenti a percussione e, nel suo percorso di formazione musicale, è rimasta affascinata dal minimalismo del maestro Steve Reich, attraverso il quale ha poi scoperto la ricchezza della musica africana, fra cui le tradizioni percussionistiche del Ghana, paese dove poi si recherà ancor molto giovane e dove si appassionerà ad uno strumento tradizionale locale, il gyil, simile allo xilofono, che imparerà anche a costruirsi da sola. Tornata in patria, comincia a suonare, anche tramite la pratica del busking, una musica improntata da queste influenze africane e percussive, e nel 2015 fonda il progetto Vula Viel, ispirato dalla musica africana come dal minimalismo e persino dal post punk; il gruppo pubblicherà tre albums fra il 2015 ed il 2020, quindi poco dopo la Burch prenderà parte al progetto Flock, nato durante la pandemia del COVID, ispirato a sua volta dal minimalismo come dall'improvvisazione jazz ed elettronica. Il nuovo gruppo pubblicherà nel 2022 un album eponimo, quindi nel 2023 sarà la volta del primo album solista di Bex, "There is only love and fear", frutto dell'assemblaggio di numerose sessioni formali ed informali in Europa e negli Stati Uniti, un lavoro di confine fra jazz, minimalismo ed influenze ritmiche africane.
Burdon Eric & Animals
winds of change
Lp [edizione] ristampa stereo ger 1967 polydor
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
Ristampa europea della seconda meta' degli anni '80, con copertina e vinile pressati in Germania, copertina lucida senza barcode, pressoche' identica alla originaria tiratura nella sua versione pressata in Inghilterra, che non era apribile, a differenza della stampa americana del disco, etichetta rossa e nera, catalogo 2391293. Pubblicato in Usa nel settembre del 1967, prima di ''Twain shall meet'', giunto al numero 42 delle classifiche americane e non entrato in Uk (dove' usci' nell' ottobre dello stesso anno), segna il debutto della nuova band psichedelica del cantante degli Animals che nel frattempo si era trasferito dall' Inghilterra a San Francisco; il disco e', come a tutti noto, uno dei capolavori senza tempo della stagione dell' amore, vero crossroad tra le due sponde dell'oceano riunisce in se il lato sognante ed immaginifico della riva britannica e quello acido e improvvisato di quella californiana, e contiene alcuni brani che sono divenuti immortali, a cominciare dall' inno ''San Franciscan nights'', ma anche ''Yes, i'm experienced'', omaggio a Jimi Hendrix che in quegli stessi anni intraprese il viaggio opposto, dagli Usa a Londra, la cover straordinaria per energia e gusto della rollingstoniana ''Paint it black''; inoltre questo lavoro presenta anche elementi di vera sperimentazione, originalissimi. La band divenne a ragione una delle piu' considerate underground reality degli anni '60, chi si volesse capacitare delle qualita' del gruppo puo' sincerarsene assistendo alla loro performance nel film ''Monterey pop'' di Arthur Penebaker in cui eseguono proprio una straordinaria versione di ''Paint it black''. Sciolti gli Animals nel '66, Burdon, attratto dalla nuova scena californiana, attraversò l' Atlantico. Dopo un primo LP registrato con session men reclutati per l' occasione, fondò, sempre con musicisti inglesi, i New Animals ( ci passarono, tra gli altri, Zoot Money ed Andy Summers), che furono tra i massimi interpreti del "flower power" e che Burdon stesso sciolse dopo la realizzazione del progetto piu' ambizioso: il doppio "Love is", per esplorare con i War territori assolutamente diversi.
Burdon eric and war (animals)
declares war
Lp [edizione] originale stereo usa 1970 mgm
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
[vinile] Excellent [copertina] Excellent rock 60-70
COPIA ANCORA IN GRAN PARTE INCELLOPHANATA, prima rara stampa americana, copertina cartonata completa dei due adesivi, il primo giallo rotondo ''includes the hit single spill the wine'', il secondo bianco rettangolare con autore, titolo e numero di catalogo, etichetta blu e oro a spirale, con "MGM-a division of Metro Goldwin Mayer, Inc." in basso, catalogo SE-4663. Pubblicato in Usa nel maggio del 1970 dopo l' ultimo album con i nuovi Animals ''Love is'' e prima di ''Black man's Burdon'' (che sara' anche quello registrato con i War), giunto al numero 18 delle classifiche Usa ed al numero 50 di quelle Uk dove usci' nel settembre dello stesso anno. Il primo album con i War (gruppo afroamericano fino a quel momento operativo come Nightshift), lavoro assai sottovalutato ma assai piu' importante e riuscito di quanto non si pensi; tre dei cinque brani sono jams tra blues, jazz e psichedelia, due delle quali ("Tobacco Road" e "Blues For Memphis Slim") durano intorno ai 15 minuti. La fusione del funky jazz dei War con la voce di Burdon riesce ancora una volta a catturare lo spirito dei tempi in un disco, rivolzionario, duro, politico e metropolitano. "Spill The Wine", il singolo estratto, e' un travolgente hit e probabilmente uno dei 5 brani pi' belli mai scritti da Eric Burdon, sara' il primo successo dei War e l' ultimo di Burdon stesso. Chiude il disco la sperimentale "You're No Stranger", sopressa in tutte le ristampe successive per problemi legali di diritti e presente quindi solo in questa prima edizione.
Butthole surfers
Live pcppep (remastered)
lpm [edizione] nuovo stereo usa 1984 matador
punk new wave
punk new wave
ristampa del 2024, rimasterizzata sotto la supervisione di Paul Leary, copertina pressoche' identica alla originaria stampa su Alternative Tentacles, del secondo mini album. Dopo il primo "Butthole Surfers" (1983) la leggendaria band texana di San Antonio, guidata come sempre dai terroristi sonori Paul Leary e Gibby Haynes. Registrato dal vivo (magnificamente), il 25 marzo del 1984 a San Antonio, ed uscito nel settembre del 1984, contiene sette brani, cinque dei quali versioni "aggiornate" di quelle del primo mini, una presto registrata in studio per il primo vero album "Psychic... Powerless... Another Man's Sac" ("Cowboy Bob"), e l' altrimenti inedita "Dance of the Cobras".
"Live Pcppep", che vede l' ingresso in formazione accanto a Leary, Haynes, il bassista Bill Jolly ed il batterista King Coffey, di Teresa Nervosa, che rimarra' nel gruppo (a parte qualche piccola parentesi) fino alla fine del decennio, rende appieno giustizia alla potenza devastante della band, capace di una incredibile, ed assolutamente inedita all' epoca, musica tra punk, hardcore talvolta, noise, psichedelia, jazz e quant' altro, segnando una tappa significativa di un percorso che avrebbe portato il gruppo ad essere uno dei piu' influenti del decennio: disco dopo disco i Butthole Surfers riusciranno a conquistare un seguito sempre maggiore ed una sempre piu' ampia considerazione da parte della critica, a cominciare dall' album "Psychic... Powerless... Another Man's Sac".
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